Capitolo 58

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Siccome vi amo tantissimo e stellinate sta cosa....

La campanella dell'ultima lezione fu un segnale che permise a Louis di rilassarsi e sorridere deliberatamente. Non era stata una buona idea sedersi vicino a Eleanor durante l'ora di biologia, che continuava a tartassarlo di domande. Lui le aveva semplicemente detto che con Harry era tornato tutto a posto, e lei non aveva smesso un momento di chiedergli i dettagli della loro riappacificazione. Solitamente la ragazza tendeva a essere molto più discreta, ma Louis si era reso conto che era particolarmente preoccupata per lui. Il giorno prima lo aveva visto veramente giù di morale e non voleva vederlo soffrire ancora. Si era addirittura messa a fare la migliore amica protettiva, dicendo che che se Harry gli avrebbe fatto del male ancora se ne sarebbe occupata personalmente, dicendogli che doveva stare alla larga da Louis.

Fu in quel momento che prese la decisione di raccontare a Elly la verità su Harry. Solo in quel modo lei avrebbe smesso di essere così apprensiva - e anche un po' acida. Louis sapeva che se lo era, era solo perché gli voleva tanto bene e voleva per lui il meglio, ma non sopportava che pensasse che Harry lo avesse lasciato per sfizio o perché si era stufato di lui.

Avevano provato ad allontanarsi, ci avevano provato davvero, perché forse quella era la soluzione migliore. Quella era la soluzione più semplice, quella che le persone più prudenti avrebbero preso soffrendo solo un po' e chiudendo gli occhi mentre ingoiavano il boccone amaro. Ma non Louis e Harry. Louis e Harry avevano deciso di lottare, sapendo perfettamente che nessuna battaglia andava vinta senza soffrire.

Ovvio, non le avrebbe detto niente finché non avrebbe parlato con il suo riccio e sentito cosa ne pensava. Sapeva che convincerlo non sarebbe stata una cosa facile, ma forse ci sarebbe riuscito una volta che gli avrebbe fatto capire quanto leale fosse Eleanor. Dopo suo padre e prima che arrivasse lui, Ellt era la persona più importante nella vita del castano. Non meritava le sue bugie, e Harry di certo non meritava che lei pensasse che fosse un cattivo ragazzo e che tenesse louis sulle spine.

Il ragazzo la salutò dicendole per l'ennesima volta che sì, Harry sarebbe venuto a prenderlo e che sì, non voleva che gli parlasse perché andava tutto bene. Percorse qualche passo nel parcheggio e notò che un riccio lo stava aspettando a pochi metri di distanza, in piedi vicino alla sua macchina nuova.
Quando gli sorrise - mordendosi il labbro subito dopo e guardandolo come se fosse il ragazzo più bello di tutti - Louis pensò di sciogliersi lì, in un battito di ciglia. Si avvicinò a Harry stringendo con la mano la tracolla di pelle, passeggiando a testa alta mentre fissava il ragazzo deliberatamente, sentendosi per la prima volta nel cortile della sua scuola davvero fortunato.

<<Allora, sono abbastanza in anticipo?>> gli chiese. Louis si gettò tra le sue braccia senza nemmeno chiedere il permesso.
<<Sei perfetto, come sempre.>> gli rispose al livello del collo, accarezzandolo involontariamente con la punta del naso. Erano un po' isolati rispetto alle altre zone del parcheggio, per cui Harry non si fece problemi ad alzare una mano ed accarezzargli la linea del collo.
<<Com'è andata oggi?>> chiese premuroso. Louis aveva sempre sognato che tornato da scuola un ragazzo meraviglioso gli dicesse quelle parole, ma la realtà stava di gran lunga superando le sue più alte aspettative. Harry era più che fantastico, e lo guardava come se fosse qualcosa di prezioso, come se lo volesse proteggere, come se fosse solo ed esclusivamente suo.
<<Stancante.>> ammise, ripensando alle sue discussioni con Eleanor. <<Ma sono sicuro che oggi pomeriggio andrà meglio.>> sussurrò poi, avvicinandosi con il naso a quello del riccio e sfiorandolo delicatamente. Poi chiuse gli occhi, aspettando che finalmente le labbra di Harry lo trovassero.

<<Ehi, fatine. Queste non sono di certo cose che voglio vedere nel mio cortile.>> sputò una voce maschile a pochi metri da loro. Louis si staccò da Harry all'istante, voltandosi e notando Sam insieme ad altri due ragazzi della squadra di football, intenti a fissarli ridacchiando e con volti che non potevano essere descritti che con la parola schifati.
<<Queste cose da frocetti potete andare a farle a casa vostra, non dove io e le persone normali possiamo vedervi.>> continuò poi, beccandosi poi dal ragazzo alla sua destra una pacca incoraggiante sulla spalla. Louis si fece involontariamente più vicino a Harry, stringendo tra le dita il suo giaccone.
<<Ma guardati, Tomlinson. Ti sei trovato pure il ragazzo. Che c'è, ti sentivi solo? Le fatine quando sono in due lasciano più brillantini, insieme?>> disse il ragazzo alla sinistra di Sam, facendo scoppiare tutti gli altri a ridere. Era alto, biondo e magrissimo. Louia se lo ricordava perché una volta lo aveva fermato in mensa e lo aveva guardato con occhi stranissimi, che solo allora poteva interpretare come pieni di desiderio. Ovviamente lo aveva fatto per provocarlo, e lui ricordava benissimo di quanto si era sentito inadeguato dopo quell'occhiata, inadeguato e sporco.

Il castano voleva solo andare via da lì, portare via Harry e piangere, piangere fino a stancarsi tra le sue braccia.
<<Non parlare di Louis in questo modo.>> disse il riccio, facendo passare un braccio sul fianco del ragazzo per avvolgerlo quasi completamente. Louis osservò gli occhi di Harry, e rabbrividì nel scoprire che erano pieni di disprezzo.
<<Harry, andiamo in macchina.>> gli sussurrò, spingendo piano le mani sul suo petto per cercare di muoverlo. Ma il ragazzo non accennava a distogliere lo sguardo da quei tre ragazzi, la bocca contratta e i muscoli del viso tesi.
<<Io parlo di lui come mi pare.>> rispose Sam, scrollando le spalle. <<Le persone come voi non dovrebbero nemmeno permettersi di rispondere. Soprattutto Tomlinson, dopo quello che ha fatto a Stan. Vero, Tomlinson?>> incalzò Sam, avvicinandosi pericolosamente a loro. <<Non parli, eh? Hai paura di ammettere che lo hai fatto sparire perché non ti ha fatto vedere l'uccello, vero?>>

Louis non ebbe il tempo di dire niente che Harry era scattato in avanti contro Sam, in uno balzo quasi elegante. Vide gli amici dietro il ragazzo muoversi all'unisono di conseguenza e temette seriamente per la vita del suo riccio......

Wherever You Will GoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora