Wherever You Will Go

Epilogo parte 1

Sono una noia lo so. Vorrei solo precisare un paio di cosine.
Prima cosina: penso abbiate ben capito che ormai siamo al capolinea. Questa è la prima parte, ma pur sempre un epilogo strappalacrime quindi vi consiglio tanti fazzolettini e tante schifezze di cui cibarsi;
Seconda cosina: chi non ha ancora aggiunto il coso avvisi alla biblio, dovrebbe farlo. Mi troverete sotto casa con una mazza di ferro in mano. Vedete voi se una cosa del genere conviene o meno 😂😂
Scherzi a parte, in futuro mi serviranno tanti aiutini per una cosetta che sto progettando di pubblicare, quindi più siete meglio ne uscirà questa cosa. Per aiutini non intendo strappare idee o cos'altro, semplicemente saranno quei carini test a risposta multipla che tanto mi piacciono. E ovviamente terrò conto delle vostre risposte carine.

Sto divagando, comunque niente.
Buona lettura giovani! ♡

Cinque anni dopo

A Mark piacevano le foglie d'autunno tanto quanto gli piaceva il rumore di una macchina che riusciva a ripartire dopo ore e ore di manutenzione, o forse come l'odore della benzina e dell'olio che nel suo garage si stendeva a macchie un po' ovunque, ormai. Le foglie erano un po' come la vita. Nascono e splendono e poi ingialliscono diventando deboli - e poi si lasciano andare quando tutto diventa freddo oppure quando non hanno più le forze. Ogni foglia che cadeva ricordava all'uomo un'esperienza di vita vissuta o qualcosa per cui non aveva lottato abbastanza. Ecco, lui desiderava avere quella forza che gli avrebbe permesso di allungare le dita e raccogliere quella foglia tra le mani e proteggerla per sempre - proprio come si fa con le vite degli altri.

Stava andando via da quella casa. Aveva chiuso l'ultima valigia la notte prima e quel mattino aveva caricato in macchina le ultime cose necessarie per il viaggio e il successivo trasferimento. Pensava sarebbe stato più semplice andarsene. Chiudersi la porta alle spalle e non voltarsi indietro perché ormai in quella casa i ricordi erano tutti andati via, volati con un soffio di vento, e dovunque posasse gli occhi c'era qualcosa che gli ricordava tutto ciò che aveva perduto. Johanna. La donna che aveva amato con tutto sé stesso e ogni briciola del suo cuore ormai malato. E poi Louis. Louis, la sua ispirazione, il suo unico figlio così coraggioso da sembrare un uragano.

Scostò la tenda della finestra che dava sul retro della casa, lì dove c'era quel piccolo giardino che confinava coi boschi che andavano sempre più in là, verso il lago e le radure in cui Mark non aveva più avuto il coraggio di andare, perché ogni cosa in qualche modo gli ricordava in qualche modo Johanna, lei che era così viva e voleva fotografare ogni cambiamento - e poi Louis, il piccolo Louis che spingeva per scendere dalle sue braccia e perdersi in quelle distese di verde e poi sorrideva, sorrideva perché era innocente e non aveva ancora conosciuto ciò che al mondo c'era di crudele.

Erano passati cinque anni da quando Louis e Harry si erano presentati alla sua porta e avevano sconvolto il suo mondo, e ancora non passava giorno in cui Mark sentisse una strana e piacevole stretta al cuore ogni volta che ripensava al luccichio negli occhi di suo figlio quando gli aveva detto "Io e Harry ci sposeremo e lo so che siamo giovani, non è una decisione prematura, è solo che non abbiamo tempo e vogliamo usarlo tutto" alzando la mano sinistra per fargli vedere con orgoglio quell'anello argentato che brillava come aveva sempre brillato il loro amore. L'uomo aveva grugnito in un primo momento ma poi aveva guardato gli occhi del figlio, così simili a quelli della sua Johanna poco prima che lo aveva guardato timidamente pronunciando quel fatidico sì davanti all'altare, e allora lui aveva capito che, per quanti sforzi avesse fatto, non sarebbe mai riuscito a far cambiare loro idea. Quando due persone sono destinate a trovarsi niente può mettersi fra di loro. In qualche modo troveranno sempre il modo di stare insieme e unirsi, proprio come le due estremità di un filo spezzato che finalmente trova la colla giusta.