Capitolo 61

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Una volta tornati a casa, Louis si mise a fare i compiti in cucina mentre Harry lo osservava. Pretendeva di sapere quello che stava facendo in ogni materia e se poteva lo aiutava in quelle che preferiva, come ad esempio letteratura inglese e, con stupore del castano, le lingue straniere. A un certo punto andò a prendere la chitarra e cominciò a strimpellarla, dicendo che voleva comporre una nuova canzone. Quando provò a sbirciare il quaderno degli appunti in cui ogni tanto Harry scribacchiava qualche nota, il riccio lo sollevava dicendogli che non poteva assolutamente vedere nulla, perché era una sorpresa.
Harry non dimenticò mai il modo in cui lo fece sentire vedere le guance di Louis colorarsi di rosso, dopo quella piccola e innocente confessione.

Una volta finiti i compiti, il castano portò Harry in salotto e gli disse che aveva voglia di guardare un po' di tv. Discussero quale film fosse meglio guardare, e a Louis venne quasi da piangere quando Harry gli confessò di non aver mai visto né nessun cartone della Disney, né Titanic. Gli pose davanti molti dvd e gli chiese di scegliere in base alla copertina che preferiva, e alla fine, l'altro optò per la versione in cartone animato della Bella e la Bestia.
Si rannicchiarono sul divano con una coperta, uno intrecciato all'altro, mentre le famose note della canzone iniziale del film riempivano il salotto. Louis si fece piccolo piccolo contro Harry, appoggiando la testa alla sua spalla e avvolgendo il suo corpo con le braccia. Il riccio ridacchiò quando sentì Louis cominciare a cantare e recitare tutte le battute della protagonista a memoria.
<<Se starai con me>> disse a un certo punto, a sua discolpa <<entro qualche mese saprai a memoria tutte le battute di Titanic, ogni canzone del Re Leone e sarai anche costretto a duettare con me. Io ti ho avvisato.>>

Harry ridacchiò e strofinò distrattamente il naso contro i suoi capelli. <<Credo che fosse ovvio che rimarrò con te.>>
Louis si mosse per farsi ancora più vicino al corpo caldo del riccio, poi ruotò il capo per lasciargli un bacio sulla spalla. <<Bene, allora preparati.>> mormorò, sporgendosi un pochino per baciare il collo del suo ricciolino.
Harry sospirò. <<Dimmi che alla fine la Bestia diventa buona. Non è giusto che lei sposi il figo del villaggio.>>
<<Io non ti posso dire niente.>> soffiò sul suo collo, prima di salire piano piano con le labbra e cominciare a mordicchiargli il lobo. Harrt chiuse gli occhi e inspirò a fondo.
<<Lou...>> disse piano, mordendosi il labbro e appoggiando la tempia alla testa del ragazzo, per farsi più vicino a lui e permettergli di dedicarsi meglio al suo collo. Lasciò che continuasse a infliggergli quella piccola e straziante tortura, finchè non sentì il rumore di una macchina parcheggiare nel vialetto.

<<Ho sentito qualcosa.>> disse  debolmente, riaprendo gli occhi. Louis si staccò da lui con riluttanza, lasciandogli un ultimo bacio sul collo. <<Credo sia arrivato qualcuno.>> continuò il riccio, allungandosi per vedere se dalla finestra vedeva di chi si trattava.
<<Oh cielo.>> sussurrò Louis, spalancando gli occhi. <<E' mio padre.>>
Harry ebbe la stessa reazione e cominciò poi ad agitarsi sul divano. <<Oh mio dio, Lou. Dove vado a nascondermi? C'è anche tutta la mia roba di là...>>

Louis afferrò le sue spalle. <<Harry, calmati.>> gli disse dolcemente, mentre sembrava cercare con ogni briciola di concentrazione un po' calma. <<Io credo...di volere che mio padre ti conosca.>> mormorò, abbassando lo sguardo bruscamente.
Il riccio alzò una piccola porzione di sopracciglio. <<Tu- cosa?>>
Louis si morse il labbro e cominciò a giocherellare con le dita con la camicia di Harry, portare le mani giù, appoggiate alla coperta al livello del suo grembo. <<Sì, Haz.>> mormorò piano, sembrando la persona più fragile del mondo. <<Come un ragazzo normale. Sai, presentarvi ufficialmente e tutto. Non è cattivo, lui- vedrai che non ti farà niente.>>
Harry sbattè le palpebre più volte. <<E se non gli piaccio? E se dico qualcosa di sbagliato? Lou, lo sai come sono quando mi agito, io>>
<<Sinceramente non lo so, Haz.>> ammise l'altro sorridendo.
<<Ma dai, guardami! Saltello agitato e comincio a dire cavolate. Io non>>
<<Ti fidi di me, Harry?>>
<<Completamente, Lou.>> rispose senza pensarci. <<Ma...>>
<<Andrà tutto bene, Haz.>> disse Louis guardandolo negli occhi. E il riccio non vide altro che certezza in quelle due iridi blu. In qualche modo, sapeva che sarebbe andato tutto bene perché con lui c'era Louis.
<<Va bene.>> borbottò alla fine, facendo sorridere ampiamente il castano. <<Cosa- cosa devo fare? Come devo mettermi?>>
<<Lascia parlare me e tienimi per mano. E' tutto a posto, è innocuo.>> lo rassicurò, dandogli poi un piccolo bacio sulla guancia. Subito dopo si sentì il rumore della porta che si chiudeva.

<<Louis, sono tornato come promesso! Ti ho anche portato il gelato al cioccolato e all'amarena che ti piace tanto, quello che mangiavi da piccolo. Non costringermi a venire a buttarti giù dal letto>>
Mark entrò in salotto e rimase immobile, fermo a fissare i due ragazzi che si tenevano per mano sul divano. Anche loro guardavano l'uomo a loro volta. In sottofondo c'era il lieve rumore della televisione, niente di più.

<<Ciao, papà.>> esordì Louis, accennando un sorriso e stringendo forte la mano di Harry. Poi respirò a fondo e si bagno le labbra. <<Noi stavamo...guardando la Bella e la Bestia, il punto in cui lui la salva dai lupi. La tua... parte preferita.>>
Mark corrugò la fronte e continuò a non dire niente. Harry non lo aveva mai visto prima, aveva solo sentito la sua voce il mattino in cui per un soffio non si erano fatti scoprire. Aveva un cappello con la visiera ed era...completamente diverso da Louis, nel modo in cui si muoveva e si vestiva, per lo meno. Per il resto, ben nascosti sotto la visiera, i suoi occhi assomigliavano molto a quelli del figlio. Sia per il colore, sia per la dolcezza che emanavano, nonostante non fosse facile captarla a primo impatto.

Quando Mark posò insistentemente gli occhi su di lui, Harry sentì la necessità di rompere il ghiaccio.
<<Salve, signor Tomlinson.>>  lo salutò cordialmente, accennando uno dei sorrisi più rassicuranti che conosceva dal suo stesso repertorio. Poco dopo, l'uomk si tolse il cappello e lo lasciò cadere su una poltrona che aveva lì vicino, senza mai smettere di guardarli.

Poooooooi arrivo io e stronco il capitolo! :3

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