Capitolo 130

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<<C'è un motivo particolare perché scegli questo posto?>> chiese Brian dopo un po', vedendo probabilmente che Louis aveva preferito non parlare dopo l'ultima frase.
<<Ecco...perchè sono molto forniti come hai detto tu prima, e...beh>> ruotò il capo per poter osservare Harry, dall'altra parte del balcone. Sembrava concentrato; stava mettendo a posto una fila di libri e Louis pensò che non lo aveva mai visto tanto preso dal suo lavoro come in quel momento. I suoi lineamenti erano un po' duri, netti – e se  non fosse stato sicuro che comunque quello non era possibile, avrebbe giurato che fosse arrabbiato. O comunque incredibilmente teso.

Brian cercò subito ciò che Louis stava guardando con tale dedizione. <<Oh! Sei qui per lui, vero? Non posso biasimarti. Il cassiere è così carino.>> ammise bisbigliando, e Louis non potè fare a meno di sorridere orgoglioso.

Non è solo carino, è bellissimo. E pensa un po', è anche mio.

Si ritrovò a sorridere dopo aver pensato quelle parole e poi, come se Harry sapesse che lo stava fissando, alzò lo sguardo e incontrò i suoi occhi. Il verde al loro interno era un po' più scuro del solito, e per uno strano motivo che lui subito non capì si ritrovò a rabbrividire.
<<Anche se non lo sarà mai quanto lo sei tu.>> mormorò il biondo, costringendolo così a distogliere lo sguardo da Harry. <<Sei sicuro di non essere un astronauta? Perchè il tuo sorriso mi manda in orbita.>> esclamò Brian immediatamente dopo, impedendo a Louis di parlare. Okay, era davvero uno dei tentativi più ridicoli che finora il ragazzo avesse fatto per provarci con lui, ma l'unica cosa che riuscì a fare fu quella di cominciare a ridacchiare, perché infondo Brian era dolce. In modo strano e assolutamente inappropriato, ma lo era.
Il ragazzo seguì la risata di Louis per un po', poi tornò serio, come se improvvisamente avesse trovato le parole giuste per dire qualcosa di importante.

<<Louis, io- lo so che ci siamo appena conosciuti, ma...ecco, mi- mi lasceresti il tuo numero?>>
E il castano a quel punto non potè fare a meno di spalancare gli occhi di fronte a quella richiesta, completamente sbalordito.

Poco prima della chiusura andò via anche l'ultimo cliente della libreria. Louis vide Harry salutarlo cordialmente – un sorriso piccolo, e lui si rese conto che dopo tutte quelle ore doveva essere così stanco – per poi distogliere lo sguardo dalla porta d'ingresso. Louiz non aspettò nemmeno un istante; fece qualche passo veloce per raggiungere il ricciolino, di sorpresa gli cinse i fianchi dal lato e lo strinse a sé per potergli lasciare un bacio sulle labbra. Harry rispose d'istinto, ma fece durare il bacio poco, troppo poco. Abbassò il volto quasi di scatto, andando a concentrarsi sulle riviste che stava sistemando sopra la scrivania. Louis lo guardò perplesso.

<<Ehi. Sono felice che hai finito il turno.>> gli mormorò dolcemente, accarezzandogli la schiena. Harry non alzò nemmeno lo sguardo, si limitò a voltarsi e a continuare il suo lavoro. Louis a quel punto si morse il labbro, perché davvero non capiva perché l'altro si stesse comportando così freddamente – quando lui avrebbe solo voluto baciarlo e tenerlo stretto tra le braccia perché era da quel mattino che non lo faceva, e anche se era un tempo relativamente corto a lui sembrava assurdamente lungo. E insopportabile.
<<Va tutto bene, Haz?>> chiese quindi, la voce leggermente incrinata. Il ragazzo continuò a sistemare i libri, ma cominciò a farlo in maniera più brusca, facendo sobbalzare Louis ogni volta che sbatteva qualcosa sopra la scrivania o sugli scaffali. Non lo aveva mai visto così. Fece per avvicinarsi anche solo per toccarlo – toccarlo gli sarebbe bastato, non chiedeva davvero altro, anche solo- prendere la sua mano e stringerla. Niente di più. Ma Harry non si fermava e lui proprio non riusciva a capire.

<<No, non va tutto bene.>> sbottò Harry a un certo punto, gettando in qualche modo in un angolo per terra due enormi volumi. Louis sobbalzò per l'ennesima volta e si portò le braccia attorno al corpo, come per proteggersi.
<<Haz, non capisco..>>
<<Cosa c'è da capire? Non mi piace il modo in cui ti ha parlato quel ragazzo!>> confessò il ragazzo, guardandolo negli occhi finalmente e aprendo leggermente le braccia. <<Non mi piace il modo in cui ti guardava, o semplicemente il fatto che...che si comportasse in quel modo, come se tu fossi- fossi qualcosa che lui potesse avere.>>
Louis era consapevole di avere spalancato gli occhi e di aver cominciato a tremare un pochino. Harry non aveva mai, mai alzato la voce con lui e in quel momento gli sembrava che ogni cosa fosse sfuggita di mano. Cercava i suoi occhi, ma quando in quel verde smeraldo tentava di scorgere il suo Harry, quello dolce che lo faceva sentire al sicuro, era come se qualcosa di netto e lacerante gli impedisse di vedere oltre. Il ragazzo distoglieva lo sguardo, non permettendogli di arrivare al suo cuore, lì dove tutto era vero.

<<Harry, io- mi dispiace, okay? Non...non è successo proprio niente, lui>>
<<Forse questo è quello che pensi tu, Lou.>> lo interruppe Harry, gli occhi che ardevano. <<Perchè tu a volte sei così ingenuo e- e non ti accorgi di quello che vuole fare la gente. Quando era così dannatamente chiaro di quello che voleva fare quel tipo con tutte quelle sue cazzo di moine e>>
<<Dio, Haz!>> sbottò Louis. <<Brian non ha fatto niente! Cercava semplicemente un consiglio per la sua prossima audizione!>>
<<Ah, adesso ha anche un nome, pensa. Scusami tanto se prima non lo sapevo, davvero.>>
Louis aprì la bocca ma non uscì proprio niente. Tremò un po' più forte e sentì lo strano e improvviso bisogno di lasciarsi andare e piangere, ma non voleva farlo, non voleva apparire debole. Voleva continuare a parlare con Harry per fargli capire che si stava sbagliando, però al contempo si sentiva così fragile, perché il riccio davvero non si era mai, mai comportato così prima. E un po' gli faceva paura.

Non guardò Harry negli occhi quando continuò a parlare. <<Sei geloso?>> chiese con un filo di voce. Non sapeva nemmeno perché aveva scelto quella domanda; semplicemente, se ne rese conto quando ormai era già uscita. <<E'...è questo, Haz?>>
Harry alzò lo sguardo verso di lui, conficcando quei bellissimi occhi verdi nei suoi e facendogli perdere di conseguenza un battito di cuore. <<Sì.>> mormorò quasi immediatamente. <<Sì, Lou, lo sono. Mi- mi dispiace, okay? E' che...>> Harry a quel punto si passò una mano tra i capelli. <<Io solo- ho lottato così tanto per averti, Lou. Dopo tutto quello che abbiamo passato io- io non posso perderti, va bene? E non posso nemmeno permettere che un ragazzo qualunque osi anche solo pensare di portarci via quello che abbiamo.>>
Louis non riuscì a fermare la lacrima che era uscita. <<P-perchè alzi la voce?>> chiese in un sussurro. Probabilmente Harry non se n'era nemmeno accorto, ma aveva quasi praticamente gridato quelle ultime parole, spaventando il castano a morte.

Solo in quel momento il riccio sembrò destarsi e in qualche modo capire quello che era successo. Sbattè gli occhi qualche volta e si morse la tenera carne del labbro inferiore. <<Io- Lou, mi dispiace. Alzo la voce perché...perchè ti amo, ti amo così tanto, e non posso sopportare l'idea di perderti. Io proprio non...non ci riesco.>>
Louis chiuse gli occhi e cercò di respirare a fondo. Doveva solo concentrarsi, cercare di ripetersi che tutto sarebbe tornato al suo posto.
Ma non poteva nemmeno negare a sé stesso che le parole di Harry lo avessero ferito profondamente....

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