Capitolo 100

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Eeeeeeeee per la vostra gioia o noia (dipende dai punti di vista), siamo arrivati, chissà come, al centesimo capitoloo!!
Anche se in ritardo: Buon Ferragosto gente! ♡

La prima cosa che fece il riccio terminata la canzone, fu lasciare la chitarra di lato e mettersi in ginocchio in mezzo alle gambe di Louis. Gli prese il volto fra le mani e gli scacciò via la lacrima, poi gli baciò esattamente il punto in mezzo alla fronte con delicatezza – un tocco leggero.
<<Ehi, amore. Avevamo detto niente lacrime, ricordi?>>
<<Sì, lo so. È solo che- come puoi anche solo pensare che non pianga dopo quello che...>>
Louis rideva e al contempo aveva gli occhi lucidi. Era una sensazione nuova e strana, così strana da sopportare. Perché era effettivamente felice per la canzone che gli aveva dedicato il riccio, ma non poteva fare a meno di pensare che racchiudesse le parole perfette per l'addio che stava arrivando. Si sentiva sollevato, così sollevato che Harry avesse scelto di dirgli andrò ovunque tu andrai, perché entrambi sapevano che era quello il loro destino. In un modo o nell'altro, si sarebbero comunque ritrovati. Ma non poteva nascondere a sé stesso di essere anche immensamente triste.

<<Ti amo.>> soffiò alla fine Louis sulle labbra di Harry. Afferrò i suoi ricci come se dal corpo dell'altro dipendesse la sua intera vita e Harry cercò con le mani i suoi fianchi, e in qualche modo tornarono a baciarsi, disperatamente, a respirarsi a vicenda con talmente tanta foga da provare dolore fisico. Il riccio a un certo punto riuscì anche a trascinare Louis per terra insieme a lui. Erano uno di fronte all'altro, adesso, inginocchiati e quasi alla stessa altezza – Louis un po' più basso di Harry. Fronte a fronte, cuore a cuore, le labbra che si sfioravano a ogni impercettibile movimento.
<<Ti amo anche io. Più di ogni altra cosa al mondo, Lou.>> sussurrò, giocherellando con delle ciocche ribelli dei suoi capelli.

Il labbro inferiore di Louis tremava leggermente, e Harry sentì il suo cuore precipitare quando si rese conto che stava facendo tutto quello che era in suo potere per non scoppiare a piangere. Dalla tasca destra dei jeans prese una piccola scatolina e la fece vedere all'altro.
<<Ti ho preso una cosa.>> esordì, cercando di distrarlo. Lois sbattè gli occhi enormi e velati di lacrime e lo guardò di sbieco.
<<Haz, non dovevi>>
<<Volevo. Aprila.>> gli disse dolcemente. Louis armeggiò con la scatolina con le dita fini e affusolate e alla fine, con estrema delicatezza – quasi come se si potesse spezzare - ne tirò fuori il contenuto.

Era un ciondolo molto semplice di colore argentato, a forma di aeroplanino di carta. Dall'aspetto incredibilmente curato della collana, Louis capì che doveva costare una fortuna. Cercò immediatamente gli occhi di Harry.
<<Non posso accettarla, Haz>>
<<Lou, non dire così. Voglio che tu la metta. Sempre. Per avere un mio ricordo quando non potrò...esserci.>> disse piano Harry, come se dire quella cosa ad alta voce avesse il potere di spezzarli definitivamente. Aprì il gancetto del ciondolo e lo sistemò al collo del castano, notando quanto fosse incredibile in contrasto con la sua pelle. Louis lo afferrò tra le dita.
<<E' bellissimo, amore mio. Non la toglierò mai, te lo prometto.>> sussurrò Louis, concentrandosi per non lasciare che le lacrime cadessero ancora. Harry raccolse le sue labbra con un bacio incredibilmente lento e dolce.
<<Questo ciondolo è anche una promessa, Lou.>> cominciò Harry a pochi centimetri dalle sue labbra. <<Una promessa che, qualsiasi cosa ci accada, noi troveremo il modo di stare insieme, ancora e ancora. Ci siamo trovati anche quando non ci conoscevamo, Lou; quando ancora eravamo due completi sconosciuti i nostri corpi sapevano comunque chi cercare e dove andare. Non ho paura di perderti. Non più. Perché ti troverò, amore mio, e tu troverai me, dovunque io sia. Siamo destinati a questo, Lou. Non importa in quale forma, non importa quanto dovremo aspettare, noi staremo insieme. Capito?>>

Louis prese ad accarezzare la guancia di Harry, ed era - così morbida e calda. Gli occhi del riccio esprimevano una tale devozione in quel momento; erano così concentrati e sinceri, così sinceri che a lui mancò un battito nel notarlo. E volle crederci. Volle credere che non sarebbe andato da nessuna parte senza Harry. Volle credere che in qualche modo si sarebbero trovati comunque, contro tutti gli ostacoli e ogni previsione.
Louis annuì mordendosi il labbro inferiore. <<Ti amo così tanto. Così tanto, Haz.>> mormorò, prima di stringerlo forte tra le sue braccia. Anche l'altro lo avvolse e lo tenne stretto a sé; immerse la testa nella sua spalla e sentì il suo meraviglioso profumo, poi si concentrò sul battito incontrollabile e frenetico del suo cuore. Avrebbe voluto che Louis glielo affidasse, gli affidasse quel piccolo organo che pompava sangue perché lui lo avrebbe protetto con costanza e determinazione. Ma forse lo stava già facendo, forse il castano gli aveva donato il proprio cuore dal primo momento, proprio come aveva fatto Harry con lui.

Istintivamente, il riccio chiuse gli occhi quando sentì l'altro baciargli il punto del collo a cui arrivava con le labbra. Sentì la sua insistenza mischiata all'incertezza e il suo cuore venne inondato da tenerezza assoluta perché Louis era così dolce, così maledettamente dolce e sensuale. Il castano percorse il collo di Harry con baci accennati all'inizio, ma poi si trasformarono in qualcosa di più urgente e languido. E i tocchi divennero morsi e i sospiri iniziali di entrambi gemiti; e quando Louis morse un punto particolare della sua mandibola, Harry girò di scatto il volto per raccogliere le labbra dell'altro in un bacio possessivo ed irruente. Le loro lingue presero a giocare senza vergogna, cercandosi a vicenda e giocando con lentezza; movimenti che stordivano entrambi. Il riccio percepì immediatamente l'aria attorno a loro cambiare – il vago sentore delle lacrime era completamente scomparso; ora c'era sangue, sangue e carne e desiderio e dio, quanto batteva forte il cuore di Louis. Fortissimo. Tutto per lui. Il ragazzo sentiva ormai di essere in fiamme quando Harry allungò la mano sul suo sedere per avvicinare ancora di più il loro corpi – e quando le loro erezioni si scontrarono dolcemente, separate solo dagli strati degli indumenti, Louis fu costretto a interrompere il bacio per lasciarsi scappare il suono più primitivo – e, alle orecchie dell'altro, il più meraviglioso – di tutta una vita.

<<Voglio fare l'amore con te, Harry.>> mormorò Louis cercando i suoi occhi. Il riccio dovette fermarsi un attimo per prendere fiato. Il fatto che Louis lo guardasse in quel modo - le guance rosse, le labbra piene dei loro baci e i capelli scompigliati – e che gli avesse detto che lo voleva – voleva fare l'amore con lui, era pronto, ed era tutto così intenso – aveva inevitabilmente fatto annidare un dolce e prepotente calore al livello del suo stomaco. Harry deglutì, la gola secca, pensando per quanto gli era concesso di dover mantenere il controllo. Era la loro prima volta. E...dio, Harry si sentiva così inesperto ma anche così incredibilmente innamorato in quel momento.........

Wherever You Will GoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora