Capitolo 3

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Harry stava sistemando dei libri su uno scaffale vicino alla cassa. Era in modalità pilota automatico; non faceva molto caso a quello che faceva: a malapena badava ai titoli dei libri. Odiava sistemare gli scaffali, infatti di solito lo faceva la sua capa, Beth, che però in quel momento era fuori per prendere i caffè. Di solito, Harry preferiva andare nell'ala dedicata alla musica a osservare per minuti interminabili le copertine dei pochi cd che avevano in negozio, o ancora, aiutava i clienti nella scelta di un buon libro. Tutto, pur di star lontano dagli scaffali.

A un certo punto sentì il tintinnio della porta della libreria che si apriva. Entrò una leggera brezza in negozio, che per fortuna non poteva dargli fastidio: fuori era estate. Il periodo dell'anno che preferiva.
Staccando gli occhi dai libri che aveva in mano, si accorse dando un'occhiata di sfuggita che in negozio erano entrati un ragazzo e una ragazza. Lui gli dava le spalle, per cui non poteva vederlo bene; lei invece era una bella ragazza dai capelli lunghi mori e il visino dolce. L'avrebbe trovata anche attraente, se avesse avuto altri tipi di inclinazioni. Ma ciò a cui puntava Harry era il volto del ragazzo, invece, che gli sembrava familiare, così familiare.
Finse di continuare a mettere a posto gli scaffali, spostandosi leggermente per poter ascoltare che cosa si dicevano i nuovi arrivati. Il negozio non era particolarmente affollato, per cui Harry poteva permettersi una sorta di pausa.

<<...perchè è semplicemente assurdo.>> diceva la ragazza. <<Insomma, la scuola dovrebbe prendere in mano la situazione. Ormai da quando va avanti questa storia, un anno e mezzo?>> chiese, agitando le mani. Poi prese a scorrere le dita tra una serie di libri di musica. Il ragazzo che era insieme a lei non accennava a voltarsi o a cambiare posizione.
<<La scuola non farà proprio un bel niente, Eleanor. Cosa vuoi che faccia? Alla fine non ho prove del fatto che mi spinga addosso agli armadietti o che mi tratti male. E non ho prove neanche del fatto che, beh...lo sai.>> disse lui, la voce leggermente incrinata verso la fine della frase.
Harry realizzò che quel ragazzo aveva una voce diversa dalle solite che era abituato ad associare agli uomini. Era acuta, ma rimaneva indubbiamente bellissima, incredibilmente melodiosa. Harry fu quasi certo che quel ragazzo fosse un cantante.
<<Non posso crederci.>> sbuffò la ragazza, Eleanor, prendendo in mano un libro che parlava di composizioni al pianoforte, notò Harry. <<Ma non possiamo andare che ne so, dal consiglio di istituto? Sono sicura che loro...>>
<<Loro non faranno niente come tutti, Eleanor. Ma io...io sto bene, ok? Devo solo stare attento e>>
<<No, tu non stai bene, Louis.>> lo interruppe Eleanor. <<Non provare a mentire a me. No che non stai bene, te lo leggo in faccia.>>

E così, quel ragazzo si chiamava Louis. Harry sentiva una strana morsa allo stomaco che praticamente lo costrinse ad avvicinarsi ulteriormente per poter vedere anche solo un piccolo pezzetto del suo viso. Dio, voleva vederlo. Voleva vedere a chi apparteneva quella voce fantastica, voleva vedere Louis.
E come se quel ragazzo avesse sentito i suoi pensieri, fu proprio in quel momento che si voltò. Harry era ancora troppo distante perché i due pensassero che stesse origliando, ma fu comunque un colpo trovarsi quel ragazzo - anzi, Louis, si corresse quasi subito- lì, fermo a guardarlo.E Harry perse un battito quando capì che era lui. Dio, era lui, non c'erano dubbi su quello. Erano i suoi occhi celesti a guardarlo, le sue lunghe ciglia chiare e quei capelli ordinati in modo artistico e sbarazzino allo stesso tempo. Dopo una vita ad osservarlo da lontano, una vita intera fatta di silenzi e domande nascoste e sguardi, Harry ce lo aveva a pochi metri di distanza, a portata di mano. Voleva quasi urlare dalla gioia, ma sarebbe sembrato inopportuno e lo avrebbero scambiato per pazzo, soprattutto, così fuori luogo, ma dio, ad Harry poco importava perché comunque aspettava quel ragazzo da una vita

Wherever You Will GoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora