Harry questa volta non disse niente. Appoggiò i palmi delle mani sulla tavola di legno, fece un po' di pressione per alzarsi quanto bastava per poi avvicinarsi a Louis e premere le labbra sulle sue.
Louis, una volta superato il primo momento di puro stupore, inclinò la testa per accettare meglio il movimento, poi, come aveva fatto poco prima, alzò una mano e la avvolse attorno ai suoi ricci, giocherellandoci distrattamente. Harry sapeva di cioccolato, caffè, e una vaga punta di vaniglia.Il bacio fu dolce e veloce, ma così intenso da far rimanere loro senza fiato quando si staccarono. Rimasero a fissarsi per un po', dopo; gli occhi che brillavano di emozione e il sentore di una vertigine che pizzicava la pelle.
<<Dovremmo andare a fare la spesa.>> mormorò, distogliendo lo sguardo e sorridendo. Vedendo quel sorriso, Harry si sentì mancare. Alzò una mano al livello delle sue stesse labbra e le toccò, stringendo gli occhi e sorridendo a sua volta, pensando che davvero gli piaceva da morire baciare Louis. Non si sarebbe mai stancato di farlo.
<<Già. Io- io credo che sia una buona idea, in effetti.>> ammise poi alzandosi definitivamente dal tavolo.Poco dopo, Louis era in bagno a sistemarsi il ciuffo di capelli con la lacca, cercando di dargli la forma di un' onda morbida e naturale. I suoi capelli erano un vero e proprio disastro dalla sera prima, un po' per quello che era successo con Harry e l'ospedale, un po' per il fatto di non aver dormito molto bene, per cui alla fine si accontentò di un onda semplice, un risultato ben diverso da quello che otteneva di solito prima di uscire.
Si osservò allo specchio, e notò di avere qualcosa di diverso negli occhi. Una luce. Una luce piccola piccola e incastonata nella pupilla che gli dava, dopo quelli che erano stati interi anni, un aspetto vagamente rilassato e sollevato. Nonostante non avesse dormito bene quella notte, le occhiaie erano già meno visibili del giorno prima.
Dopo quella che gli era sembrata un'eternità intera, Louis Tomlinson si specchiò e pensò davvero di stare bene. Dentro e fuori, l'uno la conseguenza dell'altro. Sorrise lievemente, sentendo che quel giorno sarebbe stato diverso, sarebbe stato migliore, perché ora non era più solo. C'era qualcuno che lo capiva, qualcuno che era disposto a conoscerlo ed ascoltarlo e...stringerlo nelle notti più buie, magari, o sussurrargli cose dolci all'orecchio prima di addormentarsi. Nemmeno il tempo di pensarci troppo, che Louis si ritrovò a fissare una versione decisamente più arrossata di sé stesso.<<Louis, non è che hai della schiuma o gel da prestarmi?>> chiese Harry dalla stanza di là, quella di Louis, dove aveva deciso di cambiarsi. Tornò improvvisamente in sé.
<<Uhm, credo proprio di no, Harry. Io e mio padre non ne usiamo.>> disse sorridendo, pensando che lui prediligeva di gran lunga la lacca biologica e che suo padre non ne aveva per niente bisogno. <<Come mai?>>
<<No, niente, è che i miei capelli sono un competo disastro in questo momento e volevo solo metterne un po' per>>Harry si interruppe di fronte alla porta del bagno, fermandosi semplicemente a contemplare Louis e sentendo una fitta allo stomaco accorgendosi di quanto quel mattino fosse bello. Non che avesse avuto dubbi prima.
<<...rimediare.>> soffiò con un filo di voce, perdendosi a osservare le lunghissime gambe di Louis avvolte da jeans aderentissimi di colore grigio. Risalì il suo corpo con lentezza, apprezzando ogni piccola parte su cui non si era mai soffermato abbastanza prima. Aveva un fisico stupendo. Louis era un pò basso e slanciato, e con qui capelli a forma di onda, dio, era quasi troppo. Troppo da sopportare e da vedere.Arrivò finalmente ai suoi occhi, e si perse in quei due cerchi d'oceano che lo stavano osservando a loro volta con un'ingenuità così pura da smuovere anche gli animi più inarrivabili. Harry si chiese cosa fosse ciò che stava provando. Era forse amore lasciarsi trasportare da due occhi blu in mondi sconosciuti e lontani e che lo spaventavano? Era forse amore sentire che il cuore batteva così forte da fargli male fisicamente? Magari era puro e semplice desiderio. Lo aveva guardato da lontano per così tanto tempo; averlo di fronte e poterlo toccare a conti fatti ora cambiava tutto. Ed era destabilizzante.
<<Va tutto bene?>> chiese Louis, gli occhi più ingenui del mondo. Harry fu costretto a deglutire per ritrovare la voce.
<<Sì, è tutto a posto.>> mentì con un filo di voce, sentendo le guance arrossire di colpo. Era una sensazione che non faceva sua da una vita. <<Fa lo stesso per il gel, Louis, posso fare senza>>
<<Potremmo prenderlo adesso, che dici?>>Harry si sforzò di non osservare con insistenza le mani di Louis che si muovevano sinuose lavorando tra i suoi capelli per dare loro la forma desiderata. Si chiese come fosse averle attorno al viso, o magari sotto la maglietta, mentre esploravano la pelle della sua pancia e poi...
<<S-sì.>> balbettò, cercando in qualche modo di concentrarsi. <<E' un'ottima idea.>>Louis mise giù pettine e lacca e si voltò definitivamente dalla sua parte. Gli sorrise, e il riccio si chiese come avesse fatto tutto quel tempo a vivere senza quel sorriso.
<<E poi prenderemo anche dei vestiti. Sei adorabile con quella felpa e con i ricci scalmanati, Harry, ma...credo che staresti meglio con vestiti della tua taglia. Non trovi?>>
Harry si morse il labbro e poi fece una specie di broncio osservando i vestiti che l'altro gli aveva prestato per quella mattina. <<Sto davvero così male?>>Louis gli si fece più vicino, senza smettere un attimo di fissarlo intensamente. Sembrava volesse raccontargli con gli occhi il segreto più intimo del mondo. <<No, per niente.>> sussurrò, per poi avvicinarsi e lasciargli un dolce bacio sulla guancia. <<E adesso andiamo.>> gli intimò, prendendogli una mano e conducendolo giù, dove si misero i cappotti – Harry dovette usare uno di quelli di Mark – e dopo essersi guardati di sfuggita, uscirono fuori, all'aria aperta, a contatto con il mondo.
<<Gel per capelli ad estrema durata, molto resistente al sudore, adatto a capelli stressati e indomabili.>> lesse Harry ad alta voce, osservando con occhi critici la confezione di gel che aveva tra le mani. Louis aveva il volto a pochi centimetri dalla sua spalla, e prestava attenzione ad ogni sua minima mossa. Era il quarto gel che prendeva in mano, non soddisfatto di quelli che aveva esaminato in precedenza.
<<Credo che questo vada bene.>> mormorò Harry, rimanendo però immobile a esaminare l'etichetta. Louis ridacchiò.
<<Cos'ha di diverso da quelli che hai visto fino ad ora?>>Harry si voltò dalla sua parte, gli occhioni enormi che inghiottivano la luce. <<Louis, ti assicuro che tu non vuoi vedere i miei capelli quando c'è umidità. Cioè praticamente sempre, da queste parti. Devo stare molto attento e prendermi cura di loro.>> disse, prima di decidersi finalmente ed appoggiare la confezione di gel nel carrello accanto ad una di schiuma per capelli, che poi iniziò a spingere.
Louis gli si fece più vicino, approfittando del fatto che in quel momento nella corsia del supermercato non ci fosse nessuno, ed accarezzò con una mano i suoi ricci al livello della nuca.
<<A me piacciono i tuoi ricci.>> ammise, mentre accentuava la carezza. Harry ebbe un piccolo brivido e chiuse gli occhi per un breve istante, crogiolandosi in quel piccolo gesto così quotidiano.
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Wherever You Will Go
FanfictionLouis è un ragazzo che dentro di sé porta un segreto: da piccolo la sua vita è stata salvata da un lupo. Lo stesso lupo che ogni inverno lo viene a trovare e che Louis stringe di nascosto per sentirsi meno solo, in un mondo che ha deciso che lui è t...