Capitolo 138

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Proprio nel momento in cui Harry si staccò da Louis, dal salotto provenne un rumore. Il castano ebbe un sussulto e Harry si voltò di scatto, dando le spalle al suo ragazzo e cercando di proteggerlo come poteva con il suo corpo.

<<Resta qui.>> sussurrò quasi impercettibilmente, ma Louis lo strinse piano da dietro.
<<Haz, non andare.>> chiese Louis, una vena di preoccupazione nella voce. Harry stava per replicare, quando la porta della cucina si spalancò.
<<Questi cavolo di jeans! Fanculo! Erano più larghi l'ultima volta!>>
Louis pensava seriamente di avere le allucinazioni, o per lo meno di stare avendo un sogno decisamente strano. In cucina era entrato un ragazzo biondo e molto alto che lottava per allacciarsi dei jeans scuri. Era particolarmente attraente; la maglia a maniche corte lasciava scoperte le braccia affusolate e muscolose. Quando il ragazzo alzò lo sguardo e incontrò quello di Louis e Harry si morse immediatamente il labbro.
<<Non posso crederci.>> sussurrò Harry, un piccolo sorriso che gli increspava le labbra. Qualcosa di infinitamente tenero si contorse nello stomaco del castano quando lo vide. <<Ashton?>>
<<Oh- oh! Porca puttana, Harry!>> quasi gridò il ragazzo biondo, allargando le braccia verso il riccio. <<Che diamine- sei qui! Ma come è possibile?>>
<<Amico, potrei farti la stessa domanda.>>
Il riccio fece qualche passo e si gettò letteralmente tra le braccia di Ashton. Si abbracciarono per un attimo, poi il biondo - che era decisamente più grande di Harry - lo sollevò un pochino da terra ridendo come un matto.
<<Non ci credo che sto rivedendo la mia giraffa preferita! Pensavo che le tue estati fossero finite!>> esclamò Ashton una volta che si furono staccati. Poi gli diede una pacca sulla spalla - probabilmente troppo forte, perché riuscì a destabilizzare il riccio - e Louis non potè fare a meno di sorridere vedendo quel gesto.
<<Lo credevo anche io.>> ammise Harry, massaggiandosi il punto in cui l'altro lo aveva colpito. <<Ma tu...insomma, sapevo che non avevi esaurito le estati, ma che ci fai qui?>>
<<Non è fottutamente grandioso? E' Gennaio, Harry! Gennaio! Non so che diamine ci faccio qui, so solo che fuori fa un caldo pazzesco! E' sicuramente temporaneo, amico, presto penso che tornerò a scorrazzare tra i boschi. Però ehi, sempre meglio di niente, no?>>

Harry rise, poi qualcosa nel suo stomaco si contorse. <<Dio, Ash.>> mormorò prima di abbracciarlo di nuovo. <<Non pensavo ti avrei più rivisto.>>
<<Nemmeno io, Harriet. Voglio dire- lo speravo, è solo che c'è stato tutto quel casino della caccia e poi ti abbiamo perso di vista...sono successe un sacco di cose, sai? Jenna ha avuto cinque cuccioli, Harry! Cinque! Ci credi? Sono uno più carino dell'altro! E poi Klaus- beh, Klaus è sempre il solito idiota, lascia perdere. Fammi pensare...ah sì, Simon è quasi impazzito in questi mesi per trovarti, amico. Non sapeva più dove sbattere la testa. Si può sapere che fine avevi fatto?>>
<<Io...>> cominciò Harry, una mano che scattò immediatamente tra i suoi capelli. <<Beh, diciamo che molte cose sono cambiate in questi mesi, Ashton.>>
<<Mi auguro che tu abbia una buona scusa per essere sparito per così tanto tempo.>>
Harry sorrise a quel punto, abbassando lo sguardo. Ruotò la testa per avere Louis di fronte, e solo allora il biondo sembrò accorgersi che nella stanza non era solo con Harry.

<<Uhm...Lou? Vieni.>> gli intimò Harry, porgendogli una mano. <<Ashton non morde mica.>>
<<Whoa, whoa! Sarò anche un lupo ma non sono così aggressivo.>> scherzò il ragazzo, e Louis non potè fare a meno di sorridere mentre a sua volta allungava la mano e afferrava quella del suo ragazzo.
<<Lou, lui è Ashton, il mio migliore amico. Siamo cresciuti insieme...ti ho parlato molto di lui, ricordi?>> gli spiegò dolcemente, e il castano annuì nella direzione di Ash. Questo gli porse la mano e la strinse forte.
<<Ash, lui è Louis. Il mio...il mio ragazzo.>> Harry sorrise dolcemente, la voce fiera e particolarmente emozionata. Il castano perse un battito di cuore nel notarlo.
<<Caspita, Harriet! Ti perdo di vista per dei mesi e mi torni fidanzato? Complimenti!>> scherzò il biondo ridacchiando. A un certo punto però si fece incredibilmente serio, come se avesse ricordato qualcosa di fondamentale.
<<Aspetta un momento.>> disse indicando Louis. <<Tu...sei tu. Voglio dire: pelle liscia, portamento aggraziato, occhi quasi trasparenti. Louis. Sei quel Louis. E'...lui, non è vero Harry? Il ragazzo su cui scrivevi le canzoni e di cui mi hai parlato fino a farmi addormentare!>>

Louis spalancò gli occhi guardando Harry che, a quel punto, era diventato rosso oltre ogni dire. Cominciò a balbettare frasi senza senso, e il ragazzo lo trovò davvero adorabile.
<<O Gesù misericordioso, ma allora è lui! Voglio dire- proprio lui! Louis, tu non hai idea di quanto sia felice di conoscerti! Finalmente ti ha trovato. Non credo avrei resistito altri inverni con lui che piagnucolava tutta la notte in forma di lupo perché gli mancavi. O d'estate, quando non faceva altro che raccontarmi quanto fosse bella la tua pelle e...>>
<<Okay!>> lo interruppe Harry, ormai del colore delle ciliege. <<Credo che possa bastare Ashton, che dici?>>

Sia Ashton che Louis scoppiarono a ridere.

<<Louis ha il diritto di sapere quanto fossi fottutamente sdolcinato.>>
<<Già, ho tutto il diritto di saperlo.>> lo prese in giro il castano, facendo passare un braccio al di là del suo fianco per stringerlo a sé. <<Il mio fidanzato sdolcinato.>> sussurrò, prima di baciargli una guancia. Sentì Harry sporgersi verso di lui per sentire il tocco in maniera più completa.
<<Non posso crederci. Voi siete...>> balbettò Ashton, muovendo le mani in tutte le direzioni. <<Voglio dire- ho appena sentito qualcosa muoversi proprio qui. >> Ashton si indicò il petto, visibilmente emozionato. <<Siete...siete carini.>> ammise infine sorridendo.
<<Oh davvero piantala, Ash.>> disse Harry alzando gli occhi al cielo.

Louis si rese conto in pochi minuti che al biondi piaceva molto parlare. Gli raccontò della sua vita, di quando aveva conosciuto Harry e di quando era entrato nel branco. Si era unito ai lupi qualche anno dopo l'arrivo del riccil, quando ormai lui aveva già perso molte estati, ma avendo la stessa età avevano imparato molte cose insieme e a volersi bene come due fratelli. Louis scoprì che Ashton aveva lasciato una famiglia numerosa - aveva infatti un fratellino e una sorellina più piccoli - e che non li vedeva dall'anno in cui si era trasformato.
Louis si ritrovò a pensare se fosse peggio la situazione di Harry o quella di Ashton. Da un lato, Harry aveva dei genitori che avevano cercato di fargli del male. Dall'altro Ashton li aveva amati così tanto che i primi mesi senza di loro gli erano parsi insopportabili.

Louis continuava a pensare che, per quanto la natura di lupo avesse aiutato Harry, fosse anche qualcosa di davvero negativo. Semplicemente- le trasformazioni erano terribili e non lasciavano possibilità di scelta. Una volta che eri morso, smettevi di essere la persona che eri sempre stato.

Quello lo spaventò a morte.

Ashton si perse a parlare di mille e mille avventure della sua vita e sprazzi di ricordi di quando era lupo - e si vedeva che aveva davvero bisogno di parlare perché era una vita intera che non lo faceva seriamente. A un certo punto il castano decise di sedersi per terra, sul tappetto ai piedi di un piccolo divano; Harry si sedette accanto a lui e alla fine Louis fece cadere lentamente il capo sulla sua spalla. Ashton rimase in piedi, appoggiato al uno dei banconi della cucina.

<<Ashton, non è che...posso farti una domanda?>> chiese a un certo punto Louis, subito dopo aver assistito al tentativo del biondo di imitare un certo tizio di una saga violenta. Il ragazzo annuì mentre lanciava a lui e a Harry due caramelle che aveva tirato fuori da una piccola scatoletta.

<<Anche tu sei...uhm, gay?>>

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