Capitolo 27

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Usciti dal supermercato, risero per la maggior parte del tragitto che li separava dalla macchina, perché avevano decisamente preso troppe cose e le borse di plastica si sarebbero sicuramente rotte in pochi istanti. Una volta in macchina, Harry chiese a Louis di accompagnarlo in un posto e gli diede indicazioni ben precise.

Si allontanarono dalla zona del paese che Louis frequentava di più - un po' per le uscite con gli altri del club o perché semplicemente ci era stato per fare spese o per frequentare qualche locale - per avvicinarsi a una zona meno abitata e più industriale. Guidò fino a quando non raggiunsero una piccola concessionaria in cui Harry insistette per fermarsi.

Scesero ed entrarono evitando di prendersi per mano, questa volta. Il riccio sembrava molto a suo agio; chiese a un ragazzo di poter vedere delle automobili e gli disse che era intenzionato a comprarne una in giornata. Optò per un auto che fosse usata ma ancora messa bene, e fu così che Louis lo accompagnò a provare e a salire sopra decine e decine di macchine.
Un'ora più tardi erano seduti su un piccolo SUV nero che a Louis piaceva da impazzire. Si abbinava ai ricci di Harry e secondo lui era una macchina perfetta per quelle zone. Era usata ma con pochi chilometri, la radio con un buon lettore cd e i sedili dall'aspetto caldo e accogliente. Erano soli, lasciati a provare la macchina lontano da tutti e da tutto. Harry era dalla parte del guidatore con le mani sul volante, ed era come se stesse facendo finta di guidare. Di tanto in tanto sorrideva e Louis lo osservava rapito, chiedendosi da quanto tempo non guidasse, se gli mancasse farlo. Se fosse triste di non farlo quanto avrebbe voluto.

<<Ma quindi tu hai la patente?>> chiese con il tono più ingenuo del mondo.
<<Certamente.>> rispose Harry, sfoderando un sorriso luminoso. <<Conseguita due anni fa, a sedici anni, completamente in regola. E non ho mai fatto un incidente.>> ammise, facendolo sorridere per il modo buffo in cui si complimentava da solo.
<<E' solo che...mi chiedevo come avessi fatto. Per via delle trasformazioni e tutto il resto.>> mormorò, sentendosi un pochino stupido per aver dato per scontato che Harry non avesse la patente solo perché era in parte anche lupo.

L'altro allungò una mano e cominciò a giocherellare con la radio, cercando qualche canzone che gli piacesse.
<<Harry, come...come fai a trasformarti?>> chiese Louis improvvisamente, incapace di alzare lo sguardo e trovare quello dell'altro. <<Voglio dire, lo decidi tu? Succede quando c'è la luna piena? Anche se non ha molto senso, visto che mi venivi a trovare ogni sera.>> riflettè ad alta voce, sentendosi davvero ingenuo. Aveva letto e sentito storie sui lupi mannari, come tutti d'altronde, dando sempre per scontato che fossero false o comunque frutto dell'immaginazione di qualche mente laboriosa. Ma adesso Harry era effettivamente umano, ma era anche il suo lupo.
<<Il freddo, Louis.>> soffiò Harry con un filo di voce, e Louis non capì il perché, ma riuscì a cogliere un tocco di sensualità persino in quella confessione. <<E' il freddo a trasformarci. Il caldo invece ci riporta indietro.>>

Fu come se Louis avesse ricevuto uno schiaffo in pieno viso. Dopo quella confessione, molte cose cominciarono ad assumere un significato diverso e ben preciso. Prima di tutto era spiegato il motivo per cui poteva vedere il suo lupo solo d'inverno, mentre d'estate e in primavera spariva misteriosamente. E perché l'unica volta che avesse visto Harry umano fosse estate inoltrata. Ma altre piccole cose si fecero spazio nella sua mente, per esempio quando la sera prima Harry fuori dall'ospedale aveva freddo e gli era sembrato combattesse contro qualcosa di grande, più grande di lui, del suo stesso corpo.

Stava combattendo per impedire al suo corpo di cambiare forma.

<<Oh, ora- ora è tutto molto più chiaro.>> confessò Louis con un mezzo sorriso. <<E...come fate con le mezze stagioni?>>
Harry scoppiò a ridere, trovando la genuinità di Louia molto dolce. Sarebbe rimasto a parlare con lui ore intere, a osservarlo mentre stringeva le palpebre in un filo sottile e rifletteva su quale domanda era meglio porgere.
<<Io...uhm, credo che il miglior modo di fartelo capire sia dirti che dipende, Louis. Dipende da lupo a lupo, di conseguenza da persona a persona. L'inverno non ci lascia scelta, rimaniamo lupi per tutto il tempo. Quando inizia la primavera il minimo sbalzo di temperatura ci rende umani, ma come diventiamo umani possiamo subito tornare indietro. E' imprevedibile. Questo che stiamo vivendo è il momento peggiore. Sei umano, riesci a percepirlo; nemmeno il tempo di un istante e una folata di vento ti porta via tutto.>>

Louis rabbrividì pensando che da un momento all'altro la natura avrebbe potuto portargli via Harry così, senza avvisarlo e dargli la possibilità di cambiare le cose. Cercò di non pensarci troppo.
<<E ogni estate ci vuole sempre più caldo per farci ritornare umani.>> continuò Harry, la voce flebile. <<Ogni estate abbiamo sempre meno giorni, meno tempo. Finchè...>>

Louis trattenne il fiato. Non era sicuro di poter ascoltare tutto fino in fondo.
<<...non ne abbiamo più.>> sussurrò, abbassando la testa bruscamente. Louis vide i suoi riccioli muoversi un po' per quel gesto.

Era dunque quello il destino di Harry. Attendere che il caldo non fosse più sufficiente per riportarlo indietro, da strapparlo alla sua forma di lupo. Il suo tempo prima o poi si sarebbe esaurito e nessuno poteva fare qualcosa per cambiarlo....

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