Capitolo 91

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<<Stan!>> quasi gridò, gettandosi tra le sue braccia. Era- oddio, era davvero Stan, e lo stava abbracciando ed era vivo e Zayn lo aveva davvero trovato. Non riusciva a crederci. Strinse le palpebre come faceva da bambino per scacciare via i sogni, ma le braccia del fratello rimasero calde e rassicuranti attorno al suo corpo.
<<E' tutto okay, sono io.>> lo rassicurò, accarezzandogli la schiena. Zayn lo strinse più forte un'ultima volta prima di staccarsi da lui e passarsi una mano tra i capelli.
<<Stan, io- noi credevamo che fossi morto. La polizia ti sta cercando ovunque ma non ci dice mai niente ed io stavo- stavo impazzendo.>>
Il ragazzo gli mise le mani sulle spalle e gli sorrise. <<Sono qui, Zay, come puoi vedere.>>
<<Sì.>> sussurrò. <<Sì, ma...perchè non sei tornato? La mamma è così preoccupata per te e papà sta smuovendo l'intera città per riuscire a trovarti. E ha anche organizzato una battuta di caccia per sterminare i lupi..>>
<<Oh, per quello ha tutta la mia simpatia.>> grugnì Stan, un guizzo di pura rabbia che gli attraversò lo sguardo. <<Può fare proprio quello che vuole a quei bastardi.>>
Si staccò dal fratello e fece qualche passo con le braccia incrociate. Solo allora Zayn notò che addosso aveva dei vestiti che non erano nella sua taglia - probabilmente rubati, pensò lui - e che strette una attorno al suo braccio e una al suo ginocchio destro, vi erano delle bende sporche di sangue.

<<Stan ma tu- tu sei ferito.>> disse allarmato, avvicinandosi a lui.
<<Sto bene.>> borbottò l'alrro, scrollando le spalle.
<<Stan, devi farti vedere da qualcuno. Non è normale quello che stai facendo, torna a casa con me. Devi curare quelle dannate ferite...>>
<<Ho detto che sto bene!>> sbottò, alzando la voce e facendo indietreggiare il fratello. Zayn era abituato agli sbalzi d'umore di suo fratello, ma in quel momento non riusciva a capire perché si comportasse in quel modo. Aveva chiaramente bisogno di aiuto - e poi, perché per tutto quel tempo non era venuto a cercarlo? Perché non gli aveva fatto sapere che era ancora vivo?

<<Okay, perfetto. Quando smetti di fare lo stronzo, però, gradirei davvero che mi dicessi cosa cazzo ci fai in questo magazzino e perché non sei a casa con noi.>> sibillò Zayn, incrociando le braccia e alzando un sopracciglio esasperato. Aveva smesso di fare il carino Voleva solo capire cosa diamine avesse suo fratello.

Stan guardò ovunque tranne che negli occhi di Zayn. <<Io- mi dispiace.>> sussurrò, mordendosi poi il labbro. <<Zay, tu non c'entri niente in tutto questo e io non- non so perché me la prendo con te.>>

Il ragazzo respirò a fondo. Era molto più bravo ad essere distaccato che a cercare di capire le persone, ma provò comunque a fare uno sforzo per Stan.
<<Cosa intendi con tutto questo, Stan? Prova a parlarmi.>> lo esortò lui, abbassando la voce. Farlo gli dava la sensazione che tutto quello che si sarebbero detti sarebbe rimasto tra di loro, come un piccolo segreto.

<<Io...>> cominciò Stab, mantenendo sempre lo sguardo basso. <>Io non posso tornare a casa con te. Con voi. Io...è cambiato tutto, Zayb. Non so nemmeno da dove cazzo cominciare.>>
Zayn si bagnò le labbra e fece qualche passo verso suo fratello. Non osò toccarlo.
<<Non riesco a capire, Stan. Io..>>
<<Ti sei mai chiesto dove finiscono tutte le persone aggredite dai lupi, Zay? No, immagino, perché la polizia oscura ogni cosa. Lo hai detto anche tu, non vi ha detto niente di me. Solo che non si trovava il corpo, vero? Beh, e invece eccomi qui, vivo e vegeto.>>
Zayn non sapeva cosa dire; si limito semplicemente a stringere di più le mani attorno il suo stesso corpo.

<<Zay, io...io davvero non so come possa succedere, io non ci ho mai creduto a queste cose, ma...c'è qualcosa che non va in me. Da quando i lupi mi hanno morso io, io- mi trasformo, Zay, divento come loro. E poi torno umano. Non so come funzioni, io davvero non lo so, ma...io non sono più umano.>>

Zayne era paralizzato. Mentre Stan aveva detto quelle parole, non aveva smesso un attimo di tremare, di passarsi in continuazione le mani tra i capelli e guardare ovunque tranne che nei suoi occhi. Anche se ogni piccola fibra nel corpo di Zayn gli gridava che tutto quello era assurdo, la paura del fratello era tangibile ed era la prova che stava dicendo la verità.

Zayn deglutì. Cerco di mantenere un tono di voce neutro.
<<Quindi è questa la fine che fanno quelli che vengono aggrediti dai lupi? Si trasformano?>> chiese, cercando gli occhi di suo fratello.
<<Credo- credo di sì, non abbiamo scelta. Zay, io davvero volevo tornare a casa, ma ogni volta che provo a stare fuori più del dovuto rischio di trasformarmi. Credo sia il freddo che mi faccia cambiare, anche se non ho capito perché e non lo voglio sapere. Io, solo...non posso tornare a casa. Cosa direbbero mamma e papà, cosa- come farei con la scuola? E la borsa di studio per il football? La mia vita sta- sta andando a puttane, Zay, e non capisco cosa cazzo devo fare per..>>
Stan fu scosso da un singhiozzo. Si portò un pugno alla bocca per impedire a tutti gli altri di uscire e l'altro vide le spalle di suo fratello alzarsi e abbassarsi a scatto. Andò da lui e lo abbracciò di nuovo, affondando il viso nel suo petto, e fu in quel momento che sentì l'odore della sua pelle, che sapeva di bosco ed erba bagnata. Un odore non umano che fece contorcere qualcosa di orribile nello stomaco di Zayn, perché realizzò che Stangli stava dicendo la verità. Non riuscì però a trovare nulla di sensato da dire. Forse non c'era semplicemente niente da dire, non esisteva.

Molti minuti più tardi, il ragazzo si calmò. Si passò i pollici sugli occhi staccandosi da suo fratello.

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