Capitolo 32

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<<Oh no.>> borbottò Louis a un certo punto, dopo aver letto il messaggio che Eleanor gli aveva appena mandato. Per risponderle, fu costretto a mettere giù l'ultimo pezzo di muffin che stava per mangiare.

<<Che c'è? Va tutto bene?>> chiese Harry, mettendosi in bocca subito dopo la metà intera di un muffin, quasi avesse paura che non ce ne fossero più da magiare, dopo. Liuis si accorse con un sorriso che Harry aveva le labbra adorabilmente sporche, con qualche briciola di dolce qua e la che avrebbe tanto voluto scacciare via con le dita. Pensò che fosse meglio concentrarsi su quello che Eleanor gli aveva appena chiesto.
<<Non è niente, è solo Eleanor che mi ha chiesto di uscire, stasera.>> spiegò, agitando le mani e sbuffando subito dopo. La ragazxa non gli chiedeva quasi mai di uscire il sabato sera, e non vedeva il motivo per cui dovesse farlo proprio quel giorno.
<<Chi è Eleanor?>> chiese Harry con una genuina curiosità, prima di passarsi la lingua sulle labbra per raccogliere le briciole di muffin. Louis si costrinse a non guardarlo con troppa insistenza mentre faceva così.
<<E'...la mia migliore amica.>> ammise, pensando che sì, fino a prova contraria Eleanor era quello per lui. Forse di più, forse ormai era diventata una sorta di sorella, sempre pronta a sostenerlo e a infondergli quel calore che Louis non poteva ricevere da una madre.

<<Oh.>> fece Harry, allargando impercettibilmente gli occhi. <<E come mai non sembri entusiasta all'idea di uscire con lei?>>
<<Beh, ecco...>> Louis incrociò le gambe sotto la tavola, nel tentativo di trovare le parole giuste. <<Non mi chiede quasi mai di uscire. Non il sabato, almeno. Di solito lo vuole passare sola con Niall. Ma oggi...non so, ha detto che è preoccupata, che non vuole lasciarmi solo. Non so cosa dirle.>>
<<E' molto dolce da parte sua. Dovresti andare, secondo me.>> propose Harry, mentre allungava una mano per poter prendere un altro muffin dalla ciotola.
<<E lasciarti qui da solo? Non se ne parla nemmeno.>> disse immediatamente Louis, realizzando di colpo che era quello il vero motivo per cui non aveva alcuna voglia di uscire con Eleanor, quella sera. Non voleva lasciare Harry a casa. Non voleva lasciarlo, punto.

<<Non devi preoccuparti per me, Lou.>>borbottò Harry mentre mangiucchiava il suo nuovo muffin, prendendone piccoli pezzettini con la punta delle dita. <<Non voglio che tu rinunci alla tua vita per stare con me.>>
<<Non si tratta di quello, Harry. Non mi sento costretto a stare con te. Io voglio.>> ammise tutto d'un fiato, gli occhi conficcati in quelli di Harry. Il riccio deglutì sonoramente, perdendosi negli occhi infiniti di Liuis mentre mandava giù il dolce boccone di muffin.

<<Vieni con me, stasera.>> gli propose Louis, senza smettere di guardarlo. Harry distolse lo sguardo, cercando qualcosa da dire, qualsiasi cosa, ma non gli venne in mente nulla. Uscire con lui, dimostrare al mondo che poteva essere umano, che lo voleva essere, erano pensieri talmente belli da togliergli il respiro. Avrebbe tenuto Louis per mano, forse, sotto le luci soffuse di un locale e davanti a un gustosissimo cocktail, poi magari si sarebbe avvicinato e gli avrebbe strappato via un bacio fugace e veloce, un bacio che lo avrebbe fatto arrossire. E nel vederlo, Harry sarebbe stato la persona più felice del mondo.

Ma non poteva.

