Capitolo 41

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<<Prima di farti vedere la casa, voglio portarti in un posto.>> disse, per poi cominciare a incamminarsi nella parte più a sinistra della radura. Attraversarono un altro pezzettino di foresta, facendosi spazio tra distese e distese di alberi tutti uguali e tutti diversi. Camminarono per qualche minuto, finchè non giunsero a un'altra radura che dava su un piccolo lago. Harry sorrise ampiamente vedendo quello spettacolo che non avrebbe mai potuto davvero dimenticare. Strinse più forte le dita di Louis.
<<Al di là di questo lago, c'è una distesa di prati in cui i lupi vivono al sicuro, lontani dagli umani. Nessuno può fare loro del male.>> mormorò, ripetendo le esatte parole che gli aveva detto Simon tanto tempo prima.
<<Ci sei mai stato?>> chiese Louis, fissandolo intensamente.
<<No, né da lupo che da umano. Non è semplice raggiungerla, però da piccolo mi raccontavano sempre tante storie su quella radura, e io ho sempre desiderato andarci.>>
<<Cosa...cosa ti ha impedito di andarci da umano?>>

Louis credeva già di sapere la risposta, ma voleva sentirsela dire da Harry.

Il riccio si voltò per mettersi di fronte a Louis. Non alzò lo sguardo mentre rispose, lo tenne fisso nelle loro mani intrecciate.
<<Avevo un motivo per rimanere qui.>> sussurrò, la voce che si incrinava leggermente alla fine. Louis sentì il cuore battere sempre più veloce e frenetico.
<<Harry...>> cominciò. Sapeva che fare quella domanda in un certo senso avrebbe cambiato tutto, e sapeva che affrontare l'argomento che sarebbe nato di conseguenza lo avrebbe inesorabilmente spinto ad aprirsi oltre, a concedere a Harry di conoscerlo più a fondo, arrivando a toccare corde che altri non avevano nemmeno mai intravisto.
<<Perchè quel giorno mi hai salvato la vita?>>

Gli occhi verdi di Harry furono quasi immediatamente nei suoi. <<Non lo so, Lou.>> rispose onestamente. <<So solo che, quando ci ripenso, ricordo di aver sentito il bisogno di farlo. Eri indifeso e innocente, non rappresentavi una minaccia. Non ricordo chi stavamo seguendo quel giorno, o cosa stavamo cacciando, so solo che la situazione ci sfuggì di mano. Ma io ti ho protetto perché non meritavi di morire. E perché...>> Harry lasciò andare una sua mano e si allontanò di un passo, quasi come se sentisse il bisogno di guardarlo interamente mentre diceva il resto delle sue parole. <<Eri l'essere umano più puro e aggraziato che avessi mai visto, e- e l'istinto mi gridava di non farti del male, di salvarti. Per fortuna l'ho fatto.>>

Louis si avvolse il petto con le braccia, improvvisamente scosso da un leggero brivido. Si morse il labbro, prima di fare un'altra domanda.
<<Avrei dovuto trasformarmi, dopo, vero?>>
Harry sorrise, notando quanto in fretta e bene ragionasse Kurt. <<Sì.>> rispose in un sussurro.
<<E perché non è successo?>> domandò Louis, e nel suo tono non c'era nulla di più di semplice ingenuità.
<<Non lo so, Lou. Non sono mai riuscito a capirlo.>> ammise Harry, abbassando il volto e perdendosi ad osservare le mille e mille foglie colorate che coprivano il prato.
<<Tu...>> iniziò Louis, un piccolo bagliore negli occhi celesti <<volevi che mi trasformassi?>>
<<Lo speravo.>> disse Harry senza alcun tipo di esitazione. Diede un calcio alle foglie che aveva intorno ai piedi, che si mossero lievemente per via del vento. Le vide scivolare via una ad una, infiniti momenti di vita che era scorsa davanti a lui giorno dopo giorno.
<<Ogni giorno venivo a casa tua e aspettavo che ti trasformassi. L'ho sognato, almeno un milione di volte. Sapevo che prima o poi sarebbe successo, e tornavo da te pronto ad accoglierti e darti quell'aiuto che a me era mancato. Ho aspettato giorni, settimane, mesi e anni interi, ma tu rimanevi umano. Ho cercato di capire quello sbaglio di natura che ti teneva lontano da me, ma non sono mai riuscito a capire cosa fosse. Ti vedevo splendidamente umano, ma per una volta non ero geloso di una persona perché aveva qualcosa che io non avevo, come mi capitava con chiunque altro. Ero arrabbiato, semplicemente perché volevo portarti via con me, proteggerti e tenerti al sicuro, ma non potevo.>>

Forse solo allora, Louis capì pienamente le parole che il riccio gli aveva sussurrato sulle labbra dopo il loro primo bacio. Ti aspetto da una vita, gli aveva detto. Ed effettivamente Harry lo aveva aspettato per una vita intera, aveva sperato che si trasformasse per poterlo tenere al sicuro e insegnargli a non aver paura, ad accettare ciò che sarebbe dovuto diventare.
Louis fece un passo per avvicinarsi a Harry nuovamente, i loro petti e i loro visi separati da un filo impercettibile.
<<Non ho mai, mai smesso di aspettarti, Lou.>> soffiò Harry a pochi centimetri dalle labbra di Louis. E il castano pensò che se in tutti quegli anni avesse avuto la possibilità di sapere che c'era Harry ad aspettarlo, il lupo che tanto aveva adorato, sarebbe stato meglio. Avrebbe versato meno lacrime e si sarebbe lasciato andare in più sorrisi. Sperò di avere il tempo di recuperare tutti gli infiniti attimi che aveva perduto.

Louis appoggiò la fronte a quella di Harry e respirò a fondo, beandosi di quel momento e sentendo una piccola vertigine realizzando che aveva il riccio fra le braccia. Che era tutto vero e reale, e che poteva combattere per far sì che non avesse fine.
<<Baciami.>> ordinò dolcemente, sorridendo subito dopo. Gli occhi di Harry vennero attraversati da un bagliore di puro entusiasmo, un brillio che gli illuminò gli occhi ancora più intensamente.
Il riccio sfiorò il labbro inferiore di Louis con le proprie labbra ma poi si tirò indietro, senza mai dare un vero e proprio bacio, senza mai lasciarsi andare al tocco. Louis sentì il cuore esplodere. Lo voleva, lo voleva così tanto ma Harry non lo baciava ed era così frustrante.
<<Harry, ti prego.>> continuò, concentrandosi per non cedere e semplicemente piagnucolare. E proprio quando  iniziò a pensare che forse Harry non desiderava baciarlo, questo avvolse le sue labbra in un bacio languido, che rimase dolce solo i primi istanti, perché poi si trasformò in una lotta di lingue e morsi e piccoli, preziosi gemiti, che cercavano di raccogliere con le labbra e che sentivano addosso come pure scosse.

Harry avvolse la vita di Louis con un braccio sentendo la sua pelle calda al di sotto della stoffa. Gli tornò in mente com'era toccare la sua pelle, così soffice e morbida da sembrare fatta di nuvola, e gli morse nuovamente il labbro inferiore per impedirsi di gemere ancora.
Quando si staccarono avevano il fiato corto, le labbra e le guance arrossate e i capelli un po' più in disordine. Si sorrisero, poi Harry si sporse per lasciare un nuovo piccolo bacio sulle labbra di Louis.

Improvvisamente......

.....Improvvisamente arrivo io a distribuire ansia alla popolazione di psicopatici! 😊

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