Capitolo 68

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Nella scorsa puntata abbiamo lasciato un piccolo cucciolo di pinguino con un eventuale amico/amica/conoscente/killer/ clown.
Chissà!



<<Harry!>> esclamò, prima di accettare il mazzo di fiori e gettarsi tra le braccia del suo ragazzo. Il riccio era caldo e profumava tantissimo, e lui si concesse di chiudere gli occhi e appoggiare il naso alla sua spalla per sentirlo addosso, per sentirlo ovunque. Era così felice che fosse lì con lui a sostenerlo.
Harry si staccò da lui solo per poi dargli un piccolo bacio sulle labbra. <<Sei bellissimo.>> gli sussurrò gentilmente, mentre lo guardava con insistenza, sorridendo. Louis si morse il labbro.
<<...e tu sei venuto, come mi avevi promesso.>> mormorò, allacciando la mano libera dai fiori al suo fianco.
<<Non sarei mai, mai potuto mancare, Lou.>> ammise l'altro, accarezzandogli la linea del collo. <<Dio, penso di essere più agitato di te, non sto più nella pelle!>> disse poi, allargando il suo sorriso e spalancando leggermente gli occhi. Louis scoppiò a ridere.
<<I fiori sono meravigliosi, Haz. Grazie.>> mormorò prima di immergere il naso tra le rose per sentire di nuovo il loro profumo.
<<Ti piacciono davvero?>> chiese Harry, risultando così dolce al castano in quel momento. <<Perchè sai, non sapevo quale fosse il tuo fiore preferito, e non sapevo nemmeno se i fiori in generale ti piacessero. Ma...è il primo piccolo passo che affrontiamo insieme, e mi sembrava bello ricordarlo.>>
<<E' stato un pensiero bellissimo, Haz.>> gli disse subito Louis, e lo pensava davvero con tutto il cuore. Il fatto che il riccio avesse voluto accompagnare il primo traguardo di Louid con dei fiori - ora che nella sua vita c'era anche Harry - significava molto per lui.

<<Sei così...imprevedibile. Non so davvero come ho fatto a stare senza di te fino ad ora.>> continuò, abbassando il tono di voce. Harry, per tutta risposta, lo spinse verso la colonna che avevano di dietro e raccolse le sue labbra in un bacio lungo e incredibilmente passionale. Poi rimase lì, fermo a respirare la sua pelle.

<<Non vedo l'ora di vederti su quel palco. Sarai così bravo e io sarò così fiero di te.>> mormorò il riccio, cercando con una mano quella di Louis e con l'altra il suo fianco, che cominciò ad accarezzare.
Il ragazzo sorrise debolmente, mostrando una vena di tristezza che a Harry non sfuggì.
<<Ehi- cosa c'è, piccolo?>> gli chiese subito, strofinando il naso contro quello di Louis.
<<Non è niente.>> gli rispose, chiudendo gli occhi e poi bagnandosi le labbra. <<E' solo che...è difficile esibirsi davanti a queste persone. Ho sempre paura di quello che potrebbero dire o pensare per via della mia voce. So che non dovrei farlo, che dovrei fregarmene, ma non è facile. Non lo è per niente.>> sussurrò poi impercettibilmente.

Louis pensò che Harry gli dicesse che fosse uno stupido a pensare quelle cose, che a conti fatti non era maturo pensarle se poi il suo sogno più grande era quello di diventare un cantante. Ma era proprio quello il punto: a New York o in posti più aperti, Louis sarebbe stato libero di essere chi aveva sempre desiderato essere. Ma in una cittadina come la loro no, ed era per questo che era spaventato.

Ma Harry non gli disse quelle cose.

<<Lo so, Lou.>> mormorò, alzandogli il mento per far sì che lo guardasse negli occhi. <<So che è difficile, ma questo dimostra solo quanto tu sia...incredibilmente coraggioso, dio, e forte, così forte. Andrà benissimo, amore. Sei la persona con la voce più bella e pura che conosca, hai provato i pezzi insieme a me fino allo sfinimento. Sei pronto. Sei bravissimo. Andrà bene, te lo prometto.>> gli disse Harry, prima di raccogliere le labbra del castano in un nuovo bacio in cui Liuis si lasciò andare, sospirando beato.
<<Se...se dovessi sentire improvvisamente, non lo so...che qualcosa non va>> cominciò Louis arrossendo <<posso guardare te, Harry?>>
Il riccio gli sorrise. Alzò la sua mano e quella di Louis, che aveva tenuto stretta fino a quel momento, e le portò sul suo stesso petto, nel punto in cui batteva il cuore.
<<Guardami e tutto si sistemerà, Lou.>> gli promise, gli occhi smeraldo che scintillavano ardentemente, quasi come se custodissero i segreti più antichi dell'intero mondo. E Louis voleva solo dirgli grazie, grazie grazie grazie fino a che Harry non gli avesse chiesto di fermarsi, ma preferì baciarlo di nuovo; un tocco timido e urgente allo stesso tempo, un tocco così dolce da essere straziante.

<<Louis, ma dove cavolo- oh mio Dio, scusatemi!>> esclamò Eleanor alle loro spalle, sbucata fuori all'improvviso. Louis si staccò da Harry e cercò di concentrarsi per non ricorrere a degli insulti davvero poco carini, pensando che comunque lei non lo aveva fatto apposta a interromperli.
<<Louis, ehm...dobbiamo fare il famoso cerchio, ricordi? Ti aspettiamo. Ciao, Harry.>> disse poi, con un vago accenno di sorriso. Il riccoo le rispose con un cenno del capo, poi lei tornò velocemente in camerino.

<<Devi andare.>> gli sussurrò, prima di lasciargli un piccolo bacio sulla guancia. <<In bocca al lupo.>> disse poi facendogli l'occhiolino, e Louis trovò che quella situazione fosse decisamente esilarante, viste le condizioni di Harry.
Il castani gli mimò un ultimo grazie con le labbra, prima di percorrere la distanza che lo separava dal camerino. Prima di aprire la porta, però Harry lo chiamò.

<<Lou, io...>> cominciò, giocherellando con le sue stesse dita al livello dello stomaco. Lo guardava intensamente, e Louis capì che gli stava per dire una cosa davvero importante.
<<Io non mi sono mai sentito così umano, Lou. Ed è grazie a te, solo grazie a te...>> Harry cancellò la loro distanza, prese il volto del castano tra le mani e gli diede un altro incredibile bacio, un bacio in cui Louis si perse completamente. Dovette aggrapparsi al bicipite del ragazzo per non cadere all'indietro e sciogliersi come neve al sole. Quando si staccarono, avevano gli occhi colmi di gioia e traboccanti di promesse.

<<Devo andare.>>
<<Lo so.>> borbottò il riccio, prima di un altro fugace bacio.
<<Dopo sarò tutto tuo.>> gli promise Louis. Altro bacio. Rischiavano davvero di rimanere lì tutta la notte.
<<Non vedo l'ora.>> sussurrò Harry, prima di lambirgli il labbro inferiore in un piccolo morso. Poi finalmente lo lasciò andare.
<<Grazie di essere qui.>> disse Louis a un riccio voltato, mentre apriva la porta con la mano non occupata coi fiori.
<<Non potrei essere da nessun'altra parte.>> gli rispose Harry con un gran sorriso, ruotando appena il capo. Poi sparì sempre più lontano nel corridoio.

L'agitazione scivolò via non appena Louis, sul palco, aprì gli occhi un istante prima che cominciasse la canzone per cercare quelli del suo ruccio, che fortunatamente aveva trovato un posto in terza fila, vicino al professor David e ad altri accompagnatori che venivano dal liceo di Louis.

Harry gli concesse un sorriso timido, un sorriso di incoraggiamento bellissimo che fece contorcere qualcosa di radicale e importante nello stomaco di Louis.

E forse fu proprio in quel momento che capì di essere innamorato di Harry.

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