Capitolo 95

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Harry era seduto sul divano in salotto con una ciotola di cereali e latte tra le mani, intento a guardare un programma alla tv. Era talmente preso che in un primo momento nemmeno si accorse che Louis era comparso sulla soglia della cucina, in mano il telefono di casa e il labbro tremante.

<<Harry?>>chiese a un certo punto il castano, la voce flebile, ridotta a un piccolo sussurro. Erano soli in casa. Solo loro due e le pareti calde e accoglienti che ormai da qualche tempo li facevano sentire protetti e al sicuro.
Il riccio si voltò e rischiò di far cadere la ciotola dalle mani, quando vide il volto preoccupato di Louis. Cercò di togliersi di dosso la coperta e alzarsi, ma prima di farlo, l'altro fece già qualche passo per avvicinarsi a lui.
<<Mi- mi ha chiamato Eleanor.>> esordì, ancora con la voce incerta. Harry aveva ormai appoggiato i cereali sul tavolino di fronte a sé ed era pronto ad alzarsi da un momento all'altro per semplicemente raccogliere il più bassi tra le braccia e dirgli che, qualsiasi cosa l'amica gli avesse detto, sarebbe andato tutto bene. Era assurdo che non ci fossero molte altre cose da dire, ma quando Harry lo diceva lo pensava davvero.
<<E?>> chiese, la voce altrettanto incerta. Non pesava di avere così tanta paura. Ma d'altronde doveva aspettarselo: il suo futuro era effettivamente nelle mani di quella ragazza. Forse anche un po' per quel motivo sentì qualcosa di profondo contorcersi nello stomaco, quando vide che Louis si lasciava andare ad un piccolo, incredibile sorriso.
<<E mi ha detto che è disposta ad aiutarci. Per- per la cura. Harry...>> cominciò Louis, ispirando poi per ritrovare un equilibrio. Era successo tutto troppo in fretta e non sapeva davvero cosa dire perché c'era semplicemente troppo in gioco: il loro futuro insieme, una vita intera, la salute di Harry.

Ma era già un inizio. E faceva tanta paura.

Il riccio si alzò in piedi. Louis non potè fare a meno di notare di quanto anche lui fosse spaventato ma felice, così felice; gli occhi gli brillavano di una luce bellissima che fece mancare un battito al cuore al castano.

E qualsiasi cosa sarebbe successa dopo, Louis era comunque certo che non avrebbe mai, mai dimenticato quel momento. Quel momento in cui entrambi si erano guardati negli occhi e avevano sperato di poter vivere una vita insieme.
<<Forse abbiamo trovato un modo, Haz.>> soffiò il castano, finalmente lasciando cadere una lacrima. Non era normale che in quel periodo piangesse così tanto, ma in certo momenti non riusciva a farne a meno. Semplicemente, un momento prima era così triste perché forse non sarebbe mai riuscito a curare Harry; un momento dopo la loro vita insieme diventava improvvisamente qualcosa di tangibile e reale. E piangeva, ma le sue erano lacrime di gioia, le lacrime più belle di una vita.
Il riccio gli accarezzò una guancia e poi fece passare le dita sulla linea del suo collo, afferrando i capelli di Louis alla basa della nuca. Cominciò a giocherellarci. <<Forse abbiamo trovato un modo.>> ripetè, senza mai distogliere lo sguardo dai suoi occhi color dell'oceano. Louis era così bello in quel momento, completamente vulnerabile e scoperto di fronte a lui, senza alcuna particolare barriera che impedisse a Harry di vedere la sua sofferenza e la sua gioia. E lui le raccolse entrambe con un bacio.

Baciare Harry ultimamente era diventato qualcosa di molto più radicale e profondo di un semplice bisogno. Era qualcosa che semplicemente andava al di là di tutto, cancellando paure e togliendo il respiro. Louis si trovava a rispondere chiudendo gli occhi e afferrando i suoi ricci – esattamente come in quel momento – riversando sulle labbra dell'altro tutto ciò che provava, anche se non era del tutto sicuro di poterlo contenere. Baciarlo faceva male. Le mani di Harry sui suoi fianchi facevano male, scottavano, marchiavano la sua pelle bianca e candida.

Louis schiuse le labbra per poter far entrare nella sua bocca la lingua di Harry, e il gemito che gli provocò nel farlo lo destabilizzò. Lo voleva. Lo voleva così tanto da sentire dolore a livello fisico. Voleva di più, voleva sentirlo ovunque attorno a sé e voleva sentirlo dentro e voleva conoscere anche quella parte di Harry, quella disinibita e libera e selvaggia, forse, un po' com'era il lupo.
Forse era assurdo volerlo adesso, adesso che tra loro si era appena formata una promessa che era più cuore e anima, che carne che si incontrava e sesso. Ma quando il riccio cominciò a succhiargli il labbro inferiore e Louis gettò un'occhiata al divano dietro di loro, la possibilità di avere Harry diventò così reale da fargli tremare le gambe.

<<Non piangere.>> sussurrò Harry a un certo punto sulla pelle del suo collo, facendolo rabbrividire. Louis sentì un tonfo al cuore: pensava di aver smesso. Si portò una manica della felpa agli occhi e asciugò le lacrime, sentendosi un pochino in imbarazzo per aver desiderato l'altro mentre piangeva.
Harry si avvicinò di nuovo a Louis e lo avvolse, e in quel modo fece entrare in contatto i loro bacini, e al castano scappò un piccolo gemito di piacere quando si accorse che anche l'altro si era inevitabilmente eccitato.
<<Scusa.>> mormorò Harry al suo orecchio. <<Vorrei poterle controllare queste cose.>> ammise, e quando Louis guardò il suo viso si rese conto che Harry era arrossito. Dio, era così bello.
<<Non c'è proprio niente di cui scusarsi.>>
<<E invece sì, perché non voglio che pensi che voglio solo quello. Io- è solo che- sei fantastico, e pensare di averti per sempre...è quasi troppo, Lou.>>
<<Lo so.>> soffiò il castano sulle sue labbra. Afferrò un polso di Harry e lo portò sul divano, permettendogli di accoccolarsi accanto a lui e farsi piccolo piccolo contro il suo corpo. Lo desiderava da morire, ma Louis dovette ammettere a sé stesso che non era così che voleva che accadesse. Doveva succedere nel loro letto. Nel posticino che avevano condiviso insieme per notti intere, stringendosi e baciandosi e conoscendosi e di conseguenza, innamorandosi ogni giorno sempre di più.

Louis lasciò un bacio distratto di ricci di Harry.
<<Ti amo.>> disse, stringendolo a sé un po' di più. L'altro si rigirò all'interno del cerchio delle sue braccia e gli baciò una spalla.
<<Ti amo anche io. Più di quanto pensi.>>
<<Potrò tenerti con me.>>
Harry sorrise, soddisfatto e innamorato, il cuore che precipitava nello stomaco. <<Potrai tenermi con te.>> confermò, ispirando il profumo inconfondibile di Louis, un miscuglio di vaniglia, fiori e certezze.

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