Capitolo 171

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Forse non era il momento adatto, ma Zayn afferrò in quel momento il colletto della felpa di Liam e l'attirò a sé per un bacio piccolo e bisognoso. Un bacio che era pieno di grazie di credere in me e grazie per avermi trovato e scusa se non trovo il coraggio di dirti quello che provo. Quando si staccarono sorridevano entrambi e, come sempre, il castano non chiese il motivo del bacio. Lui si limitava a dare, dare dare dare ogni piccola cosa e aspettare con il cuore in silenzio.

<<Va' da Harry, Zay.>> gli sussurrò poi. <<Si vede dai tuoi occhi che lo vuoi fare.>>

Senza aspettare alcun tipo di risposta, Liam si alzò dal divano lasciando l'altro solo a riflettere, il telefono ancora gettato lì vicino a lui e le labbra che sapevano del succo che aveva preparato a Liam poco prima.

Dio, voleva aiutare Harry.

E dio, era perdutamente e irrimediabilmente innamorato di Liam.










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Harry sapeva che mangiare troppo gelato non gli faceva bene, ma in quei giorni era l'unica cosa che riusciva a mandare giù. Alla nocciola, precisamente. La stessa marca che Mark prendeva sempre a Louis e che avevano condiviso tante di quelle sere quando ancora tutto non si era rovinato.

Era seduto sul divano con addosso un plaid, un'altra delle felpe di Louis e dei jeans così vecchi da essere scoloriti. Tra le mani una tazza così grande di gelato che probabilmente avrebbe spaventato qualsiasi essere umano e gli occhiali da vista che puntualmente scivolavano dal naso, facendolo borbottare indispettito.
Si sentiva patetico e triste e miserabile e inutile. Quel pomeriggio erano di turno Eleanor e Ashton per la ricerca di Louis, e Harry tecnicamente aveva promesso loro che avrebbe riposato, ma la verità era che non ci riusciva. Ogni volta che chiudeva gli occhi vedeva il lupo bianco allontanarsi da sé e riportava alla mente le poche parole che aveva detto al suo ragazzo al telefono - e il suo cervello si rifiutava categoricamente di spegnersi.

Affondò il cucchiaio di nuovo nel gelato proprio quando sentì qualcuno bussare alla porta. Alzò gli occhi al cielo, aspettandosi i soliti turisti inesperti che si perdevano in quella zona, si alzò inciampando nel plaid e con riluttanza appoggiò la vasca di gelato sul tavolo di legno. Andò ad aprire con gli occhiali storti, ma non gli importava più di tanto di quello.

Quando davanti si trovò Zayn Malik, il primo istinto che sentì fu quello di sbattergli la porta in faccia. Ed effettivamente era quello che stava per fare, se il ragazzo non avesse piazzato una mano sulla porta impedendogli di concludere il movimento.

<<Lasciami entrare. Ascoltami per almeno cinque minuti.>>
<<Hai cercato di uccidermi, non vali cinque minuti del mio tempo.>>
<<Harry>>
<<Non mi fido di te, Malik>>
<<So cos'hanno fatto a Louis.>>

E a quel punto Harry si fermò e guardò Zayn. Lo guardò poi negli occhi.
Non che il riccio lo conoscesse, ma non sembrava che stesse mentendo. O forse ormai non funzionava più bene per capire le persone. Ma in ogni caso Harry si sentiva così debole, così stanco e vulnerabile che lasciò andare la porta e permise all'altro di entrare. D'altronde aveva usato l'arma più potente che si potesse usare contro di lui. Louis. Era incredibile il fatto che anche solo nominarlo fosse in grado di fare quello a Harry.

<<Ti donano gli occhiali, giraffa, però dovresti decisamente raderti.>>
<<Se sei venuto per sparare sentenze puoi benissimo fermarti qui. Non ho tempo né voglia di starti ad ascoltare.>>
<<Okay, okay. Hai ragione, era di cattivo gusto. Mi offri qualcosa?>>

Harrt avrebbe davvero voluto dire di no, ma non era mai stato maleducato, e non aveva alcuna voglia di diventarlo quel giorno. Alzò gli occhi al cielo.
<<Acqua, caffè? Vuoi del gelato? Lo stavo mangiando prima che arrivassi ed è un po' rovinato, ma posso sempre recuperartene un po'.>>
<<Uhm, un po' di gelato andrà benissimo. A che gusto è?>>
<<Nocciola. Sai, era- era il suo preferito.>>

Harry non aveva la più pallida idea del perché avesse sentito il bisogno di dirglielo, ma la verità era che parlare di Louis ad alta voce lo faceva stare bene. Gli dava come l'impressione che fosse ancora lì con lui, meraviglioso e reale. Zayn non disse nulla, e il riccio glu fu grato per quello.

Versò un po' di gelato in una ciotola di colore blu e la porse all'altro. Zayn ci giocherellò per diverso tempo prima di iniziare a parlare.
<<So che mi odi.>>
<<No, non ti odio. In realtà tu odiavi me e non sapevo nemmeno il motivo.>>
<<Senti, quello che ti ho fatto è sbagliato. Me ne rendo conto, okay? Lo facevo per mio fratello. Non giustifica il fatto che abbia tentato di farti del male, ma dovrebbe farti capire cosa avevo nella testa quando ho fatto quelle cose.>>
<<...sei qui per questo? Per il mio perdono? Non sono Louis, Zayn. Lui è meraviglioso e ti ha perdonato ed è così coraggioso per averlo fatto- ma non chiedere perdono a me.>>
<<Non ti sto chiedendo questo, Harry. Nel modo più assoluto.>> continuò il ragazzo, abbassando gli occhi sul gelato e mordendosi il labbro. <<Sono qui perché voglio aiutarti a trovarlo, okay?>>
<<E perché dovrei crederti? Come faccio a sapere che posso fidarmi di te?>>
<<Non lo puoi sapere, infatti. Puoi solo gettarti e lasciare che accada ciò che accadrà. Senti, Harry...>>
<<I tuoi cinque minuti sono finiti.>> lo interruppe Harry. Fece per avvicinarsi a l'altro per accompagnarlo alla porta, ma Zayn continuò a parlare.
<<So che hai fatto due più due, Harry. So che hai capito che la cura è temporanea. Sai cosa vuol dire, vero? Che prima o poi ti trasformerai di nuovo anche tu, proprio come ha fatto Louis.>>

Il riccio si bloccò di scatto, così Zayn continuò a parlare.
<<Senti...forse sono l'ultima persona che da cui vorresti sentire queste cose, lo so. Ma credimi quando ti dico che so come ci si sente quando si perde una persona che si ama. E so anche cosa vuol dire lottare fino all'ultimo respiro per poterla riavere. Quindi... mio Dio, Harry. Non avrai tutta la vita con Louis, okay? Però potete usare il tempo che vi sarà concesso. Quindi non sprecatelo. Lascia che ti aiuti a trovarlo. Lascia che rimedi ai miei errori. So che non sarà mai abbastanza ma è un inizio, no?>>
Harry aveva le braccia lungo i fianchi e i pugni serrati, il corpo come una lama affilata che tremava leggermente.

<<Se- se mi stai mentendo>>
<<Non ti sto mentendo. Credimi, Harry.>>
<<Se lo fai, se anche solo ti azzardi a tradirmi, io ti giuro che>>
<<Lo so. Lo so, okay? Dimmi solo di sì e ti dimostrerò che non ti sto ingannando.>>
Harry lasciò andare un lungo sospiro e poi si morse il labbro. <<Non è solo per Louis. So che c'è qualcos'altro che ti sta spingendo a fare tutto questo, e vorrei sapere che cos'è.>>
<<Mi sono innamorato di Liam, grande giraffa.>> disse Zayn, gli occhi finalmente puntati in quelli dell'altro e le braccia allargate. Completamente inerme e sconfitto. <<Sono innamorato di una persona che sono destinato a perdere, proprio come te. Però lui crede che in me ci sia qualcosa di buono e...e dio, forse ha ragione. Forse non sono solo uno stupido giocattolo rotto come ho sempre pensato. Ecco cosa c'è. Hai abbastanza motivi per credermi, adesso?>>

Harry rimase immobile per un po', davvero stupito dal fatto che Zayn avesse trovato il coraggio di esternare i suoi sentimenti. Ricordava Liam vagamente, dai pochi sprazzi di immagini che riusciva a riportare alla mente del suo branco. Non pensava che i due si conoscessero.
<<Avrò...avrò bisogno di tempo.>> mormorò infine, guardandosi i piedi. Sentì Zayn ridacchiare.
<<Prenditi tutto il tempo che vuoi. Ti aiuterò comunque.>> disse, sorridendo leggermente. <<La Calder ha il mio numero, quindi scrivi a lei quando hai bisogno anche di me. Posso cominciare a cercarlo già da oggi, se vuoi.>>

Harry annuì piano.

<<Bene. Adesso vado. Ah, porto via il gelato, se non ti dispiace.>> disse, voltandosi e lasciando la casa. Il riccio non trovò nemmeno la forza di protestare. Zayn però non se andò via subito, si fermò sulla soglia e ruotò leggermente il capo nella direzione di Harry.

<<Non ti sto mentendo, Harry. Tengo...tengo davvero a Tomlinson.>>

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