Louis mordicchiava la punta della matita che aveva in mano, mentre si concentrava - beh, dire concentrava era un eufemismo - sui suoi compiti delle vacanze estive. Biologia, per la precisione, una materia che odiava con tutto il corpo e tutta l'anima.
Di tanto in tanto alzava gli occhi e guardava fuori dalla finestra che aveva accanto alla scrivania. Una posizione strategica, naturalmente, che gli permetteva di distrarsi e godersi il piccolo panorama del retro di casa sua, che ospitava un piccolo giardino che precedeva il limite della foresta.
Con gli occhi percorse quel limite che conosceva così bene, chiedendosi se prima o poi l'avrebbe mai imparato a memoria. Forse lo aveva già fatto. Cercava di cogliere ogni piccolo particolare: i colori delle foglie autunnali, i rami degli alberi che piano piano si facevano sempre più spogli e secchi, il dolce movimento dei fili d'erba mossi dal vento.
Non avrebbe mai saputo dire quale fosse il suo passatempo preferito tra fare foto, cantare nel gruppo della sua scuola o semplicemente, osservare quel pezzetto di foresta dai vetri della sua finestra. Quelle attività erano così diverse tra di loro, ma avevano tutte lo stesso scopo: rilassarlo.Cercò di tornare alle pagine che teneva sotto le dita, ma i suoi occhi lo tradivano in continuazione. E insieme a quelli il suo corpo. Quando si avvicinava il momento, era come se tutto dentro di lui lo sentisse, glielo gridasse. In qualche modo, era come se qualcosa a livello irrazionale lo spingesse ad agire perché era giusto che fosse così. Era strano, forse quasi da pazzi, ma ormai quel piccolo particolare della sua vita era diventato una specie di bisogno. Era diventato parte di lui.
Fu il movimento di alcune foglie a catturare la sua attenzione. Louis sapeva che, per la maggior parte delle persone, quel fruscio sarebbe stato impercettibile; ma per lui no. Sorrise, un sorriso furbo e impaziente, poi guardò l'ora, e si rese conto che era puntuale come sempre.Louis si alzò dalla sedia e prima di uscire dalla sua camera raccolse una felpa che aveva già preparato in precedenza. Se la mise mentre scendeva le scale, di fretta, sentendo il familiare calore della lana avvolgerlo tutto. Raggiunse a grandi passi la porta che dava sul retro della casa, l'aprì, e nel giro di un istante si ritrovò immerso dal fresco tipico delle prime settimane di settembre. Non c'era ancora abbastanza freddo da vedere il proprio fiato quando si respirava, ma non c'era nemmeno troppo caldo da permettersi di uscire senza mettersi qualcosa di pesante addosso. Uno dei più grandi difetti del vivere nel Minnesota: si aveva sempre l'impressione che l'inverno cominciasse sempre troppo in fretta.
Louis fece passi piccoli e cercò di avvinarsi il più cautamente possibile al punto in cui aveva visto qualcosa muoversi dalla sua finestra. Aspettò, percependo nient'altro che il suo respiro regolare. C'era talmente tanto silenzio che se il mondo attorno a lui si fosse concentrato, probabilmente avrebbe potuto sentire il battito regolare del suo cuore.
L'attesa era snervante. Lo era sempre, in verità, ma quel giorno più del solito, anche se Louis non riusciva a capire il perché. E fu proprio quando Louis si disse che forse si era sbagliato, che probabilmente quel giorno non sarebbe venuto - e nel realizzarlo sentì chiaramente il lieve crack del suo stesso cuore - che lui, semplicemente, apparve.
Ed era meraviglioso come sempre.Louis Tomlinson non era un ragazzo come tanti. A conti fatti poteva sembrarlo, perché come tutti aveva un corpo e un cuore e una voce, ma dentro era diverso. Il suo cuore era diverso, semplicemente, e insieme a quello la sua essenza. Viveva ogni piccola cosa come se fosse l'ultima volta che la poteva vivere; sentiva sulla pelle le emozioni, le assaporava, lasciava che lo sconvolgessero e che definissero chi fosse veramente. Ma al di là di questo, Louis era diverso dagli altri perché aveva qualcosa che la maggior parte delle persone del mondo non conosce: la purezza.
E sì, quando lo si vedeva era un ragazzo. Questo era, niente di più. Un ragazzo non molto alto, slanciato e di una bellezza rara. Non che dalla copertina si dovesse giudicare il libro, ma già dal suo fisico ci si poteva aspettare un certo tipo di persona. Ma era quando lo conoscevi davvero che poteva darti tutto sé stesso, e nella sua vita erano davvero pochi che avevano questo privilegio.
Infatti, Louis non era solito dare molta confidenza alle persone che gli si avvicinavano. Un po' per quello che aveva vissuto, un po' per quello che durante la sua giovane vita aveva perso, Louis aveva semplicemente sviluppato una sorta di barriera che solo determinate persone avevano il diritto di scalfire - ma mai, mai di buttare giù completamente.
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Wherever You Will Go
FanfictionLouis è un ragazzo che dentro di sé porta un segreto: da piccolo la sua vita è stata salvata da un lupo. Lo stesso lupo che ogni inverno lo viene a trovare e che Louis stringe di nascosto per sentirsi meno solo, in un mondo che ha deciso che lui è t...