Capitolo 128

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Louis fece per sedersi sul comodo divano di fronte a lui – in mano una copia di un vecchio libro che parlava di alcuni musical  che aveva cercato in lungo il largo – finchè due mani calde si ancorarono ai suoi fianchi e lo costrinsero a voltarsi.
<<Ho finito il turno, sono in pausa.>> gli spiegò Harry, strappandogli via dalle mani il libro per gettarlo sul divano dietro di loro. Louis ebbe a malapena in tempo di aprire la bocca per protestare.
<<Ma Haz, aspetta, mphf>> ma le labbra del ricciolino arrivarono subito dopo, calde e possessive e dolci, che con incredibile calma indugiavano sulle sue. Così Louis si limitò a chiudere gli occhi e ad aggrapparsi con una mano al maglioncino di Harry – qualcosa di estremamente caldo che esplodeva al livello dello stomaco e lo invadeva tutto – mentre con l'altra raggiunse qualche riccio al livello del suo collo. Si baciarono per un tempo lungo, Harry che nel frattempo sorrideva e inclinava la testa per raccogliere le labbra dell'altro in modo sempre diverso, le sue mani grandi che scottavano al livello dei fianchi.

Quando si staccarono, gli sorrise e poi si immerse nel collo di Louis per lasciargli qualche bacio innocente lì, dove cominciava il bordo della sua camicia. Il castano socchiuse gli occhi e sorrise, il cuore che praticamente gli fuoriusciva dal petto. Non si sarebbe mai abituato a quegli improvvisi attacchi che gli faceva Harry – forse, non si sarebbe davvero abituato proprio a Harry, a tutto quello che aveva portato nella sua vita.

<<Mi sei mancato.>> sussurrò il ragazzo sulla sua pelle, senza mai smettere di appoggiarci sopra le labbra di tanto in tanto. Louis alzò gli occhi al cielo per gioco.
<<Tesoro, sono rimasto insieme a te quasi tutto il pomeriggio. Ad osservarti da lontano mentre servivi i clienti. Oh- e ti ho anche portato i tuoi dolcetti preferiti per merenda!>> lo prese in giro, appoggiando la tempia a quella di Harry. Poteva sentire il suo profumo, in quel modo. Rassicurante e maschile e così da Harry – quello non sarebbe mai cambiato. Nonostante il ricciolink ora non si trasformasse più – da quasi un mese e mezzo, ormai – Louis non sarebbe mai riuscito a distinguere il profumo dei boschi dal vago sentore che aveva imparato ad associare alla sua pelle. Quando ci pensava si sentiva ancora al sicuro – proprio come se niente al mondo potesse toccarlo, o impedirgli di essere felice.

<<Ma- sai cosa intendo. Vorrei non dover mai smettere di baciarti, o solo...sai, tenerti tra le braccia, proprio come adesso. E' stupido?>>
Louis respirò a fondo e giocherellò un po' con un ricciolo di Harry. <<Non è stupido.>> soffiò, prima di annullare l'insignificante distanza che c'era tra di loro per baciarlo di nuovo. Davvero non c'era proprio niente di stupido nel desiderare di tenere tra le braccia la persona che si amava, soprattutto se avevi rischiato di perderla poco tempo prima.

Per Louis e Harry ormai tutto era diventato come una specie di sogno. Da quando il riccio era guarito, non c'era giorno in cui Louis non ringraziasse tacitamente quella segreta forza che aveva fatto sì di avere quel ragazzo meraviglioso ancora al suo fianco – che, a quanto pare, lo amava e voleva prendersi cura di lui.
Certo, c'erano ancora stupidi incubi. Spesso Louis si svegliava nel cuore della notte con la paura di dover perdere il suo ragazzo da un momento all'altro, la consapevolezza di non aver lottato abbastanza – ma immediatamente dopo, le braccia di Harry lo circondavano e le sue labbra erano appoggiate sulle sue, e lì gli sussurrava che era tutto a posto, che non sarebbe andato da nessuna parte, non più.

E Louis aveva cominciato a crederci.

Aveva cominciato a smettere ad aver paura del freddo. Avevano cominciato a comportarsi come una coppia vera – o per lo meno più normale. Uscivano spesso anche se fuori la temperatura era davvero bassa, facendo le cose che avevano sempre desiderato fare – e che avevano sempre, sempre meritato.

Louis non avrebbe mai pensato di poter amare una persona così tanto, ma dovette ricredersi proprio in quel periodo. Perché fu proprio dopo aver rischiato di perdere Harry che si rese conto che lui – solo lui, proprio lui – era l'amore della sua vita. Non aveva bisogno di nessun altro accanto, non voleva nessun altro. Lui era sempre stato convinto che un corpo per vivere avesse bisogno di cibo e aria – ma adesso sapeva semplicemente che tutto il resto nella sua vita non contava se non c'era Harry. Ogni piccola cosa era da condividere con lui: i traguardi, i brutti voti, le speranze e il canto. Tutto assumeva una sfumatura più bella quando Harry alzava gli occhi, incontrava i suoi e semplicemente gli diceva di essere fiero di lui. E che lo amava. Solo allora, davvero, solo allora, Louis si sentiva giusto e completo e felice.
E non credeva di poter continuare ad innamorarsi. Sempre di più, sempre più intensamente. Non lo credeva davvero, eppure succedeva. Tutte le mattine per esempio apriva gli occhi e vedeva il riccio sbadigliare ed accoccolarsi più vicino a lui – e in quei momenti si innamorava di lui un po' di più, per quanto fosse possibile.

<<Non credi che dovremmo fermarci?>> chiese Louis a un certo punto, mordendosi il labbro quando l'altro prese a succhiare la sua pelle al livello della clavicola. <<Potrebbe arrivare qualcuno da un momento all'altro...>>
Harry grugnì in risposta. <<Io non ci riesco a staccarmi da te, per cui se vuoi che smetta...fermami.>> disse semplicemente il ricciolini, per poi ricominciare quella piacevole tortura. Il suono che uscì dalla bocca di Louis subito dopo assomigliava molto a un miagolio.
<<Haz, potresti...uhm, che ne so, venire licenziato.>> borbottò Louis alzando la testa per dare all'altro più spazio possibile.
<<Non sei per niente convincente, piccolo.>> soffiò Harry sulla pelle di Louis. <<Ci vorrà molto più di questo per farmi staccare da te.>>

E a quel punto Louis semplicemente afferrò il viso di Harry – e, prima di chiudere gli occhi, questo riuscì a vedere solo la vena di pura lussuria che attraversava le iridi di un puro blu del proprio ragazzo.
<<Vieni qui.>> mormorò Louis, prima di baciarlo tenendolo stretto a sé. Harry dovette aggrapparsi con tutte le sue forze al corpo del castano, abbracciandolo completamente e inclinando la testa in modo che l'altro potesse prendere di lui tutto, davvero tutto ciò che voleva. Lasciò che lo baciasse indugiando sulle sue labbra, poi le schiuse per accoglierlo dentro la sua bocca e lasciò che le loro lingue cominciassero a scontrarsi dolcemente e avidamente allo stesso tempo. Poi Louis morse il labbro inferiore di Harry, lo succhiò leggermente e il ragazzo gemette appena quando sentì la lingua calda di Louis lavorare così bene con lui.
<<Prima o poi mi farai impazzire.>> sussurrò il riccio, aggrappandosi ai fianchi dell'altro con più forza per far scontrare dolcemente i loro bacini. Si incastrarono alla perfezione, e Louis inspirò forte a quel contatto.
<<Vorrei poterti dire la stessa cosa, ma temo che ormai sia troppo tardi.>> ammise con un sorriso, prima di lasciare un nuovo, timido bacio sulle labbra di Harry. Poi si morse il labbro.
<<Dio, non mi abituerò mai a tutto questo. Sei qui, Haz.>>

Harry annuì guardando le labbra di Louis, gonfie e rosse per i loro baci. <<Sono qui. E'...insomma, più che incredibile, no?>>
<<E' fantastico. E'...molto, molto più di questo.>> Louis quasi rabbrividì e Harry lo strinse più forte a sé.
<<Ti amo.>> sussurrò il riccio poi al suo orecchio. <<Non credo mai di dirtelo abbastanza, ma lo sai che lo faccio.>> gli lasciò un bacio sulla tempia. <<Ti amo, Lou.>> ripetè, guardandolo negli occhi.
<<Potrai dirmelo ogni volta che vorrai, perché io non mi stanco mai di sentirtelo dire.>> mormorò il castani. Poi si bagnò le labbra. <<E sì, ti amo anche io, Haz. Ogni momento più di prima.>>

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