Capitolo 49

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Oggi niente ansia! Forse u.u

Quando Louis si svegliò il mattino dopo, notò che Harry era ancora addormentato. Sorrise, sentendo il suo familiare profumo tutto intorno a sé, poi si alzò da letto con la massima cautela, cercando di non svegliarlo. Si infilò in bagno e si preparò per la scuola. Per la prima volta dopo tanto tempo, andarci non gli sembrava poi una tragedia: si sentiva riposato e allegro, pieno di aspettativa. Dopo le ore di scuola avrebbe avuto l'incontro con il club, poi si sarebbe precipitato a casa, tra le braccia di Harry. Sarebbero stati insieme e tutto finalmente sarebbe stato giusto e meraviglioso come aveva sempre sognato.

Mandò un messaggio a Eleanor in cui le scrisse che sarebbe passato a prenderla, si lavò i denti e si dedicò come al solito alla sua pelle – con molta meno dedizione del solito, però. Quando finì anche di vestirsi andò giù a preparare la colazione a Harry e ne approfittò per bere un bicchiere di succo.
Una volta tornato in camera, trovò un riccio intento a stropicciarsi gli occhi.

<<Lou...>> lo chiamò, la voce adorabilmente impastata dal sonno.
<<Sono qui, Harry. Buongiorno.>> disse, sedendosi sul letto e porgendo lui il vassoio pieno di cibo. Harry sorrise lievemente.
<<Ehi...tutta questa roba è per me?>> chiese sbattendo le palpebre, senza mai guardarlo.
<<Già. Oggi non posso fare colazione con te, devo scappare a scuola. Ma appena finisco torno, va bene? Tu fai pure quello che vuoi, mio padre oggi non torna, ne sono sicuro.

Harry annuì debolmente, e solo allora Louis si rese conto che sembrava incredibilmente triste. Allungò una mano e gli accarezzò i ricci scompigliati.
<<E' tutto a posto?>> chiese con premura, la voce un pochino più bassa, più intima. Harry alzò gli occhi, e Louis pensò di non averli mai visti più spenti. Non era da Harry.
<<Sto bene.>> rispose con un sorriso debole, schiacciando il volto sulla sua mano per sentire di più la carezza.
<<Se vuoi rimango a casa. Oggi non ho nessun test, non cambierebbe nulla.>> propose Louis, che cominciava a preoccuparsi.
<<Non voglio che salti la scuola per me. Devi andarci. Voglio che tu ci vada.>> gli disse il riccio, con un sorriso un po' più convinto. Louis si sforzò di sorridergli a sua volta. Si avvicinò a Harry annullando la loro distanza e raccolse le sue labbra in un bacio timido, che fece perdere al riccio un battito di cuore.
<<Torno presto. Mi mancherai.>> sussurrò il castano arrossendo. Poi si alzò, fece per andare via, ma tornò sui suoi passi per lasciare un nuovo bacio sulle labbra di Harry. Un tocco soffice che durò troppo poco.
<<Non rifare il letto, ci penso io quando torno. E mangia tutti i muffin, sennò mi offendo!>> gli ordinò  prima di lasciare la stanza con un sorriso enorme.
<<Buona giornata!>> gli gridò Harry, quando udì che ormai stava già percorrendo le scale. Sentì la porta principale chiudersi e la macchina venire messa in moto.

Harrt fece un respiro profondo. Aveva sei ore per fare quello che aveva in mente di fare, non un minuto di più. Si guardò intorno, sentì la consistenza del vassoio tra le mani, percepì il profumo di Louis tra le lenzuola e le coperte che ancora lo avvolgevano. Già gli mancava.

Come avrebbe fatto a lasciarlo andare?






Louis si divertì molto a lezione, quella mattina. Eleanor continuava a chiedergli di raccontargli particolari sul dopo-serata di sabato – visto che aveva notato che ogni volta che accennava a quell'argomento il castano arrossiva spudoratamente – ma lui si rifiutava di parlarne. Preferì dirle che con Harry si sentiva bene. Che quando era con lui si sentiva una persona diversa, si sentiva migliore. Quando la ragazza gli chiese che cosa provava per il ruccio, Louis distolse lo sguardo.

Alla fine le disse che si stava innamorando di lui.

Ellie non lo prese in giro, non lo giudicò, non fece niente di tutto questo. Al contrario si dimostrò molto disponibile e premurosa, dicendogli che se aveva bisogno di qualsiasi cosa Louis poteva benissimo rivolgersi a lei. Lui si sentiva davvero fortunato ad avere una persona come lei accanto.

Quando sentì la campanella della quinta ora suonare si precipitò fuori dall'aula. Voleva essere uno dei primi ad arrivare al club: quel giorno aveva una voglia matta di cantare, al diavolo quello che avrebbero detto gli altri. Harry la sera prima gli aveva sussurrato che aveva la voce più bella che avesse mai sentito.
Valeva così tanto per lui, valeva più di tutto. Cancellava ogni umiliazione, ogni spintone dato nei corridoi.

Spintone che arrivò proprio in quel momento. Louis sentì immediatamente il dolore pulsante al livello della spalla, perché con questa aveva urtato uno degli armadietti dietro di lui. In un primo momento di sconcerto,  temette di trovarsi davanti  Stan Lucas, ricordandosi solo dopo che era scomparso e che nessuno sembrava più avere notizie su di lui. Infatti, ad averlo spinto era stato Sam, uno dei grandi amici di Stan.
<<Ehi, nanetto. La polizia potrà anche dire che non c'entri niente, ma per me sei stato tu a sbarazzarti di Stan.>>
Louis non rispose. Non era abituato a farlo per prima cosa, e poi non sapeva davvero cosa dire. Anche se avesse detto che non aveva fatto del male a Lucas non sarebbe cambiato nulla, Sam avrebbe continuato a spingerlo contro gli armadietti, a chiamarlo nanetto o frocio o qualsiasi altra cosa e ridacchiare di conseguenza.

<<Guarda che se vengo a scoprire che gli hai fatto qualcosa, ti farò pentire di essere nato.>>
Louia lo vide allontanarsi nel corridoio deserto. Si pentì di aver lasciato l'aula di spagnolo così presto, improvvisamente. Si rannicchiò un pochino di più contro l'armadietto, proprio mentre una serie di studenti gli passava davanti nel corridoio, apparentemente non notandolo nemmeno o facendo finta che tutto andasse bene.

Fu in quel momento che sentì maggiormente la mancanza di Harry. Lui lo avrebbe preso tra le braccia, adesso. Gli avrebbe sussurrato che tutto sarebbe andato bene.
<<Tutto ok, Tomlinson?>> chiese una voce maschile, roca e familiare. Louis alzò lo sguardo riconoscendo Zayn Malik di fronte a sé.
<<Sì.>> borbottò, incapace di nascondere il fatto che fosse arrabbiato con lui per aver convinto il padre a fare la caccia ai lupi. Dopo un po' gli venne in mente che però, se aveva conosciuto Harry, era stato anche grazie alla battuta di caccia organizzata da Zayn.

Non era comunque un buon motivo per cacciare animali innocenti. E se quel proiettile invece della spalla avesse colpito il cuore del suo riccio???

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