Capitolo 123

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<<Non farmi mai più una cosa del genere.>> borbottò Louis poco dopo, un sorriso che gli increspava le labbra. Harry gli accarezzò una guancia e sorrise spontaneamente.
<<Lo sai che sono stupido.>>
<<Non è che sei stupido, è- è che a volte mi spaventi a morte, anche se non è necessario. Lo sai che va bene per me che tu stia qui. E con il tempo, che ne so...magari potremmo anche dirlo a mio padre.>> buttò lì Louis.
Il cuore di Harry perse un battito. <<Lo faresti davvero?>>
<<Sì.>> rispose immediatamente Louis. <<Per te lo farei. Farei ogni cosa, Haz.>>

Il riccio prese un bel respiro, poi guardò le labbra del suo ragazzo per cercare un minimo cenno. Quando anche Louis guardò le sue labbra, non ci più fu alcun motivo di fermarsi. si sporse per raccogliere le sue labbra in un bacio intenso, dolce e indugiante, e dovette aggrapparsi al suo viso per non rischiare di impazzire. Ogni nuovo bacio aveva ancora quella magia di togliergli ogni tipo di forza, ogni tipo di barriera. Semplicemente, al tocco del castano si distruggeva in tanti piccoli pezzi e poi si aggiustava immediatamente dopo.
Quando si staccarono si sorrisero timidamente, chiedendosi se quella beatitudine che veniva dopo ogni nuovo bacio sarebbe mai scomparsa. Probabilmente no.

<<Sai, stavo pensando>> interruppe il silenzio Harry, l'ombra di un sorriso gli increspava le labbra. <<Magari potrei lavorare alla vecchia libreria, sai, uhm- quella in cui ci siamo incontrati. Part-time, questa volta. Credo che Annabeth ne sarebbe molto felice.>> ammise Harry, gesticolando un po' con le mani. Quando lo faceva, Louis lo trovava adorabile. Si limitò ad annuire e a sorridergli.
<<So che non è il sogno di una vita, ma...mi è sempre piaciuto quel posto. Lì era dove andavo quando stavo bene ed ero umano, d'estate. Lì è dove ci siamo conosciuti.>> mormorò Harry, accarezzando il braccio di Louis con le dita. Il castano fremette sotto il suo tocco e chiuse gli occhi di scatto. Quando Harry lo toccava in quel modo, doveva seriamente concentrarsi per non perdere il controllo e semplicemente impazzire.
<<E' un'idea carina.>> disse sorridendo. <<Anche se io stavo pensando che...non importa.>>
Harry aggrottò la fronte. <<No, cosa? Dimmelo, Lou.>>
<<E' stupido.>> borbottò il ragazzo distogliendo lo sguardo, e dio, Harry in quel momento voleva solo stringerlo fino a quando non gli sarebbe mancato il fiato.
<<Non è stupido se ci stai pensando. Avanti, sai che puoi parlarmi di qualsiasi cosa.>> andò avanti Harry, gli occhi di un colore striato di verde particolarmente brillante in quel momento.
<<E' solo che...non ridere, ok? Per un attimo ho sperato che potessi venire a scuola. Con me, ecco.>>

Harry si morse il labbro e cominciò a giocherellare con i bordi dei suoi pantaloni. Era ancora inginocchiato di fronte a Louis in modo da averlo e sentirlo il più vicino possibile. <<Beh, è un'idea carina.>> sussurrò, pensando che lo fosse davvero. Lui e Louis avevano la stessa età, avrebbero frequentato gli stessi corsi e si sarebbero potuti aiutare a vicenda dentro quelle mura e lungo quei corridoi. Eppure c'era qualcosa che lo bloccava. <<Ma...sai, non sono mai stato a scuola. Dovrei tipo recuperare un sacco di cose e non lo so, è- è un ambiente che non mi ha mai...entusiasmato? Per via della mia natura, ovvio.>>
<<E' tutto a posto, Haz.>> lo rassicurò il castano con un sorriso dolce. <<La mia era solo...una proposta idiota, okay? Ci stavo pensando ed è solo venuto fuori, ma credo che sarebbe bello che tu lavorassi.>>
Harry ridacchiò. <<Sarai tu l'intellettuale tra i due.>>
Anche Louis alla fine rise. <<Già. Tu invece sarai il grande lavoratore.>> scherzò, lasciando poi un leggero bacio sulla spalla dell'altro. <<Che poi tu sei molto intelligente, Haz. Cioè voglio dire- sai tante di quelle cose.>>
<<Beh, è grazie al branco, sai? Simon e Klaus e gli altri più grandi, loro- uhm, hanno viaggiato molto e sanno un sacco di cose. Nel corso del tempo le hanno insegnate anche a me e a quelli più piccoli.>>
<<Vedi? Quindi diciamo che non hai bisogno della scuola.>> concluse Louis. Harry si morse il labbro e tracciò segni distratti sulla coperta sotto di loro con le dita.
<<Sai, ho anche pensato a noi due. Il fatto che...abbiamo bisogno dei nostri spazi. Adesso non- non fraintendermi, Lou, amo pensare di abitare insieme a te, amo sapere che la notte ti avrò accanto. Però ho pensato che forse, non so...vederti anche a scuola sarebbe- eccessivo? Non voglio che ti arrabbi, sto solo cercando di fare una discussione adulta.>>

Louis aveva un sopracciglio alzato, ma non sembrava alterato. Ascoltava ogni singola parola con il cuore che batteva forte. <<No, penso che sia okay. Non sono arrabbiato. Solo...continua.>>
<<Non voglio finire come quelle coppie che passano tutto il tempo insieme e finiscono per litigare per ogni minima cosa perché si sentono soffocare. Voglio che tutto questo funzioni, voglio...voglio essere il tuo ragazzo in tutto e per tutto, voglio amarti e proteggerti e prendermi cura di te. E voglio farlo pienamente. E per farlo penso che entrambi...solo- abbiamo bisogno di un po' di spazio per noi stessi.>>
Harry aveva davvero paura che quelle parole avessero potuto ferire Louis. Sentì il cuore sprofondare quando invece vide che l'altro gli stava sorridendo.
<<Credo di essere pienamente d'accordo con te.>> disse semplicemente. <<E voglio che tu sia sicuro del fatto che non sono arrabbiato, okay? Hai bisogno di scoprire chi sei, Haz. Voglio dire- chi sei senza il lupo. Io voglio che tu lo faccia. E se me lo lascerai fare, io...io ti aiuterò in tutto questo. Ti aiuterò a trovare te stesso, se me ne darai la possibilità.>>
Harry appoggiò la fronte a quella di Louis e sorrise beato. <<Sì. Lo voglio.>> disse tutto d'un fiato, poi cercò le labbra del castano e le trovò. Louis gli succhiò piano il labbro inferiore, poi premette per cercare la sua lingua e quando finalmente si baciarono completamente, entrambi sentirono di poter ricominciare a respirare. Andava tutto bene.

<<Forse non so ancora chi sono o chi vorrò essere, Lou.>> disse a un certo punto Harry. <<Ma se c'è qualcosa di cui sono assolutamente certo, è quello che provo per te. E il fatto che ti voglio accanto a me per tutta la vita.>>
Gli occhi blu di Louis erano spalancati ed enormi, e Harry potè udire il crack del suo stesso cuore quando senza dire nulla lui si sporse per rubargli via un bacio lento, così intenso da stordirlo. Poi lo prese tra le braccia e lo tenne stretto, sistemandosi in modo che potessero stare appoggiati alla testata del letto.
Non dissero nulla per un po'. Rimasero a giocherellare con le dita dell'altro e a sorridere, pensando che ormai quella giornata era passata così, tra promesse e carezze e baci rubati. Louis sentì le guance avvampare quando pensò che poteva avere tutto quello per il resto della sua vita, senza niente di pericoloso o orribile che fosse pronto a portarglielo via da un momento all'altro.

Fu più o meno in quel momento che un nuovo pensiero gli invase la mente. Forse era un po' presto per rifletterci sopra, ma visto che avevano deciso di essere sinceri l'uno con l'altro Louis pensò che non c'era ragione di rimandare.
<<Haz?>>
<<Mmmh?>>
<<Lo sai che per me questo è l'ultimo anno.>> mormorò titubante. Il corpo del riccio si irrigidì contro il suo. <<Cosa...cosa pensi che succederà, dopo?>>
<<Non è un po' presto per pensare a questo, piccolo?>> chiese Harry, sfiorandogli la tempia con le labbra.
<<Beh, io...lo so. E' solo che, sai- Eleanor sta ha già cominciato a dare un'occhiata in giro, a cercare appartamenti a New York e sa a quale college fare domanda. Niall la seguirà ed andrà all'università e beh, diciamo che a scuola quasi tutti hanno già deciso cosa fare, più o meno.>>
Harry si sistemò in modo da avere buona parte del corpo di Louis sopra il suo. Si guardavano, occhi negli occhi, blu oceano immerso nel colore verde.
<<Tutto questo ti spaventa, vero?>> chiese Harry.......

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Poi arrivo io ovvio...

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