Capitolo 153

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Zayn rischiò di far cadere il contenuto della tazza che teneva tra le mani ben due volte, prima di riuscire ad afferrarla saldamente, facendosi quasi venire le nocche bianche. Una volta che ebbe la tazza in mano, prese un bel respiro e si costrinse ad andare in salotto, lo stomaco stretto in una morsa.

Aveva capito forse dai primi anni di liceo di essere diverso dagli altri ragazzi. In un primo momento aveva cercato di imitarli, anche perché sapeva cosa succedeva alle persone che non facevano abbastanza sforzi per apparire come gli altri: venivano emarginati e considerati sfigati. Quindi si era rimboccato le maniche e aveva cercato di guadagnare la fiducia di più gente possibile.
Poi naturalmente aveva cominciato ad uscire con ragazze. Non tanto perché fosse una cosa che sentiva di voler fare, piuttosto per non essere da meno ai suoi amici. Eleanor era la ragazza fissa di Niall e un sacco di altre suoi conoscenti avevano dei bei ragazzi. Si era convinto che poteva essere come loro, così per qualche mese era uscito con alcune tipe che conosceva grazie a Stan.
Si era chiesto molto spesso che cosa non andasse in lui, soprattutto quando cercava di pensare ad altro quando uno di quelle ragazze lo stava baciando più intensamente o allungava una mano per accarezzarlo. Avrebbe dovuto renderlo felice e farlo sentire amato; eppure Zayn non riusciva a farsi piacere niente di tutto questo.

C'era qualcuno, però, che in quel periodo di tempo era in grado di tirarlo sempre fuori dal baratro. Il suo primo vero migliore amico, Liam. Si conoscevano dalle scuole elementari, e già da allora erano diventati praticamente inseparabili. Zayn amava stare con lui; amava perdere il conto delle ore che passavano insieme guardando la tv e addormentandosi con i corpi stretti l'uno vicino all'altra. Amava la loro serata, il venerdì, il giorno che avevano scelto per incontrarsi da soli che passavano raccontandosi ogni piccola cosa che succedeva, o noleggiando un film, o semplicemente distesi sul letto a stringersi e promettersi che la loro amicizia non sarebbe mai finita.

E poi, un venerdì del primo anno di liceo, mentre Liam stava parlando ininterrottamente, Zayn si era avvicinato a lui e gli aveva dato un bacio. Era...assurdo, sì, se ancora ci pensava, ma l'aveva baciato senza porsi problemi, e Liam aveva risposto. Avevano passato il resto della serata a stringersi e prolungare quel bacio, e Zayn davvero non aveva mai provato quello che stava provando in quel momento per nessuna ragazza. Davvero nessuno.
Forse allora era troppo ingenuo per capire la verità, troppo astuto per ammetterlo e naturalmente, troppo impaurito di affrontare le conseguenze. Dire alla propria famiglia di essere gay l'avrebbe di sicuro gettato nello sconforto. I suoi genitori avevano fatto di tutto per crescerlo come una persona di famiglia, e Zayn era convinto che dire loro una cosa del genere sarebbe stato decisamente troppo. Aveva paura che lo cacciassero, che gli facessero del male, che qualcosa si incrinasse tra di loro e rompesse per sempre la fiducia che avevano riposto in lui. Per cui con il tempo si era abituato a tenere il proprio segreto e custodirlo come se fosse qualcosa di prezioso. Solo Stan forse aveva intuito qualcosa con il tempo, come Zayn in cuor suo aveva sempre saputo che, per quanto il fratello ci provasse, non avrebbe mai trovato il vero amore in una donna. Durante il liceo aveva avuto qualche ragazza occasionale, mai nulla di serio, e quando Zayn qualche volta si era fatto coraggio per chiedergli tutta la verità, lui si arrabbiava sempre e finivano sempre per litigare.

Ricordava i mesi successivi il loro primo bacio. Ricordava tutti i baci che aveva rubato a Liam scusandosi con lui subito dopo dicendogli che quello era un modo come un altro per dimostrargli il suo affetto. Cominciò a mentirgli, a mentire a sé stesso, ripetendosi che tutto quello era un gioco che lo faceva stare bene - e solo adesso si rendeva conto di quanto in realtà fosse stata codardo.

Un giorno d'inverno del secondo anno, Liam smise di venire a scuola. Zayn gli scrisse almeno un centinaio di messaggi, si presentò a casa sua senza un invito e gli venne detto dai suoi genitori che il ragazzo era scomparso. Così, senza dirgli niente, senza lasciargli alcuna traccia o un barlume di speranza di rivederlo. L'avevano cercato in molti per lungo tempo, ma di lui non si era saputo più nulla.

Almeno fino a quel momento.

Non avrebbe mai, mai creduto di rivederlo. Non così, non in quel momento. Non adesso che tutto nella sua vita era un fottuto disastro.






Il caffè nella tazza delle sue dita scottava. Raggiunse il salotto e si sedette accanto a Liam, che lo osservava da sotto le ciglia con un piccolo sorriso stampato sul volto. Non si erano ancora detti niente, in realtà; Zayn si era semplicemente precipitato di sopra a prendere dei suoi vecchi vestiti e l'aveva aiutato ad infilarseli - cercando tutto il tempo di non indugiare su quel corpo che era cambiato così tanto durante quegli anni - e poi gli aveva lanciato una coperta, borbottando che sarebbe andato a fargli un caffè e che non voleva obbiezioni a riguardo.

Zayn sapeva sempre cosa dire. O almeno, sapeva sempre cosa dire quando non si sentiva debole. E in quel momento, ogni volta che alzava la testa e incontrava gli occhi di Liam, sentiva il proprio corpo reagire con uno strano tremolio e non sapeva proprio cosa dire.
<<Ciao, Zay.>> mormorò Liam a un certo punto, il sorriso sulla sua faccia che si allargò quasi impercettibilmente. I suoi occhi erano castani proprio come li ricordava, e i suoi capelli erano cresciuti. Era bellissimo, e davvero- Zayn non poteva perdere cinque minuti buoni a fissarlo. Non era normale. Non lo era, vero?
<<E' questo tutto quello che riesci a dirmi?>> gli chiese, guardandolo negli occhi. Il sorriso di Liam si spense solo un pochino. Zayn aspettò qualsiasi tipo di risposta e, quando non arrivò, si passò una mano tra i capelli.
<<Voglio dire- sei sparito. E' passato un sacco di tempo e io...tutti noi siamo diventati matti per cercarti. Non mi hai mai scritto. Non hai mai nemmeno cercato di contattarmi.>> sbottò, abbassando pericolosamente lo sguardo. Si sentiva ferito, frastornato e contento oltre ogni dire di avere Liam lì, ma davvero non riusciva a capire cosa gli fosse successo.
<<Mi sono trasformato.>> ammise il ragazzo senza troppi giri di parole. E...oh, quello spiegava molte cose, in realtà. Il fatto che la casa di Zayn fosse un completo disastro come prima cosa.
<<T-trasformato?>>
<<Sì. Beh- è estremamente complicato da spiegare, ma vedi>>
<<So che cosa intendi, Lee.>> lo interruppe Zayn, e gli occhi del ragazzo furono attraversati da un piccolo bagliore.
<<Vuoi dire...che sai dei lupi?>>
<<Già.>> rispose sbrigativo. Cercò di ignorare la fastidiosa stretta che gli attanagliava il cuore da quando aveva scoperto che anche Liam era un lupo.
<<E' successo due anni fa. Zay, io...non avrei mai potuto lasciarti senza dirti niente, okay? Solo che è successo all'improvviso, e per la maggior parte del tempo non capivo cosa mi stesse succedendo. Quando ho cominciato a realizzarlo era troppo tardi, e...avevo paura che tu non potessi capirmi. E della mia famiglia. Cosa...cosa avrei potuto dire loro?>>

Poi arrivo iooooo! ♡♡♡

Wherever You Will GoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora