Capitolo 105

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<<Perchè io ricorderò questo di te, Lou, dio- di quanto sei fottutamente caldo e fragile e umano, meravigliosamente umano e lo porterò con me- niente potrà portarmelo via. Sei ovunque, Lou. Sei- cazzo...>>
Louis gettò la testa all'indietro e chiuse gli occhi, la bocca leggermente aperta. Vedeva piccole luci esplodere ovunque dietro le palpebre, sentiva la sua stessa voce chiamare ininterrottamente il nome di Harry, ma in qualche modo era come se non riuscisse ad afferrare quelle cose. L'unica cosa che aveva consistenza era il corpo del riccio dentro il suo e le sue meravigliose spinte, sempre più complete e radicali.

E forse perché tutto il resto aveva perso importanza, che Louis non si accorse immediatamente che stava piangendo. Lo fece quando sentì una lacrima accarezzargli una guancia e scorrere veloce lungo il suo collo. E poi, senza assolutamente farlo apposta, senza poterlo in alcun modo prevedere o fermare, gli scappò un piccolo singhiozzo.
Harry si fermò all'istante. Sollevò la testa e incontrò i suoi occhi e il suo volto passò dall'essere contorto dal piacere alla preoccupazione più totale. Le spinte diminuirono e si fecero dolci, calme, quasi impercettibili.
<<Lou- ehi, no. Non piangere, ehi- guardami.>>gli disse harry, il suo corpo che praticamente gli gridava di continuare a fare quello che doveva e voleva fare ma il suo cuore e la sua mente che quasi disperatamente glielo impedivano. Scacciò via le lacrime del castano con le dita.
<<Non mi ero accorto nemmeno di aver cominciato.>> sussurrò l'altro cercando di sorridere, con poco successo. Quanto poteva essere stupido a piangere durante la loro prima volta?
Per tutto il pomeriggio aveva cercato di ricacciare le lacrime con tutte le sue forze e in quel momento, semplicemente, non ci riusciva più. Perché avere Harry in quel modo era così bello, così tutto, che pensare di doverlo lasciare gli spezzava il cuore ancora più profondamente.
<<E' che- che non voglio che finisca, Haz. Non sono pronto a lasciarti andare.>> sussurrò, mordendosi poi il labbro inferiore. Il riccio glielo sfiorò con le dita, in modo che la tenera carne si sfilasse dai denti e poi baciò quello stesso punto.
<<Non pensarci, Lou. Pensa che adesso siamo qui. Pensa che andrà tutto bene e che troveremo un modo. Lo sai che lo faremo, io te lo prometto, amore mio.>> Harry gli baciò la fronte mentre col bacino continuava a muoversi con lentezza, per non spaventare Louis e per non fargli male. L'altro strinse di più le gambe attorno a lui.
<<Scusa. So che non dovrei dire certe cose adesso, è solo che...fa così male, Haz.>> sussurrò Louis, ricominciando a muovere il corpo a sua volta per assecondare i movimenti dell'altro. Questo gemette quando accadde, estasiato.
<<Lo so. Lo so, Lou, ma adesso sono qui. Sono qui, dentro di te, e tu sei ovunque intorno a me ed è questo quello che conta. Questo è ciò che porterò con me per sempre. Dovunque tu sia Lou, in realtà sarai con me. Con me...>>

Le spinte tornarono ad essere radicali e fameliche. Louis a un certo punto pensò di aver addirittura graffiato la schiena del riccio e sperò che non si arrabbiasse, ma era sollevato dal fatto che Harry riuscisse a guarire più in fretta degli altri. Si sentiva incredibilmente vicino per la seconda volta e, quando ebbe quel pensiero, proprio come se sapesse ogni piccola cosa, sentì le dita dell'altro avvolgersi attorno al suo membro per cominciare a masturbarlo - più veloce, questa volta. Era brutale, quasi come se volesse strappargli via l'orgasmo. E Louis semplicemente lasciò che l'altro facesse di lui quello che voleva.

Louis si lasciò andare poco dopo, svuotando il suo piacere nella mano di Harry e sui loro stomaci. Il riccio continuò a muoversi dentro di lui finchè non venne con l'ultima, calibrata spinta, gridando il nome di Louis che rimase nell'aria come un piccolo dolce fantasma che aleggiava su di loro.
Rimasero intrecciati senza dire nulla per molto tempo, dopo - semplicemente cercarono di riprendere fiato e di ritrovare il battito normale del loro cuore. Poi Harry strofinò il naso sulla clavicola di Louis e gli lasciò un piccolo bacio, alzò lo sguardo e trovò i suoi occhi. Si sorrisero, completamente stanchi ed appagati.

<<Ehi. Tutto bene? Ti è piaciuto?>> chiese Harry, le guance rosse e le labbra tremanti.
<<Dio, Haz. Non hai idea, io solo- uhm... >> balbettò Louis, sbattendo piano le palpebre.
<<Lo prendo come un sì.>> ridacchiò Harry, sollevandosi per poter lasciare un bacio sui capelli fradici dell'altro. Poi, con lentezza e attenzione, uscì dal suo corpo provocandogli un piccolo gemito - un altro suono bellissimo che ricordò a Harry di tutti quelli che aveva già sentito. Prese ad accarezzargli i capelli bagnati di sudore all'indietro, poi raccolse il suo corpo e lo strinse forte a sé in modo che la testa di Louia adagiasse sulla sua spalla. Gli diede un bacio sulla tempia.
<<E' stato fantastico, Lou.>>sentenziò Harry, strofinando il naso sulla sua pelle. Aveva un odore completamente diverso adesso. Certo, sapeva sempre di lui, ma era mischiato a un sentore più forte, che faceva contorcere qualcosa di importante nello stomaco di Harry. Sapeva di desiderio e sesso - perché finalmente ora lo sapeva, anche il sesso aveva un odore e una consistenza. Ed era bello, bello ed intossicante.
<<Già.>> confermò Louis, facendosi piccolo piccolo tra le braccia di Harry. Questo allungò una mano per prendere dal comodino un indumento che in un primo momento non riuscì a distinguere, che era finito lì poco prima di certo mentre si spogliavano - probabilmente la maglietta di Louis o la propria - e iniziò a ripulire sia il proprio corpo che quello dell'altro meglio che poteva. Si allungò poi per prendere la coperta e sistemarla sui loro corpi, e annotò mentalmente che la mattina dopo avrebbero assolutamente entrambi avuto bisogno di una doccia e che il letto necessitava di un cambio di lenzuola.

<<Avrei voluto che rimanessi dentro di me per sempre, Haz.>> ammise ad un certo punto Louis, la voce bassa e trascinata per il sonno e la stanchezza. Aveva detto quelle parole come se rappresentassero la cosa più vera e desiderata dell'intero mondo - e Harry naturalmente perse un battito nel sentirle. Perché anche lui più di tutto voleva quello. Voleva Louis, stargli accanto e amarlo senza paure e senza ostacoli ogni minuto della sua vita.

Ma era impossibile, e questo Harry lo sapeva.

Cercò le sue labbra e gli lasciò un bacio leggero. <<Ti amo.>> soffiò, specchiandosi nei suoi occhi oceano.
Louis si rannicchiò meglio sul suo petto e gli lasciò un bacio sul cuore. <<Ti amo anche io, Harry.>> gli disse, e poi tremò per la verità di quelle parole.
Accarezzò i capelli di Louis finchè non sentì che si era addormentato. Lui invece non aveva alcuna intenzione di prendere sonno: quella era la loro ultima notte. L'avrebbe passata ad osservare l'altro, a imparare a memoria ogni frammento del suo viso, a cercare di imprimersi sulla pelle la consistenza del suo corpo.

Perché alla fine, il freddo aveva vinto.

Harry presto - troppo presto - si sarebbe trasformato.




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Amatemi.
Anzi odiatemi.
Amatemi e odiatemi.

Wherever You Will GoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora