Capitolo 152

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E Harry lo fece. Allontanò il suo corpo da quello di Louis per poter uscire da lui, rimanendo dentro solo con la punta del suo membro, e dopo un dolce gemito scivolò dentro di lui di nuovo, assaporando ogni centimetro del ragazzo. La loro pelle scivolava perfettamente per via dell'acqua, e ogni volta i loro corpi si incontravano in un intreccio meraviglioso.

Le spinte rimasero cadenzate e languide – Harry che voleva mantenere la promessa fatta a Louis di non fargli male, anche se ogni fibra del suo corpo gli gridava di andare più veloce, più forte e veloce ancora ancora ancora – il castano che gli regalava i suoni più belli di tutto l'universo. Ad ogni spinta il bacino di Harry incontrava perfettamente le natiche di Louis, la loro pelle che sfregava e si completava in modo perfetto.
Il riccio sentì il familiare formicolio cominciare a formarsi alla base del suo stomaco, pensando che non avrebbe mai voluto che quel momento finisse. Amava stare dentro Louis, amava quel modo che aveva di aggrapparsi al suo corpo con tutte le sue forze e amava il fatto che in quel momento si stesse lasciando scopare contro il muro della doccia – dio, c'era cosa più erotica di quella?

In generale, amava ogni piccola cosa di lui. Forse glielo disse in mezzo a tutti quei piccoli gemiti scomposti che venivano fuori dalla sua bocca mentre si faceva strada dentro il suo corpo. Harry si sentiva così bene, e così privilegiato ad avere la possibilità di amare quella creatura fantastica. Lo amava così tanto che faceva male, e sapeva che se ogni piccola cellula del suo corpo non fosse stata tesa per il piacere accecante, probabilmente avrebbe cominciato a piangere.

<<Harry, sto- sto per>>
Harry lo interruppe con un bacio, le loro lingue che si cercavano pigramente. Alla cieca, cercò con una mano il membro di Louis, sostenendolo per come poteva con un braccio solo. E il ragazzo venne dopo qualche decisa, cadenzata spinta del suo polso.
Gettò la testa all'indietro mentre veniva sui loro stomaci, Harry che continuava a spingersi dentro di lui colpendo di continuo la sua prostata e prolungando il suo piacere più di quanto avesse mai fatto prima. Dopo l'ultima spinta un po' più forte in cui Louis venne alzato contro il muro fino a un punto che nessuno dei due avrebbe mai immaginato, anche Harry raggiunse il culmine, ripetendo senza sosta il nome dell'altro, un suono che rimase a fare loro compagnia anche dopo, quando rimasero fermi l'uno ancorato all'altro a riprendere fiato.

Fu Harry a muoversi per primo. Baciò i capelli di Louis, poi mosse il suo corpo in modo da uscire da lui, il castano che gemette con le labbra appiccicate al suo collo.
<<Sei stato così bravo, piccolo.>> gli sussurrò dolcemente. <<Ti tengo, okay?>>
Louis sentì la voce di Harry come una specie di eco lontana, ma alla fine annuì. Sentì un rumore di plastica che veniva spostata – probabilmente il riccio che si sfilava il preservativo – e poi tornò con i piedi per terra, sempre ancorato al corpo di Harry per non cadere.
Louis era quasi certo di essere più che stordito, a quel punto, ma si sentì totalmente lucido nel momento in cui allungò le braccia per impedire a Harry di uscire dalla doccia, avvolgendole attorno alle sue spalle per tirarlo in un abbraccio. Il riccio sospirò contro di lui.
<<Restiamo così.>> disse Louis, immergendo la testa nella spalla di Harry. <<Stringimi, Haz.>>

E Harry lo fece. Avvolse i fianchi di Louis delicatamente, stringendolo forte a sé e sentendo il cuore precipitargli nello stomaco mille volte per la dolcezza disarmante di quell'abbraccio. Rimasero così per moltissimo tempo, l'acqua che nel frattempo continuava a scorrere su di loro.
<<Ti amo, Haz. Ti amo tantissimo.>> sussurrò Louis, e il riccio non potè fare a meno di notare quanto stanco fosse, oltre che puramente innamorato. Sentì qualcosa di enorme contorcersi al livello dello stomaco alle parole del ragazzo, gli occhi che improvvisamente pizzicavano, perché quel ragazzo era in grado di emozionarlo e ridurlo a quello anche con una semplice frase.
<<Ti amo anche io.>> gli disse di rimando, accarezzando piano i suoi capelli.

Una volta usciti dalla doccia, lo aiutò a sedersi sulla tavolozza bianca del water, premurandosi di mettergli addosso un enorme asciugamano che lo potesse coprire completamente. Louis sembrava veramente stanco con gli occhi semi-chiusi e un leggero tremolio che lo scuoteva, però Harry non poteva fare a meno di notare quanto sembrasse appagato e meraviglioso, con quelle guance rosse e i capelli che si stavano asciugando in tutte le direzioni. Con addosso la biancheria intima, si inginocchiò di fronte a lui e prese ad asciugarli i capelli con un panno, frizionando le punte e sentendo durante il processo il buonissimo profumo dello shampoo che aveva usato poco prima per lavarlo.
Louis gli sorrise per tutto il tempo, un tacito ringraziamento per tutto quello che stava facendo per lui. Perse forse almeno mille battiti di cuore quando Harry spalmò sul suo viso la crema che era solito mettersi prima di andare a letto, quella che rendeva la sua pelle morbida e che in parte copriva le occhiaie.
Harry baciò le sue labbra quando ebbe finito, e Louis afferrò i suoi ricci per fare in modo che il bacio durasse più a lungo, cercando di riversare in quel gesto tutta la gratitudine che sentiva nei suoi confronti. Quando si staccarono, Harry aveva un sorriso beato che gli increspava le labbra.
<<Tesoro, c'è...c'è una cosa che dovrei dirti.>> mormorò Louis, consapevole che ormai non poteva più rimandare. Harry si limitò ad annuire...











<<Ti...ti arrabbi se ti dico che domani torna mio padre?>>
A quel punto Harry ridacchiò, sistemando poi una ciocca ribelle di Louis verso l'alto. <<No, Lou. Perché dovrei arrabbiarmi? Sono contento che lui torni. Voglio dire- non sarà così facile per noi, però penso che ti farà bene vederlo.>>
Il ragazzo sorrise mordendosi una porzione di labbro inferiore. <<Sapevo che dovevo aspettare il dopo-sesso per dirtelo. Almeno non te la saresti presa.>>
Harry rise ancora, trascinando anche il ragazzo in una dolce risata. Lo aiutò a rivestirsi, Louis che borbottava di continuo di non essere un invalido e Harry che lo metteva a tacere con un bacio. Alla fine insistè per portarlo in camera in braccio, e il castano acconsentì dopo numerosi tentativi di Harry di convincerlo.

Lì, tra il percorso che li separava dalla camera, Louis si fece piccolo piccolo tra le braccia di Harry, immergendo la testa nell'incavo del suo collo e stringendo la stoffa della sua maglietta tra le dita.
<<Haz?>>
<<Mmmh?>>
<<E'...è stato bellissimo.>> sussurrò, prima di chiudere gli occhi e lasciare che l'altro lo sistemasse sul letto....

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