Capitolo 146

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Arrivarono a poca distanza dall'aula di chimica che dovevano raggiungere, quando entrambi si bloccarono nello stesso istante. Di fronte a loro, a qualche metro di distanza mentre sistemava i libri nel suo armadietto, un ragazzo dalla pelle scura, capelli, folti e svolazzanti d gli occhi che cercavano di evitare ogni piccola cosa del mondo che lo circondava, fece sentire qualcosa di estremamente freddo fin dentro le ossa di Louis.

<<E' tornato.>> sussurrò quasi impercettibilmente. Eleanor accanto a lui annuì.

Zayn Malik era davvero tornato a scuola quel mattino.

<<Già.>> borbottò qualche istante dopo, come se avesse avuto bisogno di metabolizzare la notizia.
<<E'...senza uniforme>> constatò Louis, osservando solo in quel momento le sue gambe fasciate da un paio di jeans stretti.
<<Credo che li abbia lasciati.>> borbottò Eleanor, una vena di tristezza nella voce. Louis aveva immaginato più volte come avrebbe potuto essere quel momento, ma non avrebbe mai creduto che si sarebbe sentito così, semplicemente- smarrito e dispiaciuto, per quel ragazzo fragile che tempo prima aveva tentato di fare del male sia a lui che a Harry.
<<Andiamo, Lou.>> gli intimò Eleanor, afferrando la sua mano e trascinandolo in aula. Per tutta la lezione non parlarono più di quell'argomento, cercando di concentrarsi con ogni fibra del loro corpo su quello che diceva la loro insegnante.
Okay, forse non era stata una grandissima idea tornare a scuola già quella mattina.

Louis cominciò a sentirsi più debole già dopo la seconda ora di scuola, probabilmente per il fatto che l'effetto della medicina che aveva preso quel mattino prima di partire stesse piano piano svanendo. Poco prima della pausa pranzo si ritrovò a camminare per i corridoi in cerca del suo armadietto, prendendo di tanto in tanto respiri profondi cercando così di scacciare il terribile malessere che si sentiva addosso.
Quando svoltò l'angolo, per la seconda volta di seguito si ritrovò di fronte Zayn Malik.
Cioè, non proprio di fronte, stava semplicemente sistemando i libri come quella mattina. Con un'occhiata veloce Louis si rese conto che erano praticamente soli nel corridoio. Si disse che con qualche passo avrebbe potuto benissimo abbandonare quella parte della scuola, ma quanto codardo sarebbe sembrato? La verità era che non poteva evitare quel momento per sempre.
Così lo fece. Si avvicinò all'armadietto di Zayn, la testa che purtroppo pulsava ogni minuto di più. Il ragazzo sembrò accorgersi che qualcuno si era fatto più vicino a lui, ma era troppo abituato a fingere indifferenza per dimostrare di essere stupito.
<<Ehi.>> mormorò Louis, senza sapere bene cos'altro dire. Zayn a quel punto si fermò, appoggiando una mano aperta all'armadietto vicino e guardando per terra. Solo dopo si convinse a ruotare il capo, e i suoi occhi incontrarono quelli di Louis.
<<Ehi.>> disse di rimando, un vago sorriso che gli increspava le labbra. Dio, era dimagrito così tanto. Era pur sempre bellissimo, ma i suoi occhi avevano qualcosa che Louis non aveva mai visto in lui, ma che aveva visto abbastanza volte in sé stesso per poterlo riconoscere. Era incredibilmente stanco e triste, come se non fosse più in grado di trovare una luce che gli desse speranza.
<<So che forse vuoi stare solo, ma...>>
<<Dove trovi il coraggio di guardarmi negli occhi dopo tutto quello che ti ho fatto, Tomlinson?>>
Louis fu preso in contropiede da quella domanda, così indietreggiò solo un pochino. <<Io- io volevo solo dirti che...che sono contento che tu sia tornato.>>
Qualcosa, quasi impercettibilmente e molto lentamente, negli occhi di Zayn, cedette. Forse era solo stanco di fingere che tutto andasse bene intorno a lui; forse sentì su di sé tutto a un tratto il peso di ciò che era accaduto in quelle settimane che era diventato semplicemente troppo da sopportare- sta di fatto che cedette, mostrando una vena di pura vulnerabilità.
<<Grazie.>> sussurrò appena. Si passo una mano tra i capelli liberi, giocherellando nervosamente con qualche ciocca che poi lasciò andare. <<In verità non so nemmeno perché mi merito che tu venga a dirmi certe cose. Anzi, aspetta un po': io non le merito e basta. Quindi Louis, davvero...non dovresti essere qui.>>
<<Ho capito perché hai fatto quello che hai fatto.>> gli disse il castano, il tono della voce assolutamente neutro. <<Non sei una persona cattiva e infondo penso che tu lo sappia. Avevi...solo lui, e l'unico modo per riaverlo era minacciare me e Harry. Non dico che sia stato giusto, dico solo che posso provare a capire.>>

Zayn si morse il labbro velocemente, e Louis per un piccolo secondo ebbe l'impressione di vedere i suoi occhi diventare lucidi.
<<Sei davvero migliore di qualsiasi altra persona ci sia in questo buco di città, Tomlinson.>> borbottò velocemente. <<Non mi sono mai sbagliato su questo.>>
Louid sorrise leggermente, sentendosi davvero incredibilmente stanco. Probabilmente quel pomeriggio avrebbe dormito ancora e ancora e ancora, magari tra le braccia di Harry. Scacciò quel pensiero dalla mente.
<<Come stai?>> chiese infine. Zayn incrociò le braccia.
<<Meglio, uhm...credo. Voglio dire- meglio dei primi giorni. Quelli sono stati i più difficili. Sai, fare ogni cosa realizzando che lui non c'è più. Poi piano piano...mi sono abitato, sai, al- al dolore. Non è che semplicemente se ne va via, ma tu puoi...abituarti, ecco.>>
Louis stesso non avrebbe potuto dirlo meglio. <<Già, beh...il dolore in effetti non se ne andrà mai.>> ammise, ripensando a sua madre. Non poteva mentirgli su quello. Il dolore di una perdita così grande non si più mai dimenticare – possiamo fare finta di dimenticarlo, ma questo non ci rende di certo migliori. Ci si può abituare, ecco: questa è l'unica via di fuga. Guardare indietro e sentire l'eco del dolore come una ferita lontana ma mai davvero rimarginata.

Zayn a quel punto sorrise debolmente. <<Sono contento che Harry ce l'abbia fatta.>> disse a Louis. Probabilmente lo aveva saputo da Eleanor. <<Dico davvero, Louis.>>
Il ragazzo annuì, incapace di dire molto altro. La verità era che ringraziava ogni singolo giorno qualsiasi cosa aveva permesso a Harry di essere ancora lì con lui – perché semplicemente, senza di lui non poteva respirare.
Louis a quel punto non capì bene cosa stava succedendo. Vide il moro muovere le mani in modo assolutamente impacciato, ma aveva la sensazione che se avesse avuto un po' più di coraggio le avrebbe allungate per afferrare una delle sue. Forse voleva fargli capire con un tocco che gli dispiaceva, forse semplicemente, cercava un piccolo appiglio. E Louis l'avrebbe anche lasciato fare, se a un certo punto San non fosse spuntato dal nulla dal corridoio blaterando ad alta voce.

<<Sarai concento adesso, vero fatina? Adesso che lui non c'è più e tu puoi finalmente..>>
<<Chiudi quella cazzo di bocca, Sam. O ti prendo per un orecchio e ti faccio vedere come facciamo stare zitti noi quelli che rompono le palle nel nostro quartiere.>> lo interruppe immediatamente Zayn, fulminandolo con lo sguardo. Il ragazzo fece qualche passo incerto lontano da loro e poi scomparì definitivamente, borbottando qualcosa che aveva a che fare con il fatto che fosse in ritardo per il pranzo.....

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