All'improvviso, un rumore assordante squarciò l'aria. Era stato uno sparo. Louis non riuscì a capire come non aveva fatto ad urlare subito dopo; forse perché non ne aveva la forza, o perché semplicemente non aveva più fiato in corpo. Si nascose immediatamente dietro il tronco di un albero e strinse le palpebre, ascoltando il rumore flebile di passi che si stavano avvicinando.
<<Ho visto qualcosa muoversi. >> disse una voce. Louis non la riconobbe. Era roca e rude e in quel momento semplicemente la odiò con tutto sé stesso.
<<Sei sicuro?>> chiese qualcun altro, e stavolta Louis seppe di chi era quella voce. L'aveva sentita solo una volta in vita sua: in un incontro che la preside aveva fatto con lui, Lucas e i loro genitori.
Quello era il padre di Stan e Zayn.
Louis li sentiva sempre più vicini. Non aveva nessuna scusa per spiegare la propria presenza lì, e poi era semplicemente troppo sconvolto per poter parlare. In qualche modo si abbassò, emettendo il più lieve dei rumori, afferrò il primo sasso che trovò e lo lanciò più lontano che potè.
<<Ehi, laggiù! C'è qualcosa!>> sussurrò il padre di Stan, probabilmente indicando il posto in cui il sasso era caduto. E, nel giro di qualche istante, lui rimase solo di nuovo. Trasse un sospiro di sollievo e, con un gesto brusco, si asciugò le lacrime che erano cadute nel frattempo.
Riprese a correre. Riconobbe alcuni alberi che tempo prima aveva fotografato - in un'estate in cui si era intestardito a voler trovare il suo lupo a tutti costi, senza successo - sentendo il cuore diventare più leggero man mano che il pensiero di essere vicino a casa lo invadeva. Qualche passo ancora, e si ritrovò vicino agli alberi di confine. Smise di correre e finalmente entrò nel suo stesso giardino.
Era come se quel momento fosse stato studiato per essere a rallentatore: Louis che percorreva il suo stesso giardino per raggiungere casa sua, il fiato che usciva dalla sua bocca che assumeva la consistenza di una nuvola di colore bianco.
E, disteso sugli scalini della sua veranda, nudo, indifeso e incredibilmente bellissimo, c'era un ragazzo.
Il ragazzo era ferito a una spalla. Perdeva tanto, troppo sangue; sotto di lui si era andata a formare una macchia rossa che Louis non osò nemmeno guardare. E proprio come se improvvisamente il tempo avesse ricominciato a scorrere, sentì un tonfo al cuore che lo costrinse a gettarsi vicino a quel ragazzo con tutta la velocità che le sue gambe gli permisero di avere.
<<Oh mio dio.>> sussurrò, inginocchiandosi accanto a lui. Era rannicchiato sulle scale in posizione fetale, le braccia attorno allo stomaco e le ginocchia piegate. Era, ...era davvero bellissimo. E Louis si diede dello stupido un milione di volte per il fatto che in un momento del genere pensava proprio a quello, che fosse bello, ma effettivamente lo era, non aveva potuto fare a meno di notarlo.
Il ragazzo tremava. Tremava e gemeva e si muoveva a spasmi, e lui provò così tanta paura in quel momento, perché non sapeva davvero cosa fare. E se non fosse stato abbastanza bravo da salvarlo, se non fosse arrivato in tempo?
Qualcosa di primitivo e molto, molto forte, costrinse Louis a togliersi la giacca. La avvolse attorno al suo corpo come potè e si assicurò di coprirlo al meglio per impedire che avesse freddo, anche se era impossibile visto che era quasi ottobre, e a conti fatti quel ragazzo era nudo.
Cercò di non pensare troppo a quel particolare. Allungò una mano per accarezzargli i capelli - ricci, castani e scompigliati, sparsi ovunque sulla sua fronte sudata - scoprendo il suo viso ancora di più e-Lo conosceva. Louis conosceva quel ragazzo, era certo di averlo già visto da qualche parte. Ma non poteva pensare a quello adesso. Si fece più vicino al suo corpo, afferrò il viso del ragazzo tra le mani delicatamente e mormorò: <<Andrà tutto bene. Mi senti? Andrà tutto bene. Ci sono io adesso.>>
Il ragazzo gemette in risposta.
Afferrò il telefono e chiamò un'ambulanza, pregando che ci mettesse poco ad arrivare, sbraitando indicazioni e non riconoscendo la propria voce per la maggior parte del tempo.Una volta finita la telefonata, Louis tornò ad accarezzare i capelli del ragazzo. Era così spaventato che i medici non facessero in tempo. Stava perdendo molto sangue, e lui non era mai stato bravo con quel genere di cose...
Sfiorò con le dita la sua ferita e il ragazzo si contorse.
Louis afferrò con una mano il suo collo per poter tenerlo fermo.
<<Ehi, ehi, è tutto a posto, è tutto a posto. Andrà meglio, te lo prometto. Shhh...>> gli intimò, continuando a far scorrere la sua mano tra i suoi ricci. Gli...piaceva farlo. In realtà gli piaceva da morire, non avrebbe mai smesso. Ma si costrinse a fermarsi per entrare in casa e prendere due coperte pesanti e del cotone bagnato. Non sarebbe servito a molto, ma non poteva di certo starsene con le mani in mano ed aspettare che l'ambulanza arrivasse.Tornò ad inginocchiarsi accanto al ragazzo e lo coprì completamente, avvolgendolo tutto con il calore rassicurante delle coperte. Poi prese a pulire la sua ferita e il sangue attorno ad essa con leggerezza, come se avesse a che fare con un oggetto di vetro. Anche se in un primo momento il ragazzo sibilò, piano piano il suo corpo si distese, abbandonandosi al tocco e rilassandosi.
Mentre faceva quelle semplici operazioni, Louis si chiese cosa ci facesse lì quel ragazzo. Cosa ci facesse lì un ragazzo nudo e ferito, ad essere precisi. Qualcosa di estremamente ovvio cominciò a balenare nella sua testa, ma era troppo strano per abbandonarsi nella certezza di qualcosa di così assurdo. Perchè semplicemente non poteva essere- no, era impossibile, che quel ragazzo fosse...
Sentì in lontananza il rumore della sirena. Sorrise, improvvisamente sollevato, poi accarezzò nuovamente i capelli del ragazzo.
<<Andrà tutto bene. Resisti ancora un po'. Starai bene, te lo prometto.>> disse con fermezza. Poi fece per alzarsi, ma due forte braccia lo tennero stretto.Il ragazzo si stava aggrappando a lui.
E aveva occhi color smeraldo....
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Wherever You Will Go
FanfictionLouis è un ragazzo che dentro di sé porta un segreto: da piccolo la sua vita è stata salvata da un lupo. Lo stesso lupo che ogni inverno lo viene a trovare e che Louis stringe di nascosto per sentirsi meno solo, in un mondo che ha deciso che lui è t...