Capitolo 92

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<<Piango come una femminuccia. Mi- mi faccio pena da solo.>>
Zayn ignorò quel commento. <<Stan, ci deve essere un modo per farti tornare come prima. Forse possiamo trovarlo. Insieme. Tu non puoi muoverti da qui ma io sì.>>
<<Non ho idea di cosa potrebbe essere. Il mio corpo è così diverso. Guarisco più in fretta. Sinceramente non so se esiste qualcosa per indebolire il lupo, figuriamoci ucciderlo.>>
<<Beh, troveremo il modo. Io te lo prometto, Stan. Devi solo- fidati di me. Okay?>> chiese dolcemente Zayn, accarezzandogli un braccio. Non credeva di essere capace di tali gesti, ma gli era venuto naturale farlo dopo aver visto tutte le lacrime che il fratello aveva versato. Stan gli sorrise, poi tornò incredibilmente serio, come se all'improvviso fosse arrivato il momento di dirle qualcosa di estremamente importate.
<<...Zay, in realtà forse c'è un modo per farmi guarire.>>
Il moro trattenne il fiato. <<E sarebbe?>>
<<Non è proprio un modo. E' una persona. Credo che sia l'unica che può sapere qual'è la cura, o forse, addirittura averla.>>
Zayn ci pensò, ma nongli venne in mente nessuna persona del genere. Fino a dieci minuti prima era convinto che al mondo non potessero esistere i lupi mannari, ma ora tutto era cambiato. Non era pronto più a scommettere su nulla.
<<Louis Tomlinson.>> soffiò Stan.

Zayn alzò un sopracciglio. <<Quel Louis Tomlinson?>>
<<Pensaci, Zay. Da piccolo è stato aggredito dai lupi, eppure non si è mai trasformato. E sono sicuro di questo perché al freddo si è sempre comportato normalmente. Si è sempre comportato normalmente. Ha trovato il modo di guarire, Zay.>>

Zayn abassò lo sguardo e si concentrò su un punto indistinto del magazzino. Louis. Louis Tomlinson, il ragazzo dagli occhi limpidi che non avrebbe fatto del male a una mosca.
<<Cosa vuoi che faccia, Stan?>>
<<Voglio che tu scopra perché non è come me. Seguilo, pedinalo, fagli domande. Non mi interessa se si spaventa. Anzi, meglio. Devo scoprire perché non è come me, Zay. Voglio la dannata cura. E se davvero lui ce l'ha, allora gliela ruberemo.>>

Zayn tremò leggermente. Tutto quello era un dannato incubo. Non voleva fare del male a quel ragazzo, tanto meno spaventarlo e pedinarlo. Ma aveva già vissuto un periodo della sua vita in cui aveva pensato di aver perso suo fratello ed era stato orribile, e l'ultima cosa che voleva fare era rischiare di perderlo di nuovo.
Stan l'abbracciò ancora, schiacciato dal suo silenzio.
<<Solo- dimmi che lo farai.>> gli disse, il tono che era un miscuglio di rabbia e speranza.
<<Lo farò.>>gli promise lui, chiudendo gli occhi e sperando un giorno di riuscire a perdonarsi.


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<<Eleanor, dì qualcosa.>> mormorò Louis, osservando il volto dell'amica con attenzione per accorgersi di ogni suo eventuale cambiamento.
Ma la ragazza rimase immobile, gli occhi spalancati fissi ad osservare Louis e Harry.

Erano a casa del castano, nella sua cucina. Eleanor seduta al tavolo, mentre Louis era appoggiato al frigo e invece Harry gli stava di fronte, vicino alla porta, le braccia incrociate e un'espressione seria.
Alla fine, dopo averne parlato insieme a lungo, erano arrivati alla conclusione che la ragazza aveva bisogno di sapere la verità sul riccio. Così le avevano chiesto di venire a casa per poter raccontare lei tutto dall'inizio - i dettagli sull'incidente di Louis coi lupi quando era ancora piccolo, Harry che era stato trasformato in lupo, l'ospedale e i mesi di convivenza - arrivando poi piano piano all'idea di trovare una cura.

Eleanor non aveva mai parlato, durante i loro racconti; si era limitata a rimanere seduta e sistemarsi i capelli di tanto in tanto, nulla di più. Anche adesso non diceva niente e teneva gli occhi bassi per evitare lo sguardo di Louis, che la guardava con insistenza.
<<Non devi avere paura, Elly.>> continuò il castano con voce dolce.
<<I-io non so cosa pensare.>> ammise la ragazza, la voce ridotta a un sussurro roco. Louis la conosceva abbastanza bene da essere certo che avesse paura. Paura di Harry, di quello che aveva appena scoperto. E Louis non riusciva a sopportare di pensare quella cosa perché semplicemente il riccio non avrebbe fatto del male proprio a nessuno.

<<Elly, lo so che quello che ti abbiamo appena detto è destabilizzante, ma..>>
<<Destabilizzante?>> chiese la ragazza, finalmente guardandolo negli occhi e alzando un sopracciglio. <<Lou tu- ho appena scoperto che- cosa esattamente ti aspetti che ti dica? Fino a cinque minuti fa credevo che i lupi mannari fossero una stupida leggenda e invece>>
<<Non sono un lupo mannaro.>> la interruppe Harry, il tono di voce leggermente offeso. <<Certo, mi trasformo in lupo, ma non mi definirei proprio così.>>
<<Non vedo dove sia la differenza.>> sbottò Eleanor.
<<Lou, io non- perché mi hai coinvolto in questa cosa?>> chiese, allargando le mani non capendo veramente cosa aspettarsi. Il castano incrociò le braccia.
<<Te lo abbiamo detto, Elly. Credo di aver trovato un modo per guarire Harry e ho bisogno di aiuto. Ho bisogno di te.>>
<<Non riesco a capire come possa esserti d'aiuto.>>
<<Tuo padre fa il medico, Eleanor. Fa' uno più uno. Ho bisogno di qualcosa che faccia aumentare la temperatura corporea di Harry. Seriamente credi di non potermi essere aiuto?>>

La ragazza rimase a fissare Louis con un espressione incredula e al contempo ferita. <<Cosa mi stai chiedendo esattamente, Lou?>>

Louis respirò a fondo e sbattè più volte le palpebre prima di parlare. <<Di trovare qualcosa all'interno dell'ospedale che possa aiutarmi. E soprattutto di...di non fare parola con nessuno di ciò che hai appena sentito in questa stanza.>>
Eleanor a quel punto si alzò in piedi con uno scatto. <<Louis, ma per chi mi hai presa? Non sono un ladro! E poi- riesci anche solo a renderti conto di quello che mi stai chiedendo? Mi stai chiedendo di mentire alla mia famiglia, Lou. Al mio fidanzato, a tutti.>>
<<Elly, per favore, calmati.>> le chiese dolcemente Harry, ma la ragazza alzò un braccio per tenerlo a distanza.
<<Chi mi garantisce che non ti farà del male, Lou? Come puoi esserne certo?>>

Harry si rese conto che se andavano avanti così, Louis e Eleanor sarebbero finiti per litigare di brutto. Non voleva assolutamente che il castano perdesse la fiducia della sua migliore amica in quel modo, e stava proprio per dirlo a Louis quando questo si staccò dal frigo per fare qualche passo in avanti, verso Eleanor. A dividerli c'era il tavolo..

<<Harry non potrebbe mai farmi del male, Eleanor.>> disse in tono fermo, gli occhi che brillarono di un bagliore freddo e feroce. <<Ha rischiato di trasformarsi più volte di fronte a me e non mi ha mai, mai toccato. Per anni sono stato a contatto con lui in forma di lupo e non è mai successo niente. Quindi solo- lui mi farebbe mai del male.>>
Eleanor si morse il labbro, colpita dall'improvviso tono di Louis e dal modo totalmente sicuro e devoto nel quale gli aveva risposto. Evitò il suo sguardo quando mormorò: <<Va bene, ti credo.>>

Wherever You Will GoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora