Capitolo 182

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E lo sooooooo!
Sono una cattiva persona 😢
Diversi anni fa, dissi che avrei aggiornato una "certa" domenica (il giorno dopo). E ovviamente non l'ho fatto! Ovviooooo!
Diciamo che ultimamente ho tutt'altro per la testa (e no, non sono innamorata). Ormai wattcoso risente della mia assenza, anche lui piange per le mie mancate stelline a tante belle storielle.
Comunque, bando alle ciance, sta volta prometto di aggiornare domani. Nel caso non accadesse, avete il permesso di uccidermi se volete.
Una promessa non s'infrange giusto? Vediamo cosa succederà....



















Louis non ebbe il tempo di dire altro, che due labbra calde ed irruente si posarono sulle sue per impedirgli di continuare. Si limitò a sospirare e chiudere gli occhi di scatto, imprimendo sulla sua stessa pelle le sensazioni di quell'istante e pregando perché durassero per sempre, o anche più del per sempre, in in un universo senza stelle e senza vita in cui comunque lui e Harry si sarebbero trovati. Dovette aggrapparsi al suo corpo, affondando le mani nei suoi ricci morbidi che sotto le dita sembravano quasi avere la consistenza di foglie appena nate, e poi semplicemente lasciò che Harry lo baciasse e che gli portasse via il respiro, come sempre.

<<Era perfetta.>> mormorò il riccio quando si staccarono, e i suoi occhi erano grandi e luminosi e lucidi e pieni di vita, e Louiz sentì l'irrefrenabile impulso di scoppiare a piangere perché quello che stava provando in quel momento era davvero troppo, troppo intenso.
<<Lou, sei...sei stato così bravo e- e la canzone era semplicemente>>
<<Scritta apposta per noi, vero? Già. Dovrei tipo mandare una lettera di ringraziamento a Ed Sheeran, uno di questi giorni.>>
Scoppiarono a ridere all'unisono, Harry che sbirciava l'espressione di Louis attraverso le ciglia spesse e bagnate. Lo baciò di nuovo, più lentamente stavolta, perdendosi e accettando il brivido che derivò da quel tocco.

<<Lou, non...non so davvero cosa dire. Non so come esprimere a parole quello che sento e lo so, sono un tale idiota, ma>>
<<Non devi dire niente, Haz.>> soffiò piano Louis, accarezzandogli i ricci distrattamente. <<Lascia che parli io, vuoi?>>
Il riccio trattenne il fiato, perché non aveva idea di quello che stava per succedere. Vide Louis estrarre dalla tasca dei pantaloni una piccola statola scura, e a quel punto il cuore del ragazzo fece mille capriole. Quando tornò a guardarlo Louis aveva gli occhi lucidi.
<<In realtà l'ho comprato un sacco di tempo fa.>> spiegò, la voce piccola piccola e incrinata dal pianto. <<Poi ci sono stati tutti questi casini e non ho mai avuto il tempo di fartelo avere.>>

Harry deglutì e allungò una mano per poter prendere il piccolo pacco tra le mani, trattandolo come se fosse una sorta di cristallo incredibilmente fragile. Aprì piano il coperchio e quello che ci vide dentro gli tolse il fiato.
<<Ho pensato che anche tu dovessi indossare qualcosa di mio.>> mormorò piano Louis, inclinando la testa. <<Io ho il tuo ciondolo a forma di aeroplanino, tu avrai questo. Per portarmi sempre con te, Harry>>.

Il ragazzo afferrò con le dita che tremavano il delizioso braccialetto argentato che c'era dentro la scatolina, non riuscendo a trattenere un piccolo e forse ridicolo singhiozzo quando lesse per la prima volta le lettere che vi erano incise sopra.

Wherever you will go

Poi Harry tirò su con il naso, e pensò che non fosse davvero il caso di comportarsi così in un momento intimo come quello ma davvero non sapeva cosa dire o cosa fare per esprimere quanto fosse infinitamente felice, e infinitamente fortunato, infinitamente innamorato.

Louis era il motivo per cui Harry respirava. Non che prima avesse dubbi a riguardo, ma era davvero la sua ragione di vita. Quella luce per cui era venuto al mondo. Harry era stato semplicemente plasmato per trovare e amare Louis, e non avrebbe mai rinunciato a quell'amore. Mai, per nulla al mondo.

Wherever You Will GoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora