Capitolo 145

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Poco più tardi, a qualche minuto dal suono della campanella, Harry stava parcheggiando la sua auto in uno dei posti più distanti dall'entrata principale della scuola di Louis, in modo che fossero lontani da sguardi indiscreti.
Spense la macchina girando la chiave e rimase a giocherellare con il volante per qualche secondo, incerto su che cosa dire. Si morse piano il labbro inferiore, pensando che era una delle prime volte in vita sua che era diventato così poco loquace.

<<Uhm, quindi...sei davvero sicuro di voler andare a scuola, oggi>>
Ma non ebbe il tempo di finire la frase che Louis lo aveva afferrato dal colletto della giacca per avvicinarlo a sé e premere dolcemente le proprie labbra contro le sue. Al riccio scappò un piccolo suono di stupore e apprezzamento, dopo di che fece scorrere un braccio dietro la schiena di Louis per poterlo stringere più vicino, il cuore che batteva quasi impazzito nel petto. Quando si staccarono, il castano sorrideva.
<<Lo sono. Sto bene davvero, Haz.>> gli disse forse per la millesima volta, allargando quasi impercettibilmente il suo sorriso e guardando un punto impreciso del suo petto. Harry voleva davvero credergli, e al contempo voleva anche cercare di dimenticare quello che era successo il giorno prima - e soprattutto la paura che aveva provato - ma la verità era che non ci riusciva. Continuava a pensare a Louis che si aggrappava con le poche forze che aveva al suo corpo, il viso pallido e stanco - e non sapeva capire bene il perché, ma si sentiva inquieto.
<<So di sembrare un po' ridicolo e magari un po' stressante, ma...lo faccio perché mi preoccupo, Lou, non per altro. Lo sai questo, vero?>>
Il ragazzo alzò gli occhi su di lui e poi gli lasciò una lieve carezza al livello della mascella. <<Certo che lo so. In realtà penso che tu sia il miglior fidanzato del mondo.>>
Harry a quel punto ridacchiò, afferrando saldamente la nuca di Louis per poter averlo di fronte. <<Okay, se continui così ti tengo a casa da scuola con la forza. Non puoi semplicemente dire certe cose in quel modo così adorabile.>>
Anche Louis a quel punto ridacchiò, per poi avvicinarsi all'altro e baciarlo dolcemente, le loro labbra che si toccavano in un miscuglio di risate e denti che mordicchiavano i punti che riuscivano a raggiungere. Si staccarono solo tempo dopo con riluttanza, Louis che faceva delle smorfie buffissime perché avrebbe voluto stare lì probabilmente per tutto il tempo che sarebbe stato loro concesso, molto simile al per sempre.

Alla fine il riccio lo lasciò scendere e Louis mantenne la portiera della macchina aperta mentre si sistemava i capelli e i vestiti prima di entrare. Sussultò appena, quando si rese conto che a molta distanza da loro Sam e i suoi compagni stavano parcheggiando. Harry cercò il punto che tanto spaventava Louis con gli occhi e si irrigidì all'istante.

<<Loro ti danno ancora fastidio?>> chiese, il tono di voce estremamente serio.
Il ragazzo fece spallucce. <<Non smetteranno mai in verità, ma non mi spaventano più come un tempo. Ho imparato a reagire, ma soprattutto come reagire.>>
Harry sembrò rilassarsi solo un pochino dopo aver sentito quelle parole. <<Se ti dovessero fare ancora qualcosa, qualsiasi cosa, Lou, devi solo venire a dirmelo e..>>
<<Lo so, Haz.>> lo rassicurò, la voce estremamente dolce. <<Io lo so. Vorrei solo...che non succedesse niente in realtà, sai? Ma davvero, ultimamente non mi attaccano più come un tempo.>> ammise, sorridendo debolmente. <<Forse si sono stancati.>>
Harry si bagnò velocemente le labbra. <<Voglio solo che tu sappia che troverei sempre il modo di proteggerti.>> disse piano, una sorta di segreto rassicurante lasciato lì, nell'abitacolo della macchina. Louis smise letteralmente di respirare e sentì il cuore schizzare in ogni parte del suo petto.
<<E ti amo per questo.>> gli rispose quindi il castano di rimando, allungandosi sul sedile del passeggero per poter baciare Harry di nuovo. Avrebbe davvero voluto rimanere lì per sempre, se non fosse stato per la campanella che da lontano aveva cominciato a suonare in quel modo così preciso ed inquietante. Louis rise nella bocca dell'altro, cercando di spostarsi.

<<Devo andare, tesoro.>> balbettò contro le sue labbra. Harry gli diede un ultimo piccolo bacio e poi lo lasciò andare, un sorriso sulle labbra che non poteva essere descritto se non con la parola ebete.
<Ti amo da morire. E Lou?>>
Il ragazzobrimase fermo, la portiera tra le dita e un sorriso spensierato e incredibilmente innamorato sulle labbra.
<<Per qualsiasi cosa...chiamami, va bene?>>
Louis fece finta di alzare gli occhi al cielo. <<Va bene, fidanzato super-preoccupato e iperprotettivo.>> lo prese in giro, per poi voltarsi e lasciarsi la macchina di Harry alle spalle.

La verità era che non avrebbe mai smesso di innamorarsi di lui. Anche in quel momento mentre camminava per andare a scuola e sentiva lo sguardo del riccio addosso, si rese conto che, per quanto fosse umanamente possibile, lo amava un pochino più di prima.

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Louis stava cautamente sistemando la sua roba dentro l'armadietto, quando sentì improvvisamente qualcuno avvicinarsi. Riconobbe il profumo dolce di fragola e lucidalabbra ancora prima di voltarsi.
<<Lou! Pensavo non saresti venuto!>> esclamò Eleanor, che a quanto pare aveva preso molto seriamente il suo messaggio di quella mattina in qui le scriveva che sarebbe venuto a scuola nonostante la sera prima fosse stato poco bene. Le sorrise e poi la prese fra le braccia, notando che Niall stata camminando goffamente verso di loro, un leggero sorriso sulle labbra.
<<Sto molto meglio adesso Elly, davvero. Sono contento di vedervi.>> disse sinceramente ad entrambi, nel momento in cui Niall avvolse la ragazza da dietro. Sembravano stare davvero bene, e l'ulteriore conferma gliela diede Eleanor con i suoi occhi che avevano la capacità di illuminare l'intero corridoio.
<<Ehi Lou, come sta Harry?>> chiese Niall a un certo punto, sembrando sinceramente interessato.
<<Sta...uhm, molto bene.>> ammise, forse arrossendo solo un pochino pensando che sì, effettivamente stavano entrambi bene ed era davvero incredibile.
<<Forte! Qualche volta dovrebbe uscire con noi e gli altri ragazzi. E' un tipo a posto, credo che a loro farebbe piacere.>> esclamò Niall con un sorriso sghembo.
<<Penso che sia davvero una buona idea, Nialler. Gliene parlerò.>> promise Louis, prendendo dall'armadietto l'ultimo libro che gli era rimasto. Era davvero felice del fatto che Harry potesse conoscere quelli che erano i suoi migliori amici. Era un piccolo ulteriore passo nel loro rapporto che in qualche modo aveva la capacità di far credere al castano che in futuro sarebbe andato tutto in modo migliore.
<<Grande! Allora io vado. Buona lezione amore.>> mormorò il biondo prima di lasciare a Eleanor un bacio tra i capelli. Salutò Louis con una gentile stretta di spalla - il castano che gli sorrise e rimase a fissare la sua figura che spariva tra i corridoi.

<<Dunque...avete fatto pace.>> buttò lì, chiudendo l'armadietto e appoggiando le spalle ad esso per guardare la ragazza. Lei era molto più che raggiante.
<<A quanto pare sì.>> borbottò lei sistemandosi una ciocca di capelli ribelle. <<Voglio dire...stiamo bene, e diciamo che abbiamo trovato un accordo. Gli ho parlato del fatto che...sta succedendo qualcosa nella mia vita che non è facile da spiegare. Qualcosa che devo tenere nascosto per il suo bene. Ho cercato di fargli capire che anche se c'è questo segreto, non vuol dire che io lo ami di meno o che la nostra storia sia in pericolo. Alla fine...beh, ha capito. So che non lo sopporterà per molto, però ho cercato davvero con tutte le mie forze di sistemare questa cosa, Lou.>>
<<Ti ho mai detto quanto tu sia leale?>> le domandò Louis. <<O quanto ti voglio bene?>>
Eleanor ridacchiò. <<Mmmh...ultimamente non così spesso.>> lo punzecchiò.
Anche Louis scoppiò a ridere. <<Vieni qui.6> le disse, raccogliendola piano tra le braccia. <<Sei la miglior-migliore amica che si possa desiderare, Elly. Grazie per fare tutto quello che fai.>>
<<Ti avevo promesso che si sarei stata sempre, per cui eccomi qui.>> borbottò la ragazza tra le sue braccia. Quando si staccarono, Louis la prese sotto braccio, una cosa che avevano imparato a fare dai primissimi anni della loro amicizia.
<<Voglio solo che tu sappia che un giorno potrai parlargliene.>> sussurrò piano Lou, in modo che nessuno nei corridoi accanto a loro potesse sentirli. <<Di Harry e dei lupi, intendo. Io sarò lì con te per affrontare tutto, e vedrai che un modo di fargli capire che non avevi nessuna colpa lo troveremo.>>
La ragazza annuì. <<Sì, io...apprezzo molto che tu mi dica questo, Lou. Sicuramente darà di matto.>>
<<Non lo metto in dubbio. Chiunque lo farebbe.>> scherzò il castano, facendo ridere Eleanor di nuovo. Le era davvero mancata durante quelle settimane, ma doveva ammettere a sé stesso che erano state un vero e proprio disastro. Le voleva così bene: dopotutto, se lui e Harry avevano ancora la possibilità di stare accanto era in buona parte grazie a lei. Non l'avrebbe mai ringraziata abbastanza per questo....

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