Capitolo 4

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Eleanor doveva essersi accorta che Harry lo faceva apposta ad essere così lento nel servirli, e arrossì violentemente quando si rese conto del modo in cui lo guardava. Non era innervosita - buon segno, almeno voleva dire che non fosse gelosa - ma semplicemente, sembrava fosse felice, in qualche modo. Sì, felice che qualcuno stesse guardando Louis con così tanta insistenza.

<<Credo che dovremmo tornare qui più spesso.>> sussurrò Eleanor vicino all'orecchio di Louis. In qualche modo però, Harry capì che aveva usato un tono di voce abbastanza alto in modo che anche lui la sentisse. <<Sono molto più forniti di quello in cui andavamo di solito, non trovi?>>
Louis sembrava aver trovato la ragione della sua stessa vita in quei dannati segnalibri - che Harry odiò profondamente, in quel momento - perché nemmeno allora alzò gli occhi.
<<Lo penso anche io, sì.>> si limitò a dire.

Ormai il conto era fatto. Harry prese una piccola borsa di plastica e vi infilò dentro il libro e il cd, diede a Eleanor il resto mentre con il cuore in gola aspettava che da un momento all'altro Louis semplicemente lo guardasse. Anche un nano secondo sarebbe bastato.
<<Ciao, grazie.>> lo salutò Eleanor sempre con un bel sorriso, poi diede una piccola pacca a Louis, che però non sembrava intenzionato ad andarsene.
<<Louis, vuoi muoverti?>>
<<Mi sono innamorato di questi segnalibri, Eleanor. Non posso andare via senza comprarne uno.>> si limitò a rispondergli lui. E Harry capì che se c'era un momento in cui avrebbe potuto lasciare il segno, senza ombra di dubbio era quello.
<<Puoi prendere quello che vuoi.>> mormorò, la voce quasi timida. <<Un piccolo regalo della libreria.>>

Finalmente, Louis alzò gli occhi e lo guardò. Harry smise letteralmente di respirare, quando i loro occhi si incontrarono. Non era la prima volta, ma in qualche modo era come se lo fosse. Nessuna maschera o nebbia o barriere a separarli, c'erano solo loro, contro tutti gli ostacoli, corpo a corpo, cuore a cuore.
Harry non poteva esserne sicuro, ma vide che a un certo punto Louis trasalì. Un pochino; un fremito leggero, qualcosa di controllato e non definito. Ma lui se ne accorse e lo sentì addosso come un brivido, forte su tutta la schiena.

Eccomi, Louis. Guardami, sono io, sono qui. Sono proprio qui.

Fu un attimo, perché poi Louis scrollò le spalle e distolse lo sguardo.
<<Non posso accettarlo, ma grazie, sei davvero molto gentile.>> gli disse sorridendo.
E oh, quello valeva più di mille occhiate lanciate da lontano, dio, valeva tutto. La voce di Louis che gli parlava valeva ogni piccola cosa dell'intero mondo.
Eleanor gli diede una spallata. <<Perchè no, scusa? E' un gesto così carino.>> ammise, e Harry per un istante pensò che addirittura si stesse schierando dalla sua parte, nonostante non avesse la ben che minima idea di chi fosse.
<<Avanti, Louis, ha detto che puoi prendere quello che vuoi! A me piace quello rosa, per esempio.>>
Louis ridacchiò, e Harry si sentì così fortunato in quel momento. Non mentiva quando diceva che lo avrebbe guardato per ore intere. Lo avrebbe guardato per il tempo di una vita.

<<A me piace quello blu>> mormorò Louis sfiorandolo con le dita e guardandolo con aria sognante. Harry si morse il labbro, e si rese conto che per la prima volta in vita sua aveva davvero voglia di baciare un altro ragazzo. Lì, davanti a tutti, in quel momento: togliendogli il respiro e annegando, un secondo prima di sporgersi e raccogliere le sue labbra con le proprie, nei suoi occhi infiniti.

<<Puoi prenderlo davvero.>>insistè, sbattendo le palpebre così cercando di distogliere lo sguardo dalle sue labbra. <<Mi...mi farebbe davvero piacere, non mento su questo.>>

Louis stavolta gli sorrise, un sorriso aperto e sincero suo, così suo. Harry pensò di poter svenire lì, davanti all'intera libreria, ma si aggrappò con tutte le sue forze alla bellezza degli occhi d'oceano che lo stavano guardando.

Wherever You Will GoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora