Capitolo 36

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Louis sentì qualcosa di radicale e potente al livello del petto, che lo costrinse ad alzarsi e a camminare verso il riccio con passo deciso. Gli gettò le braccia al collo una volta raggiunto, avvicinò le labbra alle sue, i nasi che si sfioravano.
<<Balla con me, Harry.>>
Il sorriso lascivo che gli concesse l'altro immediatamente dopo ridusse a brandelli il suo stomaco. Il moro avvolse lentamente le braccia attorno al suo corpo, trovando i suoi fianchi e la sua schiena, cominciando a disegnare dei cerchi disordinati attraverso la stoffa, facendo così rabbrividire Louis.

Presero a ondeggiare a tempo e lentamente, muovendo i loro corpi intrecciati all'unisono e facendo così involontariamente scontrare i loro bacini nel farlo. Harry si morse il labbro quando accadde e Louis si lasciò scappare un piccolo, dolce fremito.
Pensò che Harry fosse reso particolarmente audace dal alcool, quando lo sentì stringere più forte i suoi fianchi e avvicinare le labbra al suo collo. Qui prese a lasciare dei piccoli, impercettibili tocchi, soffermandosi sulla pelle sia con le labbra che con la punta del naso per ispirare meglio il profumo di Louis. Questo gettò la testa all'indietro per lasciare al riccio più spazio, così l'altro prese a mappare il suo collo sempre con più insistenza, dapprima solo accarezzando, poi schiudendo le labbra per baciare, finalmente, e poi mordere, succhiare e assaporare la pelle.

<<Harry...>> si lasciò sfuggire Louis, artigliando una mano ai suoi ricci e stringendo gli occhi. Era tutto così bello da far male. La musica alta e sensuale li avvolgeva e rendeva tutto ancora più intimo. I tocchi di Harry persero definitivamente la loro innocenza, diventando sempre più avidi e bisognosi mentre  saliva, lasciando il collo e cominciando a dedicarsi alla mascella scolpita di Louia. Morse un punto preciso, sentendo il suo profumo inebriante  invaderlo tutto, e Louis non potè fare a meno che lasciarsi scappare un gemito di puro piacere.
Harry giunse infine al suo orecchio, e qui mordicchiò il lobo prima di dire una cosa che voleva gridare da tutta la sera.

<<Sei fantastico, Louis.>> gemette, spingendo il suo bacino contro quello del castano e rabbrividendo nel farlo. Il ragazzo era talmente sopraffatto che lasciò cadere la testa sulla spalla di Harry, incapace di dire qualcosa di coerente o di fare qualsiasi cosa non fosse sciogliersi letteralmente tra le braccia del ricciolino.

You're all I see in all these places
You're all I see in all these faces
So let's pretend we're running of time, of time

Aveva ragione Eleanor: certe cose si imparavano insieme ed erano belle per quello. Louis fu abbastanza sicuro, però, che non avrebbero avuto lo stesso sapore se lui non le avesse scoperte con Harry.

Quando trovò la forza di alzare la testa, appoggiò la fronte a quella dell'altro e lasciò che gli mordesse una guancia, per poi lasciargli un tenero bacio sull'angolo della bocca.
Continuarono a ballare intrecciati fino alla fine della canzone; a un certo punto, Louis aveva scoperto quanto fosse meraviglioso mordere il collo di Harry e fu difficile, alla fine, smettere di farlo. Sul collo il profumo era così intenso da penetrargli nella carne, nel sangue e nelle ossa.
E la serata continuò così, tra baci rubati sulla pelle, sguardi intensi e musiche assordanti. Solo quando furono talmente stanchi da non riuscire più a muovere un passo, decisero che forse era arrivato il momento di tornare a casa.

Dopo aver salutato una Eleanor ancora molto allegra e Niall, Louis e Harry corsero alla macchina. Durante il viaggio di ritorno, il riccio allungò più volte la mano per disegnare cerchi distratti sul ginocchio di Louis, provocandogli piccoli brividi che lo accompagnarono finchè non parcheggiò l'auto e spense il motore. Una volta scesi, come era ormai d'abitudine, si presero per mano e camminarono fino alla porta d'ingresso, e fu in quel momento che Louis quasi non cacciò un urlo.

A pochi metri di distanza c'era parcheggiata la macchina di suo padre.

<<Oh mio dio.>> si lasciò scappare. Harry gli si fece più vicino.
<<Cosa c'è?>>
<<Mio padre, ecco cosa c'è.>> borbottò, cominciando a girare la chiave nella serratura per poter entrare. <<Dio, non mi aveva detto che sarebbe tornato.>> disse, più a se stesso che a Harry. In un giorno come gli altri sarebbe stato più che felice di vedere Mark a casa, ma non in quel momento che il riccio era lì con lui e avrebbe dovuto dormire nella sua stanza.
<<Cosa...cosa devo fare, Louis?>>
Il ragazzo si voltò e gli sorrise dolcemente. <<Devi cercare solo di fare il minimo rumore possibile. Non...ti lascio andare da nessuna parte. Dobbiamo solo stare attenti, ok?>>

Harry annuì con vigore, sorridendo a Louis a sua volta. Andarono in camera cercando di fare meno rumore possibile, camminando in punta di piedi quasi come se il pavimento scottasse, ed entrando in camera alla velocità della luce, una volta raggiunto il piano di sopra. Quando furono entrati, il castano non accese nemmeno la luce principale per paura che in qualche modo potesse infastidire Mark, per cui accese la piccola lampada che teneva sulla scrivania e che usava per leggere e studiare. Fu in quel momento che qualcosa cadde, facendo un rumore così improvviso da farli sobbalzare. Louis si voltò, notando che Harry aveva urtato un libro che era caduto per terra.
<<Harry, per l'amore del cielo, fa' attenzione!>> sussurrò, non riuscendo a rimanere serio. Anche Harry cominciò a ridere - probabilmente aiutato dal fatto che gli effetti dell'alcool non fossero ancora del tutto svaniti - e camminò verso di lui a passi incerti per via della poca luce.
<<Scusami.>> mormorò, mordendosi il labbro. Erano davvero vicinissimi, i petti che si sfioravano seguendo il ritmo regolare dei loro respiri. Louis sentiva il sangue scorrere veloce, il cuore in gola per paura che da un momento all'altro Mark aprisse la porta e li vedesse. Passò un minuto, forse di più, ma nessuno aprì la porta ed entrò nella stanza.

Louis allungò una mano e l'appoggiò alla guancia di Harry, poi sospirò. <<Ok, è tutto a posto.>> sussurrò, vedendo che il riccio era spaventato quanto lui. Gli sorrise, cercando di dargli un po' di conforto, convinto con tutto sé stesso di ricevere un sorriso genuino in risposta, di uno di quelli che gli piacevano tanto.

Ma non ricevette quello da Harry.

Perchè Harry si.......

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Io vi amo! u.u ❤

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