<<Lou, io...lo vorrei. Lo vorrei così tanto, ma è rischioso. Il freddo, ricordi? Anche un minimo cambiamento di temperatura...>>
<<Andremo in un locale, Harry.>> disse Louis, gli occhi colmi di speranza. <<Starai al caldo. Ti terrò al caldo, io...io posso farlo, Harry. Non ti succederà niente, te lo prometto.>>
<<Non puoi prometterlo, Louis. Quando succede succede e basta, non c'è nessuno che possa impedirlo.>> spiegò con malinconia. Alzò un pochino gli occhi per osservare Louis, che era triste oltre ogni dire, il labbro inferiore tra i denti e gli occhi feriti. Harry fece una smorfia che chiunque avrebbe definito ridicola, nel notare quel faccino dell'altro, e non ce la fece proprio ad allungare una mano e stringere una delle sue.
<<Ehi, non...non fare così. Io- io potrei provarci. Davvero, Louis, io...per te lo farei. Lo farò.>> disse, stringendo la presa e cominciando ad accarezzare la pelle dell'altro al livello del suo polso. Louis, letteralmente, si illuminò.
<<Davvero?>> chiese, e Harrt sentì il suo cuore precipitare per l'ennesima volta quel giorno. Louia era così bello e vitale. A lui dispiaceva da morire non poter portarlo via come facevano i fidanzati normali, stare all'aria aperta e godersi il vento autunnale osservando i mille colori delle foglie rannicchiati sulla veranda del retro. E l'uscita di quella sera era solo il primo piccolissimo ostacolo che avrebbero dovuto affrontare, questo Harry lo sapeva bene. Ma per adesso voleva pensare solo alla possibilità di poter stare con Louis, rubargli qualche bacio magari e ballare insieme a lui. Non chiedeva molto altro.

<<Davvero.>> confermò, allungando anche l'altra mano e chiedendo con gli occhi a Louis di afferrarla. Osservarono a lungo l'intreccio di dita che avevano creato sopra il tavolo.
<<Per te farei qualsiasi cosa.>> mormorò Harry poco dopo, le guance arrossate e gli occhi enormi.

<<Louis, sei davvero sicuro che il rosa mi doni?>> chiese Harry dal bagno, mentre l'altro si preparava in camera sua. Ridacchiò, immaginando il riccio che si guardava allo specchio ma non si vedeva abbastanza carino.
<<Certo che sono sicuro, Harry. La tonalità della tua carnagione è perfetta per il rosa, non dirmi che non ci hai mai fatto caso.>> scherzò, sapendo che probabilmente Harry aveva molte altre cose nella vita che preoccuparsi del colore che stava meglio con la sua pelle.
<<Siamo fortunati che abbiamo la stessa taglia di vestiti, più o meno. Sarebbe un gran bel problema sennò.>> commentò Harry a voce più bassa, ma Lous riuscì a sentirlo lo stesso. Diede un'ultima sistemata ai capelli con la lacca, poi si guardò interamente allo specchio, soddisfatto del risultato che aveva ottenuto. Andò a bussare poi alla porta del bagno.
<<Sei pronto, Harry? >> domandò, prima di aprire la porta e rimanere pietrificato sul posto.

Harry era in piedi di fronte allo specchio, ma era completamente diverso da come lo aveva visto fino a quel pomeriggio. Indossava un maglioncino rosa vivo, - e sì, Louis dovette ammettere che il rosa donava davvero tanto a Harry - e dei jeans attillati - che lui non aveva mai usato essendo molto grandi.

Ma la cosa che più stupì Louis, fu che i ricci di Harry erano praticamente perfetti, ridotti in questo stato dall'enorme quantità industriale di gel. Nonostante non avesse una grande simpatia per quel prodotto, dovette ammettere che anche con i capelli così Harry stava bene. Stava tanto, tanto bene. Il tutto dava un tocco più naturale ed esotico ai capelli.

Louis sentì un piccolo, meraviglioso brivido pervaderlo tutto, quando realizzò che quel bellissimo ragazzo era nel bagno di casa sua, e che quella sera sarebbe stato con lui. Avrebbero parlato, forse ballato e chissà, magari Harry sarebbe stato così audace da prendergli la mano.
<<Louis, stai bene?>> chiese Harry, sbattendo le palpebre come un cerbiatto intimorito. Quella sera i suoi occhi avevano assunto incredibili sfumature di verde.
<<Sei bellissimo>> sussurrò Louis, non riuscendo a fermare quelle parole. Ma non si pentì di averle dette, perché rappresentavano la più pura verità.

Harry alzò l'angolino della bocca nel formare un sorriso sghembo. <<Grazie.>> disse, sentendo il suo cuore battere come mille cuori. <<Anche tu stai davvero bene, Louis.>>
Louis fece una giravolta su sé stesso, complice, facendo ridacchiare Harry. Si guardò un'ultima volta allo specchio prima di prendere il riccio per mano e portarlo giù dalle scale, dove indossarono cappotti forse troppo pesanti per la stagione.
<<Non voglio che tu corra rischi.>> mormorò Louis a Harry, quando questo spalancò gli occhi di fronte al cappotto che l'altro gli stava porgendo. Alla fine se lo mise senza dire nulla, pensando che probabilmente era meglio patire caldo che rischiare di trasformarsi.

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