Capitolo 37

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Il capitolo precedente, come ben sapete, terminò con: Perchè Harry si.....
Ho apprezzato molto i vari commenti, qualcuno probabilmente avrebbe voluto fucilarmi e ha perfettamente ragione. Insomma sono proprio una cattiva persona!
Quindi niente, per farmi amare ancora e ancora vi lascerò al capitolo! ♡♡











Perchè Harry si avvicinò, cancellando definitivamente la loro piccola distanza, e catturò le sue labbra in un bacio. Era un bacio completamente diverso da quelli che si erano scambiati quella mattina: più consapevole, per prima cosa. Non dovevano più aver paura di vedere la reazione dell'altro, ma volevano semplicemente prendere tutto quello che l'altro era disposto a donare, senza inibizioni, senza freni.
Harry spinse Louis indietro, che si ritrovò con il sedere schiacciato alla scrivania. Sarebbe stata di sicuro una sensazione sgradevole senza il bacio a distrarlo, ma in quel momento trovò molto più urgente stringere in una morsa i ricci di Harry con entrambe le mani, che per via del ballo erano ormai quasi completamente liberi dalla costrizione del gel.
<<E' tutta la sera che voglio baciarti, dio.>>mormorò Harry sulla sua bocca, interrompendo di poco il loro bacio. Il tono con cui aveva detto quelle parole ebbe la capacità di stordire Louis. Si aggrappò con più forza al riccio, schiudendo le labbra e lasciando finalmente che la lingua dell'altro trovasse e catturasse la sua in in gioco lento e languido. Harry sapeva di frutta e un pizzico di vodka; era fresco, dolce e incredibilmente Harry.

Quando il riccio alzò leggermente la camicia di Louis per poter toccare la sua pelle con le dita, il castano non ebbe alcun dubbio che quel bacio era completamente diverso da ogni bacio avesse mai dato e ricevuto fino a quel momento. Era umido, quasi disperato, le loro lingue che lottavano e si cercavano a volte con delicatezza, a volte con un tocco di avidità che lo faceva rabbrividire ovunque.

Harry cominciò a percorrere la pelle di Louis al livello del petto, tracciando cerchi distratti e delicati. Aveva la pelle calda, così calda e morbida, ed era leggermente sudato per i balli frenetici di quella notte e forse per quello che stavano facendo. Finalmente con le dita trovò un suo capezzolo e lo accarezzò dolcemente, facendo gemere l'altro che dovette di conseguenza abbandonare le labbra di Harry involontariamente.
Approfittando della perdita temporanea delle labbra di Louis, Harry si dedicò al suo collo, mentre con le dita continuava ad accarezzare la sua pelle al di sotto della camicia. Baciò il punto di giuntura tra il collo e la scapola, poi morse e succhiò delicatamente la mascella.

<<Sei così caldo, Louis. Così dannatamente umano.>> soffiò sulla sua pelle tra un bacio e l'altro, e il castano non potè fare altro che gettare la testa all'indietro per poter lasciare a Harry tutto lo spazio di cui avesse bisogno.
Il riccio continuò quella dolce tortura con le labbra finchè non ritrovò quelle di Louis, umide e meravigliose ad aspettarlo.

Louis non aveva mai pensato che esistessero bisogni e sensazioni così forti, ma soprattutto non aveva mai pensato di poterli provare così, senza vergogna. Eppure, in quella stanza semi-buia, il calore delle carezze e delle labbra di Harry erano la cosa più giusta che avesse mai sentito. E voleva non finissero mai.
Spostò una mano dai suoi capelli alla sua schiena, percorrendola tutta con dita leggere, finchè non raggiunse i suoi fianchi e poi la perfetta rotondità del suo sedere. Strinse delicatamente parte delle sue natiche, non sapendo bene come comportarsi dopo, ma quando udì che in tutta risposta Harry aveva mugolato nella sua bocca sentì di poter avere il coraggio di andare oltre. E così spinse il riccio ancora più vicino, facendo scontrare i loro bacini.
E Louis dimenticò il suo stesso nome.

Sentì chiaramente l'erezione di Harry sfiorare la sua, attraverso la stoffa dei pantaloni. Era davvero una delle sensazioni più intime e forti che avesse mai provato.
E forse a quel punto sarebbe bastato allungare una mano e togliere i vestiti del riccio, sarebbe bastato il minimo segno di cedimento ed entrambi si sarebbero definitivamente lasciati andare.

Ma non era così che Louis voleva la sua prima volta, e con il briciolo di coscienza che gli era rimasta ancora bene attiva nell'angolino più remoto del cervello, riuscì in qualche modo a staccare le labbra da Harry per chiedergli di fermarsi.
<<Harry...>> sussurrò così, mentre l'altro si stava dedicando nuovamente al suo collo. Quando salì e gli mordicchiò il lobo, per Louis fu ancora più difficile trovare le parole.

<<Harry...t-ti prego. Fermiamoci.>> disse, afferrando le sue spalle e facendo una leggera pressione per far sì che l'altro si staccasse. E così, il riccio alla fine lo fece. Lo guardò con gli occhi spalancati, le labbra che erano arrossate ed umide. E quando Louis se ne accorse, sentì l'impulso di baciarlo ancora, ancora e ancora e ancora finchè Harry non gli avrebbe detto basta.
<<Io...>> si ritrovò a balbettare, nella penombra della stanza. <<Io non voglio che sia così, Harry. Cioè...ti voglio, sarei un pazzo a non volerti, ma...credo sia presto.>>

Harry sospirò, mordendosi il labbro. Poi abbassò lo sguardo e arrossì visibilmente, probabilmente rendendosi conto di quello che era appena successo in tutto e per tutto.
<<Louis, mi dispiace.>> disse immediatamente dopo, afferrando i lembi della camicia del castano e sistemandogliela come poteva con gesti premurosi. <<Io...non sono così, Louis, per me non si riduce tutto a quello, devi credermi. E' solo che...sei così bello, dio, e così...tutto, io- io avevo solo tanta voglia di baciarti. Ho sempre tanta voglia di baciarti.>>
Harry si portò due dita alla labbra, come se volesse avere la conferma di quello che era appena successo. <<Mi dispiace, Louis, davvero, io non volevo spaventarti. Mi sento...così idiota>>
<<Ehi.>> lo interruppe l'altro, avvolgendo delicatamente la sua testa tra le mani. <<Harry, è tutto a posto. E' stato...fantastico, più che fantastico, non mi hai spaventato, è solo che...>> Louis prese un bel respiro, prima di andare avanti. Mettersi a nudo di fronte alle persone dimostrando le proprie insicurezze e vulnerabilità non era per niente facile. <<Per me sarebbe la prima volta, Harry. E voglio...che arrivi al momento giusto, capisci?>>

Il riccio sorrise, colpito per l'ennesima volta da che persona meravigliosa fosse Louis. Avvolse le mani attorno ai suoi fianchi delicatamente, un gesto ben lontano da quelli di prima, dettati dall'urgenza e dal desiderio.
<<Lo sarebbe anche per me, Lou.>> confessò Harry, chiudendo gli occhi e appoggiando la fronte a quella del castano. <<E ti capisco. Tu meriti che la tua prima volta sia perfetta, Louis. E ti ringrazio per avermi fermato, perché non mi sarei mai perdonato per avertela portata via così.>>

Anche Louis sorrise, poi chiuse gli occhi per lasciare a Harry un bacio a fior di labbra. <<Grazie di capirmi. Anche tu lo meriti, Harry.>> mormorò, accarezzando la sua schiena. <<Piccoli passi, che dici?>>
<<Piccoli passi.>> ripetè l'altro ridacchiando. Rimasero così per un po', a cullarsi e respirarsi a vicenda, semplicemente, finchè Louis propose a Harry di andare a dormire. Gli prestò i vestiti della notte precedente, gli sistemò la brandina e lo aiutò ad infilarsi sotto le coperte.

Stava per dare la buonanotte al riccio, quando Louis ripensò alla tecnica dei piccoli passi e alla voglia che aveva sempre avuto di addormentarsi tra le braccia di qualcuno.
<<Harry?>>
<<Sì?>>
<<Ti andrebbe di dormire con me, stanotte?>>

Ci fu un momento di silenzio, dopo, che Louia interpretò come una risposta negativa. Non voleva arrabbiarsi; insomma, Harry aveva tutto il diritto di mantenere le distanze, soprattutto dopo tutto quello che era appena successo. Ma fu in istante, perché poi percepì il fruscio di coperte che venivano spostate, il rumore del suo letto che cigolava perché si piegava, e la consistenza di un colpo caldo che si adagiava dietro il suo.
Poi, due braccia forti lo avvolsero da dietro. Sentì il petto di Harry aderire alla perfezione alla sua schiena, poi una gambe che si infilava tra le sue.

<<Non sei costretto a farlo, Harry>>
Il riccio lo interruppe dandogli un bacio sulla tempia, poi accarezzò la sua guancia con il naso facendolo rabbrividire.
<<Lo voglio.>> sussurrò poi, stringendolo di più a sé. Louis sentì il suo stesso corpo rilassarsi e farsi piccolo piccolo contro quello di Harry, così caldo e avvolgente. <<Buonanotte, Lou.>> gli sussurrò, per poi baciargli una spalla.
<<Buonanotte, Hazza.>> rispose, chiudendo gli occhi e facendosi cullare dal respiro dell'altro.

Probabilmente il riccio pensava che Louis si fosse già addormentato, quandi sussurrò, contro la pelle del suo collo: <<Grazie per avermi aspettato, Louis.>>
Invece lui sentì ogni parola e sorrise nel sentirla, e quella frase lo cullò durante la notte, notte in cui per la prima volta dopo tanto tempo si sentì protetto e al sicuro.

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