Capitolo 67

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In parole povere nella scorsa puntata vi ho lasciati a bocca asciutta. Probabilmente questa è la volta buona!
Quindi ATTENZIONE vietato ai minori di 100 anni! u.u ♡




Avevamo optato per i piccoli passi, ricordi?>> chiese il riccio, fissando gli occhioni blu del ragazzo a pochi centimetri dal suo viso. Louis gli accarezzava i capelli, la mano ancorata alla sua maglietta.
<<Sì, è solo che...>> Louis si ritrovò ad arrossire, e doveva seriamente concentrarsi per non balbettare. <<E' stato...bello, Harry. Tanto. Anche se so di essere sexy come un cucciolo di pinguino.>>
Harry ridacchiò e alzò gli occhi al cielo. <<Un cucciolo di pinguino?>> chiese alzando un sopracciglio, per poi piegarsi su di lui e lasciargli due baci veloci, uno sul naso e uno sulle labbra. Poi si morse il labbro inferiore. <<Lou, tu sei...il ragazzo più bello che abbia mai visto. E non mento quando ti dico che...ti voglio.>> sussurrò a pochi centimetri dalle sue labbra. <<Ma voglio anche che saremo entrambi pronti quando arriverà il momento. Voglio che tu ti senta a tuo agio.>>

Louis deglutì, sentendo il cuore precipitare a grande velocità nello stomaco. Harry era così dannatamente dolce quando diceva quello cose, quando lo faceva sentire al sicuro, nonostante a conti fatti entrambi sapessero di desiderarsi da morire.
<<Grazie, Haz.>> mormorò, prendendo un suo riccio tra le dita e giocherellandoci. <<Di capirmi. Di sapermi leggere dentro, senza bisogno che ci siano le parole.>>
Harry lo strinse a sé un pochino più forte. <<Sono qui proprio per questo, Lou.>> sussurrò sulla sua guancia. <<E non osare pensare che tu non sia sexy>> continuò poi, strofinando il naso sulla sua pelle. <<Perchè lo sei, Lou. Dannatamente sexy, diamine.>>

Al di là di tutto quello a cui il castano si doveva dedicare in quel periodo, e forse un pochino più importanti, c'erano le provinciali di canto. Si stava preparando insieme ad altri, come ogni anno a quell'evento da settembre, appena rientrati dalle vacanze estive, ma quell'anno le aveva sentite avvicinarsi in modo diverso. L'atmosfera tutto attorno a lui lo era, ecco perché molto probabilmente non era eccitato come gli altri anni, o aveva meno paura. Fare parte del club di canto lo aveva sempre fatto sentire speciale, di fare parte di qualcosa di grande e di unico, ma con l'arrivo di Harry lo aveva un po' messo in disparte. Forse quello era uno dei motivi principali per cui il professore non gli aveva assegnato un bran importante come invece gli aveva promesso l'anno prima, ma lo aveva dato senza troppi problemi a Eleanor, che naturalmente era entusiasta. Non che a lui quello dispiacesse. Non aveva gran bei ricordi delle sue passate esibizioni: gente che lo guardava storto perché era un maschio ma aveva una voce così acuta, strani mormorii tra il pubblico mentre cantava. Louis sapeva che la colpa era per il paese in cui viveva, ma non poteva far a meno di sentirsi terribilmente imbarazzato quando ripensava a quei momenti.

Era comunque felice che ci fossero le provinciali. Primo perché non vedeva l'ora di stare un po' con i suoi amici e di godersi quei tipici momenti in cui erano tutti insieme, agitati e deliranti; secondo, perché Harry gli aveva promesso che sarebbe venuto a vederlo, e Louis non poteva fare a meno di arrossire al pensiero, perché era in assoluto la prima volta che qualcuno venisse a qualche competizione appositamente per vedere lui, ad esclusione di suo padre.

Partirono il sabato pomeriggio per raggiungere il teatro principale della città, in cui quell'anno, come quello precedente, si sarebbero tenute le provinciali. Entrarono nei camerini ridendo e urlando come pazzi: alcuni, come Peter e Michael, due degli amici più stretti di Louis negli ultimi tempi, improvvisavano coreografie per sciogliersi e nel frattempo facevano boccacce e strani versi; Eleanor e Niall si sedettero in angolino a riprovare fino allo sfinimento il loro duetto, mentre lui e gli altri pensarono di riprovare i vari balletti. Solo in quelle ore al castano salì la familiare agitazione che lo attanagliava sempre prima di quelli eventi, e cominciò a sentirla davvero quando indossò i vestiti che avevano scelto per l'esibizione: camicia e pantaloni neri con una cravattina argentata i ragazzi, un vestito sbarazzino nero con rifiniture sempre argento le ragazze. Espressamente sotto richiesta del preside Simon.

Louis aiutò Eleanor con i capelli mentre nel frattempo riscaldava la voce e dava indicazioni a Luke – il loro costumista, nonché uno dei membri più validi del club, nonché fidanzato di Michael. Luke aveva appena sistemato l'ultima forcina tra i capelli di Eleanor quando vennero avvisati che a breve i vari gruppi avrebbero iniziato ad esibirsi.

<<Oh merda, merda merda!>> urlò Peter, in modo molto regale, saltellando per la stanza. Niall gli andò incontro per calmarlo, ma finì per cominciare a saltellare anche lui. Altre ragazze stavano provando per l'ennesima volta la coreografia in un angolino della stanza, e Louis si rese conto che non poteva rimanere dentro quella gabbia di matti un minuto di più, se non voleva impazzire a sua volta. Uscì in uno dei corridoi che portavano al palco e appoggiò la schiena contro una colonna. La pochissima luce proveniva dalle porta di emergenza che vi erano sul fondo, e non c'era proprio nessuno in giro, così  potè respirare per diversi minuti in una totale pace silenziosa.

Avanti, puoi farcela. Andrà bene, sei nato per questo, fregatene di quello che dicono di te.

<<Lou?>> chiese una voce dolce e familiare. Louis riaprì gli occhi di scatto, notando la persona che con un sorriso smagliante e un bellissimo mazzo di rose gialle e rosse gli veniva incontro.
Una persona che decisamente non conosceva....

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Amatemi ancora! :3

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