Nella scorsa puntata, abbiamo lasciato un Louis intraprendente e un Harry dolorante per aver spaccato lo stipite della porta......
Buon proseguimento!
Con tutto l'amore: l'ansia! xxHarry si abbandonò completamente al bacio, chiudendo gli occhi e respirando a fondo il profumo di Louis, che era così buono e dolce, una fragranza sempre nuova che riempiva la sua casa e la faceva apparire molto, molto più speciale. Con i guantini raggiunse i suoi fianchi e lo avvicinò ancora di più a sè, mentre con la lingua percorreva languidamente il profilo del suo labbro inferiore, facendolo gemere piano.
Fu allora che arrivò una folata di vento dalla finestra aperta di quello studio. In un primo momento, non avvertì quasi differenza. Continuò a concentrarsi sulle labbra del castano, su quanto fossero morbide e quanto fosse fantastico baciarlo, finchè un nuovo filo di vento lo fece rabbrividire così forte da impedirgli di continuare.
Louis doveva aver interpretato quel gesto di Harry come un tentativo per riprendere fiato, perché si gettò sul suo collo e prese a mapparlo di piccoli baci. Il riccio strinse gli occhi più che poteva, conficcò quasi le unghie nei fianchi di Louis per impedirsi di ascoltare quello che il suo corpo gli stava gridando di fare - un fiume di Concentrati concentrati concentrati e non adesso ti prego non adesso.Ma poi, quando sentì il familiare e terrificante dolore al livello dello stomaco, quasi come se si stesse spaccando in mille pezzi, gli fu impossibile continuare a fingere. Gemette fortissimo e cercò di allontanare l'altro, che interruppe immediatamente i suoi baci e lo guardò con occhi spalancati e spaventati allo stesso tempo.
<<Harry?>> chiese Louis allungando le mani verso di lui.
Il riccio si teneva una mano sullo stomaco mentre le sue gambe cedevano lentamente, la forza di gravità e il peso della trasformazione imminente che lo schiacciavano sempre più verso il basso, verso il pavimento freddo. Sentì di nuovo la fitta i dolore allo stomaco e questa volta gridò.
<<Oh mio dio, Harry>>
Quello di Louis fu un sussurro. Era paralizzato, incapace di muovere un muscolo di fronte a ciò che stava vedendo. Il riccio si stava...contorcendo davanti a lui, si era fatto piccolo piccolo e gemeva e respirava così forte e lui aveva così paura-
<<Louis. Devi. Andare. Via. Ora.>> riuscì a dire Haeey, lasciandosi scappare un nuovo grido.
Il castano fece un passo indietro, le lacrime che cominciavano a pizzicargli gli occhi, le mani e il corpo che tremavano per lo spavento e lo sconcerto. Un istante dopo, il sonoro crack di un osso che si spezzava gli fecero scendere una definitiva lacrima e contorcere ulteriormente Harry. E no.No. No no no no, non poteva permettere che accadesse, non adesso, non così presto. Avevano appena cominciato a...dio, doveva combattere, aveva promesso sia a sé stesso che a Harry che lo avrebbe fatto. E così lo fece. Si precipitò verso la finestra e la chiuse, disperato, le mani tremanti. Doveva concentrarsi, dannazione, ma aveva così tanta paura di non farcela. E se avesse perso Harry? E se non lo avrebbe più rivisto, nemmeno l'estate successiva? Dio no, non poteva. Non poteva, non sarebbe sopravvissuto.
Tornò dal riccio e cercò di sollevarlo dal pavimento. Se Louis aveva creduto che chiudere la finestra fosse difficile, dovette ammettere che sollevare Harry lo fu ancora di più, perché si contorceva tra le sue braccia gridando e gemendo e le lacrime gli impedivano di vedere chiaramente cosa stesse succedendo tutto intorno. Gli scapparono diversi singhiozzi, ma alla fine riuscì a sollevarlo. Portò un braccio di Harry attorno alla sua spalla, lo aiutò ad uscire fuori dallo studio e poi, in qualche modo, cominciarono a camminare insieme, uno ancorato all'altro, verso la porta che avevano di fronte. Louis la spalancò con un calcio, stupendosi di quello che un corpo fragile come il suo fosse in grado di fare spinto dall'adrenalina, e notò che erano finiti nel piccolo bagno della casa.
Un altro sonoro crack di ossa che si spezzavano fece sbilanciare il riccio che trascinò sul pavimento anche Louis. Questo cercò di tirarsi su immediatamente, e gli si mise a sedere accanto che non la smetteva di stringere gli occhi e ansimare e gemere. Louis lo tenne fermo dalle spalle.
<<Harry, dimmi cosa devo fare.>> quasi gridò, gli occhi colmi di lacrime che gli impedivano di vedere bene. Osservava un corpo sfocato. <<Harry, per favore! Ci dev'essere un modo per fermarla!>> gridò scrollandolo più forte, ma il riccio non poteva parlare.Ti prego, no. Non adesso. Ho bisogno di te. Non andartene, Harry. Ti prego. Ti prego-
<<Lou...>> gemette l'altro, prima di contorcersi talmente tanto da toccare le ginocchia con il naso con un movimento brusco. Louis venne squarciato da un singhiozzo nel momento stesso in cui alzava la testa e notava, esattamente di fianco a loro, una vasca.
E pensò che se doveva lottare, lo doveva fare fino in fondo.
Lasciò il bagno e corse come un pazzo al pannello del riscaldamento e lo alzò al massimo. Tornò indietro e si gettò di nuovo sul pavimento accanto a Harry. Notò che la sua pelle era diventata strana, più...irreale, e l'aria attorno a loro cominciava ad odorare di qualcosa che non riconobbe subito. Allungò una mano per aprire il getto della doccia e mise il tappo in modo da permettere alla vasca di riempirsi. Poi cominciò a spogliare Harry.
Aveva fantasticato su come sarebbe potuto essere quel momento, e se lo era immaginato in modo completamente diverso. Lui che toglieva pezzo per pezzo ogni indumento, mentre l'altro gli sussurrava parole dolci e di conforto e gli sfiorava le labbra o gli accarezzava la pelle. Ma in quel momento non c'era nulla di delicato. C'era Louis che strappava i vestiti di dosso a Harry e Harry che si contorceva gridava mutava. Non c'era tempo, non ce n'era davvero più...........
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Wherever You Will Go
FanfictionLouis è un ragazzo che dentro di sé porta un segreto: da piccolo la sua vita è stata salvata da un lupo. Lo stesso lupo che ogni inverno lo viene a trovare e che Louis stringe di nascosto per sentirsi meno solo, in un mondo che ha deciso che lui è t...