Capitolo 186

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Non ci sono scusanti. Vi chiedo umilmente perdono.
Cercherò di farmi perdonare in qualche modo quando il calore dell'inferno si attenuerà.
Proverò inoltre ad aggiornare in giorni alterni dalla settimana prossima, quindi preghiamo insieme affinchè ciò avvenga!
Detto questo, vi lascio al capitolo!


















E poi rimasero così, semplicemente a contemplarsi senza dire nulla. Louis di tanto sbatteva le palpebre e ogni volta che riapriva di scatto gli occhi questi sembravano cambiare colore, e Harry pensò che quello fosse un bel modo di utilizzare vite intere, solo- stare lì a imparare a memoria i colori degli occhi del ragazzo, tutte le sfumature e tutti i cambiamenti.

<<Sento battere il tuo cuore, Haz.>> mormorò Louis a un certo punto, facendo sorridere l'altro. <<Avevi ragione, è- è una cosa da lupi, credo. Lo sento chiaramente tutto intorno a me ed è...destabilizzante. E' come se potessi riconoscerlo in mezzo a milioni di altri battiti di cuore.>> continuò poi, appoggiando la sua guancia proprio sul punto del petto di Harry da cui provenivano i battiti. Era una melodia strana e ripetitiva, ma Louis si rese conto di amarla, proprio come amava ogni altra piccola cosa del ragazzo.
<<Sì. Anche io sentivo esattamente le stesse cose.>> sussurrò piano il riccio, come se quello fosse un segreto che nessun altro poteva sapere oltre loro due.
<<Anche il modo in cui mi sento con te, è...cambiato, in un certo senso.>> spiegò Louis, la voce leggermente roca e incrinata e le guance rosse. <<E' come se ti amassi più completamente. E dio, quando abbiamo fatto l'amore è stato...così intenso, Haz. E' tutto più>>
<<Amplificato.>> completò per lui, facendo scorrere le dita sulle braccia del castano e arrivando ad afferrare dolcemente i suoi fianchi. Fece un po' di pressione in modo che i loro bacini si toccassero, e Louis inspirò forte quando quello accadde, chiudendo gli occhi.
<<Forse infondo non è così brutto essere lupo.>> mormorò poi, cominciando a muovere piano il bacino per incontrare le spinte di Harry e facendolo gemere piano di conseguenza. Forse quello non era esattamente ciò che avrebbero dovuto fare dopo tutto ciò che era successo il giorno precedente, però quella frizione era così tanto piacevole, e Louis faceva dei versetti così fantastici...

<<N-non avrei mai voluto questo. P-per noi.>> ansimò il riccio, facendo vagare le sue mani ovunque arrivasse sul corpo dell'altro, sfiorando porzioni di pelle e dando tutto quello che era in grado di dare. <<Non hai idea di quanto mi dispiace, Lou>>

Ma il ragazzo ingoiò la sua frase baciandolo più avidamente, e Harry a quel punto non trovò più la forza di protestare. Lasciò che i loro corpi scivolassero l'uno contro l'altro e si beò dei loro gemiti che si mescolavano insieme, dei suoni dei loro cuori che infrangevano il silenzio e quello della frizione dei vestiti.

A un certo punto il castano si diede una leggera spinta per adagiare il proprio corpo sopra quello di Harry, senza mai staccarsi dalle sue labbra e senza mai smettere di muoversi sopra di lui. Tenevano gli occhi aperti, come se da quel momento dipendessero interamente le loro vite.

<<Ho solo bisogno che tu rimanga con me, Haz.>> ansimò Louis sulle sue labbra, e si chiese come avesse fatto ad arrivare alla fine della frase senza gridare perchè Harry si muoveva in modo semplicemente fantastico sotto di lui - libero disinibito e tutto troppo. Sentì le mani del riccio vagare sul suo corpo e trovare le sue natiche e stringerle forte per esortare a muoversi più veloce, sempre più veloce, e Louis improvvisamente si ritrovò a piagnucolare praticamente lì, sulle labbra di Harry. Dio, erano ancora vestiti, ma era comunque meraviglioso.
<<Non lasciarmi.>> soffiò, stringendo forte gli occhi e vedendo piccole luci esplodere ovunque nel buio delle palpebre. <<Ti prego Haz non- non lasciarmi>>

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