Capitolo 139

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Ashton scoppiò a ridere immediatamente dopo. Una risata aperta e rumorosa, che si addiceva decisamente a un tipo come lui. Anche Harry cominciò a ridacchiare accanto a Louis - e il ragazzo dai capelli castani non potè fare a meno di arrossire un pochino.
<<Oh- oh mio dio, eri serio? Sì, eri serio. Harry, ma non glielo hai detto?>>
Il riccio cercò di trattenersi dal ridere ancora più forte. <<Penso di avergli accennato del tuo ragazzo, ma...forse non abbastanza.>>
<<Oddio, lo intendeva davvero.>> disse Ashton, tenendosi la pancia con entrambe le mani. Aveva gli occhi lucidi da quanto aveva riso. <<No, Louis...sono beh- sono bisessuale probabilmente. Calum è l'unico ragazzo che abbia dato il via alle farfalle di esplodere nella mia stupenda pancia. Cioè -Si. Se me lo chiedevi perché volevi essere sicuro che non rappresentassi una minaccia per te e Harry sappi che è okay, amico. Voglio dire- è tutto tuo. Te l'ha detto di quando al posto del gel per capelli si è messo una strana crema che usava Simon per lenire le ferite? Era talmente ridicolo!>>
<<Ashton, ma- mi avevi promesso che non lo avresti detto a nessuno!>> si lamentò il riccio, lanciandogli addosso la pallina che aveva creato con la carta della caramella. <<Sei un tale stronzo.>>
<<Ma sentitelo, la giraffa Harriet fa pure l'offesa!>>

Harry a quel punto incrociò le braccia al petto e mise il broncio, mentre Ashton rideva a crepapelle proprio lì davanti a lui. Louis si avvicinò per baciargli la punta del naso.
<<Scommetto che eri carino lo stesso.>> soffiò vicino al suo viso. Harry si rilassò visibilmente e alla fine alzò un angolino della bocca in quello che era il sorriso più strano - eppure più dolce - dell'intero mondo.

Cominciarono a parlare di qualcosa di più spensierato, per esempio di Calum - il ragazzo di Ashton - e della decisione di continuare la loro storia nonostante lui avesse già esaurito le estati e al biondo ne rimanessero pochissime. Avevano scelto di aspettarsi, sapendo perfettamente che un giorno avrebbero vissuto entrambi come lupi.
<<Non ti spaventa?>> aveva chiesto Louis a un certo punto, Harry che gli lasciava un bacio tra i capelli. <<Voglio dire...non sei certo di quello che succederà. Non sarai più umano per sapere cosa vorrai, no?>>
<<Io, uhm...>> Ashton balbettó a quel punto. <<Ho una paura pazzesca, in realtà. Ma sai, credo...credo che lascerò che sia il mio corpo a scegliere. Non posso sapere cosa vorrò o cosa succederà- posso solo sperare di avere ancora lui al mio fianco quando le mie estati saranno finite.>>

Louis sentì il cuore mancargli un battito quando realizzò di quanto fortunati erano invece lui e Harry. Avevano tutte le loro estati a disposizione - in realtà, avevano tutto il tempo del mondo. Nessuno poteva più impedire loro di vivere la vita che avevano sempre desiderato.
<<E voi?>> domandò a un certo punto Ashton. <<Voglio dire- voi cosa farete quando le estati di Harry saranno finite?>>
Louis e Harry si guardarono a quel punto, un leggero sorriso che increspava le labbra di entrambi. Il riccio vide il ragazzo sospirare forte - un sospiro che ricordava tutto quello che avevano dovuto combattere, tutto quello che avevano subito prima di arrivare dov'erano ora - e si sentì mancare per un attimo quando vide che gli occhi di Louis diventavano quasi trasparenti per l'emozione.
<<C'è una cosa che dovrei dirti, Ash.>> ammise Harry, non riuscendo a distogliere lo sguardo da Louis. <<In realtà...non ci sarà motivo di trovare una soluzione.>>
<<E perché?>> chiese il biondino un po' spaesato.
<<Perchè io sono guarito.>>

Era successo tutto molto in fretta: Ashton si era precipitato verso Harry e lo aveva raccolto in uno degli abbracci più grandi che Louis avesse mai visto. E adesso erano lì, Ashton che ripeteva troppe parole tutte insieme e troppo veloci per essere capite, e Harry che si lamentava perché il ragazzl stava stringendo un po' troppo la presa.
<<Ash, mi stai soffocando>>
<<Guarito! Mio Dio, non- non ci posso credere! Sei guarito! Ma perché non me lo hai detto subito, stronzo? Sono così- io...io non so cosa dire!>>
Harry non riuscì a parlare per i minuti successivi, in quanto il biondo continuava ad urlare tutte quelle frasi in cui spesso ci metteva anche qualche imprecazione, facendo trasalire Louis. Solo quando Harry riuscì a calmarlo e a fargli capire che stava spaventando a morte il suo ragazzo, Ashton riuscì in qualche modo a riacquistare la calma - anche se continuava a sembrare molto, molto agitato.

Gli raccontarono tutto fin dall'inizio. Di come si erano trovati quel giorno dopo la battuta di caccia, della decisione di Harry di andare a vivere da Louis finchè il freddo non fosse stato troppo da sopportare. Della loro scelta di trovare un modo di farlo guarire e dell'infinita paura che la cura che avevano trovato non fosse sufficiente o, peggio, che potesse fare del male a Harry.

Il riccio tenne stretta la mano del suo castano per tutto il racconto e abbassò lo sguardo molte volte. Quando confessò a Ashton di aver provato davvero a lasciare andare Louis, ad esempio - di averci provato davvero, con tutte le sue forze; o ancora, di quando Stan lo aveva portato in quel magazzino facendo credere al ragazzl che ogni loro speranza fosse svanita. E Louis si limitava ad osservarlo e a stringere la sua mano di rimando più forte che poteva, cercando di dimostrargli senza le parole che era lì con lui, che sapeva perfettamente quanto fosse dura ripercorrere quello che avevano vissuto - ma che ne valeva la pena, perché adesso erano finalmente insieme.

<<Wow.>> commentò Ashton alla fine del racconto. <<Solo...wow. Amico, io...davvero non ci sono parole. Non credevo potessimo guarire.>> il biondo si passò una mano tra i capelli e poi si morse piano il labbro inferiore. <<Tu ora...voglio dire, sei felice?>>
Harry prese un bel respiro. Si voltò verso Louis perdendosi per un attimo nei suoi meravigliosi occhi blu - due pezzi di cielo incastonati in quel ragazzo che gli aveva salvato la vita in un milione di modi - e poi annuì.
<<Sì.>> disse immediatamente dopo. <<Sì, Ash, io...in realtà non credo di essere mai stato più felice in tutta la mia vita.>> Harry tornò a guardare l'amico, un leggero sorriso che gli increspava le labbra. <<Louis è tutto ciò che ho sempre desiderato.>>

Quelle parole sembrarono bastare al ragazzo, perché infatti sorrise ampiamente. <<Beh, allora io non posso fare altro che essere felice per voi.>> ammise.
Harry incrociò le braccia, mentre un pensiero abbastanza triste cominciò a farsi strada nella sua mente. <<Ash, tu...stai bene con questa cosa? Voglio dire- il fatto che io sia guarito. Ti fa arrabbiare?>>
Harry ricordava tutti i discorsi che avevano fatto fin da piccoli e tutte le volte in cui avevano fantasticato di tornare umani insieme. Si ricordava anche tutte le volte che dopo avevano sospirato rassegnati, consapevoli che non potevano permettersi di fare certi sogni. Lui voleva capire come si sentisse Ashton di fronte a quella situazione - perché francamente, non avrebbe mai voluto che il suo migliore amico fosse geloso di lui.

Ashton spalancò gli occhi. <<Cos- no! È assolutamente tutto a posto, amico. Certo, non dico di non aver sognato tante volte di poter tornare umano, ma...non c'è alcun motivo che mi spinga ad esserlo, capite? Tu avevi Louis, era un motivo più che valido.>> disse velocemente, indicando entrambi con un cenno del capo. <<Io ho praticamente perso tutto- la mia famiglia non so nemmeno dove sia, e francamente come farei a spiegare loro dove sono stato tutto questo tempo?>> chiese, il tono della voce leggermente triste. <<Credo che diventare lupo...mi stia bene, sì. Non mi spaventa più, ecco. Non quando penso che non sarò solo.>>

Harry annuì, sentendo qualcosa al livello dello stomaco contorcersi inevitabilmente. Si sentiva così fortunato ad avere tutto quello che aveva con Louis - e pensare che aveva rischiato di perderlo gli toglieva il respiro.
<<Mi dispiace, Ash.>> mormorò Harry infine. Sentiva gli occhi di Louis addosso.
<<Non devi. Io...io sto bene, okay? Dico davvero. E sono così felice che tu abbia trovato un motivo per tornare umano, Harry.>>

Il riccio alla fine si alzò e fece qualche passo per essere di fronte a Ashton. Gli diede una pacca sulla spalla, un sorriso piccolo stampato in volto. <<Anche io lo sono. Devi credermi, io...io non mi sono mai sentito meglio in vita mia, e...e dio, devo ancora realizzare tutto questo.>>
Ashton rubò a Harry un veloce abbraccio e gli diede un pugnetto amichevole sulla guancia. <<Okay, però adesso smettiamola con le smancerie, altrimenti Louis ci uccide entrambi.>>





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