Capitolo 8

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Dopo anni e anni di meditazione, ho aggiornato! I miracoli esistono!


<<Louis...>> Simon si prese il suo tempo per cominciare. <<Hai letto la notizia di Stan, no? Sai che è scomparso nei boschi, hanno trovato le chiavi della sua macchina e la giacca della sua uniforme sporca di sangue.>>
Louis annuì, le dita che stringevano la tazza così forte fino a far diventare le nocche bianche. <<Non vedo perché questo debba c'entrare con me.>>
<<Fin qui non c'entri nulla, infatti. Il punto è, Louis, che il luogo della sparizione è sul confine a ovest delle grandi foreste, a pochi chilometri da dove abiti tu.>>
Luisi morse il labbro. <<Continuo...continuo a non capire.>> ammise, il cuore in gola e un'orribile paura che gli attanagliava lo stomaco.
<<Louis, voglio essere estremamente chiaro con te. La polizia sta indagando in quel luogo ed io sono sicuro che si sia trattato di un'aggressione di un lupo. Il punto è che però il corpo di Stan non si trova. Non ci sono mai state altre aggressioni di lupi in quella zona, fatta una sola eccezione>>
<<La mia.>> completò Louis, trovando gli occhi di Simon subito dopo. Sapeva che tutto la cittadina era a conoscenza di quello che gli era capitato quando era molto piccolo, del suo incidente coi lupi, così lo chiamavano.
<<Già. I vostri due casi sono estremamente simili.>> continuò Simon, calmo. <<E proprio per questo, Louis, temo che ci saranno delle possibilità che la polizia possa arrivare a te, riportando alla mente quei brutti ricordi. E sappiamo entrambi che non si limiterebbe a quello. Cercheranno di capire cosa avete tu e Stan in comune, e non vorrei davvero che arrivassero a scoprire quello...quello che ti faceva.>>

Sentirsi dire quelle parole, senza mezzi termini e in tono così chiaro, fece molto male. Louis sentì una fitta allo stomaco, ripensando ai momenti orribili che aveva passato in quegli ultimi anni, tutto ciò che gli aveva fatto patire Stan e che tuttora continuava a fargli, anche se non se ne rendeva conto, perché naturalmente lui viveva nella paura. Nella paura più totale.

<<Cosa devo fare?>> chiese Louis a quel punto.

<<Devi solo promettermi che starai attento e che cercherai di essere forte. Cercherò di coprirti il più possibile, Louis. Ma voglio che tu sia pronto in caso un giorno busseranno alla tua porta e ti chiederanno di Stan. Perchè, come hai potuto notare, c'è qualcuno che è fermamente convinto che non siano stati i lupi a farlo sparire, e di sicuro spingerà la polizia verso di te.>>
Louis rischiò di far cadere il caffè dalla tazza. <<Ma è assurdo! Io non ho fatto proprio niente a Stan! E' almeno il triplo di me, come avrei anche solo potuto>>
<<Lo so, Louis.>> lo interruppe Simon. <<Lo so. Non devi convincere me. La polizia potrebbe pensare a, che ne so, una possibile vendetta da parte tua? E io non voglio che accada, quindi...volevo solo che tu fossi pronto, va bene?>>

Louis abbassò lo sguardo e annuì con vigore. Ancora una volta avrebbe dovuto dimostrare una forza che non era del tutto convinto di possedere. Era sempre così, anche con suo padre, o con Eleanor, o con qualsiasi altra persona che gli stava accanto. Si aspettavano che potesse farcela semplicemente perché, in passato, era stato abbastanza forte da superare la morte di sua madre e l'incidente coi lupi.

Lui ormai poteva solo fare finta di poterci riuscire, mentre dentro moriva lentamente. Moriva mentre cercava di accontentare la gente sorridendo appena, un sorriso che gridava aiuto e che sapeva di spavento. Questo era diventato, un ombra di un corpo fragile e spezzato, costruito di paure.

Simon si alzò e venne dalla sua parte, appoggiandosi alla scrivania e mettendogli una mano sulla spalla. Un gesto piccolo ma confortante che Louis apprezzò molto, perché spesso la gente non si rende conto di quanto un minimo tocco possa fare la differenza, di quanto calore possa donare.
<<Le analisi non ci metteranno molto ad arrivare. Sapremo presto molto di più sulla dinamica dell'incidente, Louis.>> continuò Simon. <<Cerca di non pensarci troppo e di stare tranquillo.>>

Quello voleva dire che non sarebbe stato completamente assolto almeno fin quando la polizia non avrebbe trovato tracce di DNA animale nel luogo dell'incidente. Era già qualcosa, ma Louis non sapeva se sentirsi meglio o peggio per quello.

Annuì e si congedò. Una volta uscito dall'ufficio del preside, si sentì estremamente vuoto, una sensazione che gli attanagliava lo stomaco e gli impediva quasi di respirare. Incredibile che non avesse avuto neanche il tempo di un istante per sentirsi al sicuro.
Stan era scomparso, certo, ma il pazzo psicopatico di suo fratello era pronto a tutto pur di dare la colpa a lui.

Perfetto.

Trovò Eleanor ad aspettarlo agli armadietti, insieme a Niall. Lo abbracciarono insieme, come per proteggerlo e tenerlo al caldo e al sicuro almeno per un piccolo istante. Ma la verità era che non era al sicuro per niente.
Raccontò loro ogni cosa e naturalmente, alla fine, pianse. Sentì il bisogno lacerante di chiamare suo padre, ma non poteva farlo, non poteva davvero, Mark era al lavoro e non voleva che interrompesse quello che stava facendo per lui, per i suoi problemi.

Era solo.

E per la prima volta in una vita intera, Louis desiderò davvero, ardentemente, qualcuno accanto. Qualcuno che gli accarezzasse via le lacrime e che lo stringesse forte a sé, pronto per raccogliere parte del suo dolore e aiutarlo ad affrontare ogni ostacolo.

Qualche ora dopo, a pomeriggio inoltrato, Louis e Eleanor erano in camera del ragazzo per studiare inglese, lei seduta sul tappeto nero che c'era sul pavimento di legno, lui sul letto, a gambe incrociate. Cercavano davvero di concentrarsi il più che potevano, ma ogni scusa era buona per distogliere lo sguardo dai libri e chiacchierare della prima cosa che veniva loro in mente. Poi, Eleanor aveva l'abitudine di assicurarsi che lui stesse bene, e voleva sentirselo dire con un intervallo di massimo dieci minuti.
Louis faceva del suo meglio per dimostrarle che ce l'avrebbe fatta, ma sapeva di non poterle mentire. Non del tutto, almeno, perché tanto alla fine lei avrebbe scoperto come stava, gli avrebbe scavato dentro come faceva sempre del resto.

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