Capitolo 94

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Beh che dire..... Complimenti ai cupcakes!!
A voi la dolce lettura! Dolce.... Si....







Louis si staccò immediatamente e si voltò per trovarsi di fronte un lupo dal pelo grigio. Rimase completamente immobile, incapace di capire cosa fare o cosa dire. O cosa pensare. Il lupo aveva gli occhi di un azzurro spettacolare, un azzurro che per certi versi assomigliava a quello dei suoi occhi. Era elegante; il suo portamento era invidiabile sotto ogni aspetto.
<<Harry...>>soffiò Louis, ma non fece in tempo a cercare gli occhi dal suo ragazzo che un altro lupo dal manto marrone cioccolato raggiunse il primo che era comparso. Il castano fece intensivamente un passo indietro e a quel gesto entrambi i lupi ruotarono un po' la testa di lato, come se si stessero chiedendo perché il ragazzo avesse paura. Era chiaro che nessuno dei due volesse fargli del male.

<<Non avere paura, Lou.>> sussurrò Harry dietro di lui. Il castano sentì un braccio protettivo dell'altro avvolgergli il fianco. <<Non ti fanno niente.>>
Rassicurato dalle sue parole, Louis sorrise ai due lupi. Non che loro potessero pensare di ricambiare il gesto, ma si sentiva davvero sollevato, perché era al sicuro. Harry era dietro di lui ed era un lupo e quindi non volevano fare loro del male.
<<Vuoi toccarli, amore?>> chiese il riccio, accarezzando il suo collo con la punta del naso. Louis rabbrividì.
<<Posso farlo?>>
<<Certo che puoi>> gli rispose Harry, prendendolo per mano e camminando insieme a lui verso i lupi. Questi non si mossero. Fissavano i due esseri umani con il volto fermo e muovendo la coda di tanto in tanto.

Louis e Harry si inginocchiarono di fronte a loro. Il castano faceva ogni cosa molto lentamente, timoroso di sbagliare e di spaventarli. Non voleva che andassero via, ma aveva anche paura che da un momento all'altro potessero cambiare idea e fargli del male. Lui non era un lupo, in fin dei conti.
<<Accarezzalo.>> sussurrò Harry, indicando il lupo grigio. <<Come...come facevi con me. Caldo e gentile.>> continuò, gli occhi che brillavano di devozione. E amore, tanto amore. Louis rischiò di perdersi in quel verde smeraldo, ma poi distolse lo sguardo per concentrarsi sul muso del lupo grigio.

Gli occhi azzurri del lupo erano fissi nei suoi. Allungò una mano verso il capo del lupo, ma quando questo si mosse la ritrasse all'istante, spaventato.
<<Ehi, non avere paura. Non ti succederà niente.>> lo rassicurò l'altro, afferrando la sua mano. << Non ti fanno niente.>> ripetè, portando quella stessa mano sul lupo e accarezzandolo insieme a lui.

oh, quanto era mancata quella sensazione a Louis. Morbidezza e calore. Rifugio. Tutto ciò che Harry era stato per lui un tempo risalì inaspettatamente e lo inondò, e  fu attraversato da un lungo piacevole brivido.
<<Il tuo pelo era più morbido.>>  costatò Louis. Harry ridacchiò.
<<Sei sicuro? Penso che il tuo giudizio sia un po' di parte.>>
<<Sicuro. Mi...mi manca averti così. Accarezzarti, prendermi cura di te.>> si voltò per poter avere Harry di fronte. Non riuscì a non baciarlo.
<<Ma ti guardo e sei così bello, Haz. E ti sento vicino a me e mi rendo conto che sei umano e che non c'è niente, niente che desidero di più dalla vita che starti accanto e amarti.>>

Il riccio alzò l'angolino della bocca in un sorriso beato. Era in quei momenti che si chiedeva come avesse fatto a trovare Louis. Che cosa lo avesse spinto a salvarlo, quel giorno durante la caccia mentre era lupo, e poi a tornare da lui ogni inverno e sperando di ritrovarlo d'estate. Si chiedeva cosa spingesse Louis a ricambiare il suo sentimento. Ed era in quei momenti, i momenti in cui guardava nei suoi occhi blu, allungava le dita e sfiorava il suo cuore, che si rendeva conto che lo amava così tanto da far male.

Dei rumori li distrassero. Tutto attorno a loro si erano raggruppati altri lupi, alcuni di dimensioni normali, altri di piccoli – dei cuccioli, si disse Louis. Alcuni sembrano in forma, altri più anziani, ma erano comunque tutti bellissimi.
<<Questa è la mia famiglia, Lou.>> mormorò Harry, un bellissimo luccichio negli occhi verdi. Allungò una mano per continuare ad accarezzare il lupo di fronte a sé, quello grigio. <<Questo è Simon.>> disse, un sorriso nostalgico che gli pitturava il volto. <<Questo qui marrone invece è Ashton. Quella laggiù, quello bianco con la schiena grigia si chiama Calum ed è il ragazzo di Ashton. Era il ragazzo di Ashton. Boh, adesso è tutto complicato.>> spiegò Harry, facendo ridacchiare Louis.
<<Quello là che sembra vecchio è Klaus. E' un miracolo che riesca ancora a correre, quell'idiota. Ci sono anche dei nuovi arrivati, e a quanto vedo Jenna ha avuto dei cuccioli! Adorabile.>> ammise, arricciando il naso. Harry era così meraviglioso in quel momento – semplicemente, brillava. Era nel posto in cui doveva essere.

E quello fece male a Louis.

<<Ti mancano.>> Louis si rese conto di aver articolato quelle parole quando effettivamente erano già uscite. Rimasero lì, nell'aria, e Harry le assorbì con calma.
<<Sì.>> rispose, abbassando gli occhi. <<Sì, mi mancano.>>

E Louis lo capì. Erano la sua famiglia. Loro potevano capire Harry in un modo che lui non poteva nemmeno sperare di capire – perché lui non si era mai trasformato, nonostante lo avessero morso e fosse destinato a quello. E il pensiero che Harry stesse rinunciando a tutto quello per lui fece sentire Louis più egoista che mai.
<<Harry, io- io ti capirei se non volessi prendere la cura. Se volessi tornare con loro. Io non- non posso costringerti a rinunciare a tutto questo per me.>> sussurrò, guardando la neve sotto di sé. Non aveva la forza di guardare l'altro negli occhi, perché aveva paura di leggerci dentro il disprezzo più totale. Louis era stato così egoista.

Delle dita gentili gli sollevarono il mento e poi, sentì due labbra calde posarsi sulle sue.
<<Loro sono la mia famiglia e mi mancheranno. Ma tu- tu sei la mia vita, Lou. Quando ho avuto la possibilità di scegliere ho preso la mia decisione e ho scelto te. Ho scelto di essere umano, ho scelto di amarti, ho scelto di combattere perché questo sentimento duri per sempre. Non riesco a vivere senza di te- Louis, tu sei tutto. Sei molto più di questo. Sei tutto ciò che ho sempre desiderato e ogni giorno, ogni momento, non fai che ricordarmi quanto è meraviglioso amare. Tutto quello che voglio, tutto quello che ho sempre voluto, è vivere una vita insieme a te. Ti amo così tanto, Louis. Voglio potertelo dire ogni giorno. Voglio potertelo dire per sempre.>>
Il castano aveva ormai gli occhi lucidi. Harry avvolse il suo viso tra le mani e lo baciò, un bacio languido e lento.
<<Sei- sei sicuro?>> chiese il castano, mordendosi poi il labbro inferiore.
<<Sono sicuro.>> disse infine Harry, gli occhi seri e il cuore che traboccava di un sentimento che non era certo di riuscire a controllare. Louis lo abbracciò stretto, pensando che in qualche modo quel giorno si stava concludendo meglio di com'era cominciato. Non era detto che Eleanor rifiutasse - ma se lo avesse fatto, lui era comunque sicuro che Harry avrebbe lottato insieme a lui perché non voleva lasciarlo. Non voleva andare da nessun'altra parte se non lì, nello stesso posto dove si trovava lui.

<<Ti amo anche io. Così tanto, Haz.>> rispose Louis contro la pelle del suo collo. Poi chiuse gli occhi e si concentrò sul buonissimo, intenso e assolutamente umano profumo di Harry.


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17:15
Li ho seguiti, in questi giorni. Ho anche ascoltato alcune delle loro conversazioni mettendo dei registratori addosso a persone che conoscevo. Nessuno si è accorto di nulla.

17:16
E?

17:18
Posso chiamarti?

Chiamata di arrivo

<<Zay?>> chiese Stan, la voce che traspariva un velo di impazienza.
<<Avevi ragione.>> esordì Zayn. A qualche metro di fronte a lui, Louis e Harry erano inginocchiati sulla neve e si stavano abbracciando. Non poteva crederci che stesse facendo quello ad una delle poche persone che nei suoi confronti si era dimostrata carina. E non poteva credere di essere riuscito, quella mattina, ad aver messo dei registratori sia nella giacca di Louis che in quella dell'amichetta che stava sempre con lui.
E nemmeno riusciva a credere di essere stato in grado di arrivare fino in fondo.

<< Louis Tomlinson è sicuramente la chiave per arrivare alla cura.>> borbottò poi.

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