Capitolo 40

1.1K 130 23
                                    

Mi fai battere il cuore così forte, Lou. - sussurrò accarezzandogli i capelli e perdendosi in quel tocco. Nemmeno quando correva attraverso le radure con le sue zampe di lupo il cuore batteva così velocemente. E non era mai, mai stato più felice.

Rimasero così per un po', a contemplarsi e sfiorarsi, finchè Louis non lasciò un piccolo bacio sulla guancia di Harry, dicendo che doveva andare a preparare la colazione per suo padre. Il riccio lo vide alzarsi e lasciare la stanza, poi si gettò sul letto a pancia in su e chiuse gli occhi, cercando di concentrarsi per far tornare regolare il battito del suo cuore.

Quando circa mezz'ora più tardi Louis rientrò in camera, i capelli sistemati in un onda praticamente perfetta e il viso decisamente più sveglio, Harry era seduto sul suo letto ad osservare un album di foto che aveva trovato sulla sua scrivania. Non era sua intenzione essere invadente, ma il fatto che comunque fosse così in bella vista voleva significare che non era proibito vederlo. O almeno lo sperava.

Quando Louis gli sorrise e gli si sedette accanto, Harry non ebbe più dubbi che non c'era niente di male in quello che stava facendo. Continuò a sfogliare l'album, accarezzando le pagine e perdendosi nei particolari delle fotografie, che di tanto in tanto ritraevano il castani da piccolo con suo padre, con sua made o da solo; Louis un po' più grande con i suoi amici, per lasciare a poco poco spazio ad altri tipi di paesaggi, come il sole che tramontava o spuntava al di là della foresta, gocce d'acqua che scendevano dalle rocce o dalle foglie, fiumi e fiumi di alberi perfettamente allineati.
<<Sei davvero un bravo fotografo.>> mormorò Harry, proprio nel momento in cui voltava di nuovo pagina e si trovava di fronte a una serie di foto completamente dedicate a lui, ma in forma di lupo. Non era chiaro nemmeno a Harry come facesse a riconoscersi, semplicemente però, quando vedeva quel lupo, era sicuro di essere lui. Forse per gli occhi, forse per sprazzi di ricordi. Di per sé era anche abbastanza unico nel branco per via del suo pelo scuro.

Ricordò a tratti alcuni momenti in cui Louis usciva, le manine avvolte in piccoli guanti colorati che stringevano la macchina fotografica, e timido gli scattava qualche foto. Lui non era mai fuggito da quei momenti magici e non aveva mai temuto quello strano macchinario che da lupo non poteva certo riconoscere. Sapeva di certo che uno dei motivi che lo spingevano ad andare dal castano era che si sentisse al sicuro con lui, lontano da ogni male, nonostante fosse un umano. Quasi nessuno del branco riusciva ad avvicinarsi agli esseri umani nel periodo invernale, forse per l'istinto di sopravvivenza, forse per forza di abitudine.

Harry era un'eccezione: l'eccezione di Louis.

<<Buona parte del merito va anche ai miei soggetti.>> sussurrò in risposta l'altro, sorridendogli e dandogli una piccola pacca amichevole con la spalla. Harry gli prese una mano tra le sue.
<<Portala con te, oggi. La macchina fotografica.>> propose il riccio, mentre chiudeva l'album. <<Vorrei tanto che andassimo in un posto.>>
Louis prese a giocherellare con le dita di Harry. <<Sicuro? Voglio dire- per il freddo, intendo.>> mormorò, non volendo essere troppo cattivo con lui. Avrebbero potuto trovare qualcosa da fare in casa, non era per forza necessario che uscissero.
<<Sicuro. Ieri sera è stata una prova dopotutto, no? E' andata bene. Devo solo stare attento. E poi ci tengo davvero tanto a mostrartela, Lou.>>

Louis non capì, per cui aggrottò la fronte. <<Mostrarmi cosa?>>
Harry gli diede un tenero bacio sulla tempia, prima di alzarsi dal letto.
<<La casa in cui sono cresciuto.>> spiegò con un sorriso enorme sulle labbra.

Dopo essersi preparati, presero la macchina di Louis e si diressero usando una piccola strada che il castano non aveva mai percorso prima verso la casa di Harry. Si diressero a nord, costeggiando la parte della foresta che più si avvicinava ai grandi laghi, nelle zone in cui la temperatura in quel periodo dell'anno scendeva drasticamente. Blaine si era vestito come la sera prima un po' più pesantemente del necessario, ma Louis lo trovava adorabile nel suo giaccone enorme e con un cappello di colore rosso in testa.

Viaggiarono per quasi quindici minuti, finché non imboccarono una strada non asfaltata che portava in una piccola radura circondata da alberi sempreverdi in cui sulla destra si trovava quella che fino a prova contraria doveva essere la casa del riccio. Harry sorrise non appena la vide, riportando alla mente i giorni felici che aveva trascorso lì con i suoi compagni di branco.

Scesero dall'auto, facendo qualche passo per avvicinarsi alla piccola casa.

<<Poco dopo essere stato trasformato, sono stato portato qui.>> spiegò, senza che Louis gli chiedesse niente. Notò che Harry si sforzava di rimanere neutro mentre parlava, come se dovesse concentrarsi per non perdersi nei ricordi e, probabilmente, soffrire.
<<Ho dei bei ricordi legati a questo posto. Andavo...vado, che sciocco, molto d'accordo con tutti i membri del branco. Sono la mia famiglia, in un certo senso. E'...stata dura, quando alcuni di loro hanno smesso di tornare indietro.>>
Louis gli si fece più vicino. <<Intendi che non si sono più ritrasformati?>>
<<Già.>> mormorò Harry, abbassando lo sguardo. <<Sapevo che prima o poi le loro estati sarebbero esaurite, tuttavia, quando ho realizzato che non sarebbero tornati più, ha fatto tanto male. Siamo rimasti davvero in pochi, adesso.>>

Già, sia per Ashton che per Simon quelle erano di sicuro le ultime estati. Klaus le sue le aveva esaurite da un pezzo, e a Harry mancava da morire. Gli aveva insegnato un po' di tedesco e lo aveva fatto appassionare alla letteratura, alla musica e alle poesie europee. Gli mancava quasi da togliere il respiro, e spesso durante le notti se chiudeva gli occhi poteva distinguere il suo ululato, più profondo e distaccato dagli altri, perché secondo Klaus per sopravvivere bisognava sempre essere diversi.

Harry sentì una mano calda infiltrarsi nella sua e si risvegliò improvvisamente da tutti quei pensieri.
<<Mi dispiace tanto, Harry.>> sussurrò Louis, e il riccio trovò quella confessione così vera da doversi mordere il labbro per non cedere e stringere Louis così tanto fino a togliergli il respiro. Preferì cacciare via il dolore di quel momento accarezzandogli piano la guancia........

To Be Continued.... 😏😏😏

Wherever You Will GoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora