Capitolo 78

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Louis si ritrovò ad essere eternamente grato a persone che non aveva mai visto in vita sua - e che probabilmente non avrebbe mai avuto l'occasione di conoscere. Ora finalmente capiva perché Harry gli aveva detto che essersi trasformato il lupo in un certo senso lo aveva salvato: le trasformazioni lo avevano aiutato a sfuggire dal dolore che ogni giorno doveva sopportare quando aveva appena perso i suoi genitori.

<<E loro adesso loro...voglio dire, i tuoi genitori, dove- dove sono, Harry?>> chiese con una vena di tristezza, sperando che il riccio non trovasse quella domanda troppo invadente, o semplicemente troppo tutto.
<<Sono stati portati in un ospedale psichiatrico, Lou.>> rispose Harry, la voce piatta.
<<Simon non mi ha detto molto, solo che non sono stati arrestati perché mentre hanno cercato di...>> il riccio fece un respiro profondo <<di farmi del male, non erano in condizione di intendere e volere. Erano instabili, Lou, e avevano bisogno di aiuto. Francamente non sono sicuro di riuscire a odiarli, solo...non sento niente, adesso. Se li rivedessi non credo riuscirei a comandare al mio cuore di sentire qualcosa di diverso di pura e semplice indifferenza.>>

Harry strinse Louis un pochino più forte e tracciò con le dita linee distratte sulla sua maglietta, al livello del petto.
<<Sono loro ad averti fatto questo.>> constatò Louis, passando improvvisamente le dita sopra le cicatrici dei polsi che aveva notato già da un po'. Harry annuì, guardandolo negli occhi. Solo allora Louis potè capire a che cosa quelle ferite erano dovute, e il suo cuore precipitò nello stomaco quando vide che l'altro cercava di nasconderle. Perché si vergognava.

<<Non lo meritavi.>> continuò. Era una cosa estremamente banale da dire, ma la pensava con tutto sé stesso e sperò che Harrt cogliesse la verità più pura nelle sue parole. Il suo Harry meritava tutto ciò che di più bello c'era al mondo, non certo dolore.
<<Lo so.>> disse inaspettatamente, riempiendo di orgoglio il petto di Louis. Si chinò per potergli baciare la fronte, mentre continuava distrattamente ad accarezzare i suoi polsi.
<<Non possono più farti del male. Lo sai questo, vero Haz?>> soffiò il castano sulle sue labbra, facendosi più vicino. <<Farò tutto ciò che è in mio potere per impedirti di soffrire ancora. Non posso garantirti che sarà tutto facile, ma posso prometterti di starti vicino quando accadrà qualcosa. Posso prometterti che troverai le mie braccia, e poi le mie labbra. Posso prometterti che, qualunque cosa accada, non dovrai avere mai paura perché avrai sempre una certezza, e quella certezza sarò io. Io sarò sempre con te, Haz. Non dovrai mai dubitare su questo.>>

Harry chiuse gli occhi e baciò Louis lentamente, perdendosi in quel tocco languido, dolce e straziante. Si aggrapparono l'uno all'altro come due corpi in balia di cadere in un burrone invisibile, poi, quando il castano si staccò, lasciò una scia di piccoli baci sul collo dell'altro e poi scese lungo le scapole, il petto, il punto in cui dalla carne si sentiva battere il cuore. Lì lasciò un nuovo bacio.

<<Sei la cosa più bella della mia vita, Harry.>> sussurrò, prima di tornare alle sue labbra. Afferrò nel frattempo le sue mani e fece un po' pressione sul suo corpo in modo da cambiare le loro posizioni. Ora Louis adagiava completamente sul suo corpo, schiacciato contro il materasso. Continuando a baciarlo, spostò le loro mani intrecciate insieme sulla testa del riccio, poggiandole sul cuscino.
<<Non potrei mai lasciarti andare. Non potrei mai perderti Haz>> sussurrò, soffiando sulla pelle del collo di Harry che gemette in risposta.
<<Lou tu sei tutto per me, tutto, io...come ho fatto a trovarti?>> ansimò il riccio, mentre l'altro mordicchiava la sua pelle. Poi Louis abbandonò il suo collo e, con una lentezza straziante, si sporse più avanti per raggiungere con le labbra i polsi di Harry. E su entrambi, al livello delle ferite, lasciò un delicato bacio.

<<Oh, Lou...>> quasi gemette Harry, ricominciando a piangere. Perchè gli occhi celesti dell'altro scintillavano di devozione e sembravano gridare che ora ci sarebbe stato lui a prendersi cura di Harry e Harry voleva credergli. Voleva smettere di aver paura, voleva lasciarsi andare e permettere a Louis di raccoglierlo con le sue dita forti e affusolate. <<Il mio Lou...>> mormorò accarezzandogli i capelli soffici.

Tornarono a baciarsi finchè non ebbero più la forza nemmeno di muovere le labbra. Il castano si accoccolò sul corpo di Harry e lasciò che il riccio gli accarezzasse i capelli a un ritmo lento e piacevole, finchè non si addormentò beato tra le sue braccia.
Sentendo Louis dormire sopra di lui, caldo e dolce e da proteggere, Harry pensò di aver trovato il suo posto nel mondo. Dopo aver sofferto così tanto aveva trovato il modo di essere felice. E adesso tutto stava andando bene: lui era ancora completamente umano, amava Louis con ogni fibra del suo corpo e tra poco sarebbe stato Natale.

Non sapeva proprio come avrebbe fatto quando inevitabilmente avrebbe dovuto lasciarlo, ma per adesso non voleva proprio pensarci. Strinse il ragazzo più forte e immerse le narici nei suoi capelli, ispirando il suo profumo e perdendo un battito di cuore.

E nel giro di qualche minuto si addormentó.

Wherever You Will GoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora