Capitolo 76

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<<E poi un giorno successe. Mia madre era a casa, io mi ero svegliato presto perché non riuscivo più a dormire. Stavo...stavo così male, Lou, lo stomaco sembrava sul punto di lacerarsi da un momento all'altro e avevo freddo, così tanto freddo e tremavo. non smettevo un solo attimo di tremare. Successe proprio di fronte ai suoi occhi, io...non- non ricordo tutti i particolari, ma avvenne in cucina. Distrussi tutto. Lei gridava e piangeva e...c'era dolore, tanto di quel dolore, io volevo solo che il dolore smettesse ma invece diventava sempre più forte e mi spezzava, mi soffocava, Lou. Mi mancava l'aria e lei gridava, Louis, così forte, solo- gridava e gridava e...>>

Harry prese un bel respiro e chiuse gli occhi, cercando di calmarsi, di trovare qualsiasi appiglio che gli permettesse di respirare. Louis gli avvolgeva sempre un fianco in modo protettivo, mentre con l'altra mano vagava sulle sue braccia o le usava per scacciare via le sue lacrime.

<<Haz...>>
<<No, ce la faccio. Solo che...fa tanto male parlarne adesso, Lou, perché devo...devo far risalire tutto in superficie e ho così tanta paura, io...>>

Louis annullò la distanza tra di loro e premette le sue labbra su quelle ancora aperte dell'altro. Fu un bacio semplice, e Harry sobbalzò non appena accolse le labbra del castano, ma poi si arrampicò con le braccia al suo corpo per sentire il tanto desiderato appiglio e tutto improvvisamente gli sembrò più semplice. Pianse una lacrima che poi Louis scacciò via con il pollice. Harry francamente non sapeva proprio come avrebbe fatto se lì con lui non ci fosse stato quel ragazzo, pronto ad accoglierlo, pronto ad asciugare le sue lacrime. Si sentiva completamente abbandonato alle sue mani e quella cosa lo spaventava ma lo faceva sentire anche incredibilmente bene.

<<E' tutto apposto. Ci sono io. Okay?>> chiese Louis in un sussurro, e Harry nei suoi occhi cangianti riuscì a trovare in qualche modo la forza di continuare.
<<Okay.>> gli disse di rimando, sorridendogli grato. Poi ispirò prima di continuare.
<<Quando...quando tornai umano, mi ritrovai in camera mia. Da fuori proveniva la voce di mia madre, disperata e confusa. Piangeva così tanto, io non- non l'avevo mai sentita più devastata. Stava telefonando a mio padre, gli chiedeva di tornare a casa. Cercai di chiamarla, di dirle che andava tutto bene dalla mia camera. Piansi, naturalmente, ma lei non mi rispose. Rimase immobile dopo la telefonata contro la porta, ad ansimare e mormorare che nulla di tutto quello poteva essere vero. Che aveva appena visto un mostro, che ero...posseduto, o qualcosa del genere...>>

Louis strinse le dita a pugno e Harry si accorse che i suoi occhi furono attraversati da una scia di pura rabbia.
<<Lou, no- non...ti prego, io- mia madre non ha completamente colpa. Lei...lei mi ha visto- mi ha visto mutare. Era sconvolta. Forse al suo posto avrei reagito come lei. Non si può mai sapere cosa avviene in una mente umana, Lou, e io sono abbastanza sicuro che quella di mia madre fosse contorta e deformata dalla...paura. Paura di me, di quello che ero diventato.>>

Il ragazzo si sforzò di apparire neutrale, solo perché non poteva sapere cosa avrebbe fatto lui al posto della madre di Harry. Ma era piuttosto certo che, prima di tutto, avrebbe provato ad ascoltarlo. E a conti fatti, Harry era suo figlio. La persona più importante della sua intera vita. Ibrido, malato o maledetto, un figlio era il miracolo più bello e sconvolgente che potesse essere concesso. E Harry non aveva certo scelto di trasformarsi. Con lentezza straziante, percorse con le dita il profilo del mento del riccio, poi lasciò che continuasse a parlare.

<<Uhm, mio- mio padre arrivò qualche ora dopo. Loro rimasero...fuori dalla mia stanza a parlare per un po', poi...iniziarono a gridare. Tanto. Non smettevano di gridarsi cose orribili. Io a un certo punto mi tappai le orecchie e mi misi in un angolino della stanza e pregai che tutto quello finisse, di svegliarmi se quello era un incubo. Ma di certo non potevo sapere che era appena cominciato.
Mia madre entrò piangendo nella mia stanza, qualche minuto dopo. Mio padre la seguiva, sconvolto. Lei venne da me e mi disse che tutto sarebbe andato bene. Mi prese in braccio, sussurrandomi quelle parole e io smisi di piangere, perché forse finalmente avevano capito che ero io, che non avrei mai fatto loro del male, che avrei cercato di essere migliore...>>

Harry cercò con le dita la maglietta di Louis al livello del suo petto e la strinse forte, fino a farsi venire le nocche bianche.
<<Loro...mi portarono in bagno. All'inizio non capivo. Si guardavano negli occhi e si dicevano che dovevano fare in fretta, che non dovevano esitare altrimenti non sarebbero riusciti ad arrivare fino in fondo. Io continuavo a non capire. Mio padre iniziò a riempire la vasca, mi prese in braccio e dopo un piccolo bacio sulla fronte mi- mi ci mise dentro, completamente vestito. La mamma era scomparsa, papà stava piangendo. Ricominciai a piangere anche io.
Quando vidi la mamma tornare con dei piccoli coltelli - dei bisturi probabilmente, lo riconosco solo adesso, allora non potevo saperlo, ma appartenevano a mio padre sicuramente - capii che cosa stavano cercando di fare. Tentai di urlare per fermarli, di dimenarmi nella vasca ma le braccia di mio padre erano così forti, Lou, lui non mi lasciava andare.>>

Harry prese un bel respiro, mentre guardava un punto impreciso della stanza con occhi spalancati.
<<Entrambi piangevano, io gridavo frasi disperate, li supplicavo di non farmi del male, ma- ma era come se non mi sentissero. Cominciarono a...tagliarmi. A tagliare la pelle dei miei polsi. C'era rosso, tanto di quel rosso e bruciava da morire e io...io non riuscii a fermarli. Erano...sconvolti, Lou. E avevano preso la loro decisione, nulla poteva far loro cambiare idea. Non mi volevano più. Ero sbagliato. Ero un- un mostro.>>

Louis era piuttosto convinto a quel punto che non ci fossero parole. Non ne aveva davvero più, non sapeva dove cercarle, eppure aveva così tanta voglia di proteggere e far sentire Harry meglio. Non sapeva come fare, perché ciò che gli era successo era molto più grande di loro, ingiusto e orribile e il suo cuore andò in mille pezzi. Perché dietro il lupo che lo aveva cercato da una vita, dietro quel ragazzo dai sogni enormi e gli occhi verdi, si nascondeva un segreto che spaventava Louis più di ogni altra cosa al mondo.

I genitori del suo riccio avevano tentato di ucciderlo perché era stato trasformato in lupo.

Solo- come...come si faceva a respirare?

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