Capitolo 155

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Saaaaalve bella gente!
Stasera ho voglia di uccidere qualcuno 😍😍😍 quindi, a voi la scelta:
A) Harry;
B) Louis;
C) Cupcake;
D) Il mondo pervy;
E) Il mondo dei rossi;
F) Uccido tutti.


Ma Louis continuò a peggiorare..

Fu una cosa graduale. Le prime settimane la febbre andava e veniva, dando la possibilità a Louis di provare a uscire e continuare la sua vita. Alcuni giorni si illudeva che finalmente potesse essere finita, poi le mattine dopo si svegliava rendendosi conto di essere sempre più debole, la febbre che ogni volta tornava sempre più insistente, un piccolo morso attorno a tutto il suo corpo che con il tempo si faceva più fragile.
Sotto consiglio dei medici cominciò a prendere medicine più forti e a riposare più a lungo. Smise quasi completamente di andare a scuola per potersi ristabilire, Mark che vegliava di lui durante il giorno e Harry che a sua insaputa lo faceva durante la notte, intrufolandosi nel suo letto per tenerlo stretto tra le sue braccia.
Il riccio voleva dimostrare a Louis di essere forte, voleva davvero essere forte per lui, ma a volte si ritrovava a tremare pensando a quanto esattamente il suo amore stesse soffrendo – e faceva male. Faceva male in ogni piccola particella del suo corpo sapere che il ragazzo si sentiva così debole – e lui non poteva fare niente per aiutarlo.

Una notte, Louis si stava addormentando tra le sue braccia e Harry si limitava ad osservarlo accarezzandogli i capelli. A un certo punto avvicinò le sue labbra a quelle del ragazzo, lasciando un bacio quasi impercettibile.
<<Come ti senti?>> aveva chiesto, il cuore che perse un piccolo battito quando Louis gli sorrise.
<<Non so nemmeno come spiegarlo, in verità.>> aveva mormorato in risposta, la voce fioca.
<<Prova a spiegarmelo, piccolo. Ci dev'essere qualcosa che>>
<<Come se non sentissi più i confini del mio corpo.>> lo aveva interrotto Louis a un certo punto. Harry smise letteralmente di respirare. Avrebbe chiesto al ragazzo di più, se questo non si fosse addormentato subito dopo tra le sue braccia – ed era decisamente troppo bello per essere svegliato.

E davvero Louis non trovava spiegazione per ciò che gli stava succedendo. Per lui tutto quello era solo provocato da una semplice febbre più lunga del solito e continuava a ripetersi che presto tutto sarebbe finito. Che presto sarebbe tornato tutto come prima.

Ma si sbagliava.





Harry era nei boschi.

Non riusciva a capire esattamente come ci fosse finito, visto che l'ultima cosa che ricordava era di essersi addormentato vicino a Louis. Cercò di capire meglio dove si trovasse sbattendo le palpebre a abituandosi alla poca luce, poi si guardò intorno alla ricerca di una via d'uscita.
Cominciò a camminare lungo i sentieri contornati dagli alberi e da distese ghiacciate. Sotto i suoi piedi alcune foglie scricchiolavano piano, rompendo il silenzio che c'era tutto intorno a lui.

C'era freddo. Un freddo diverso da quello che mordeva la pelle e lo trasformava in lupo. Un freddo più completo, come se arrivasse dal centro del suo corpo e si irradiasse inglobando ogni sua piccola cellula.
Continuò a camminare finchè non raggiunse una radura coperta di neve. Al centro di essa, in ginocchio e fermo a guardarlo, si trovava Louis.
<<..Lou?>> chiese, facendo qualche passo per poterlo raggiungere, il cuore che cominciò a battere più veloce. Cosa diamine ci faceva Louis nel bosco? E perché sembrava così infreddolito e spaventato? Harry quasi corse, le iridi blu del castano conficcate dentro i suoi occhi verdi finchè, quando fu a pochi metri dal suo corpo, non sbattè contro qualcosa che gli impedì di continuare la sua corsa.
Non c'era niente, in realtà. Aveva sbattuto contro il nulla, contro una barriera invisibile, per essere più precisi. La tastò con una mano, poi con entrambe, e vedendo che la situazione non accennava a cambiare, Harry cominciò a tempestare quella barriera di pugni, cercando disperatamente di distruggerla per poter raggiungere Louis.
<<Lou!>> lo chiamò, sbattendo i pugni con forza. <<Lou, cosa sta succedendo?>> quasi gridò. Voleva raggiungerlo, voleva raggiungerlo con tutte le sue forze, ma quella barriera non voleva andarsene e Harry non sapeva come fare-
<<Aiutami, Haz.>> sussurrò Louis, alzando una mano e appoggiandola alla barriera. La tenne lì, immobile, gli occhi lucidi e il labbro inferiore che tremava. <<Harry per favore- aiutami.>>
<<Sono qui, Lou!>> gridò Harry, sbattendo praticamente con tutto il suo corpo su quel vetro invisibile. <<Sono proprio qui. Ascolta la mia voce, ti aiuterò! Prendi la mia mano.>>
<<Non ci riesco, Haz.>> disse semplicemente il ragazzo, per poi lasciarsi andare a un piccolo singhiozzo. <<Non lasciarmi, Haz. Ti prego solo- non lasciarmi andare.>>
<<Non voglio lasciarti andare.>> gli rispose di rimando, fermando la furia delle sue mani e appoggiandone una esattamente nel punto della barriera in cui dall'altra parte si vedeva quella del castano.
<<Dimmi- dimmi cosa devo fare e lo farò amore mio, qualsiasicosa. Lou ti prego, non riesco a- Louis!>>
Il ragazzo versava lacrime, e stava cominciando a scomparire. Cercò anche di sorridere in mezzo a tutto quel disastro, aggrappandosi con tutte le sue forze al punto della barriera in cui dall'altra parte c'era la mano di Harry. <<Non lasciarmi andare. Ti prego non lasciarmi andare>>
Harry si gettò un'ultima volta su quel vetro, ogni piccola parte del suo corpo che fremeva di dolore e l'amore della sua vita che gli stava praticamente scivolando via dalle mani. Cercò di afferrarlo, cercò di tenerlo al sicuro ma c'era quella stupida barriera che gli impediva di toccarlo e allora gridò, gridò e gridò ancora sentendo lo stomaco contorcersi-









E poi si svegliò di soprassalto, il nome di Louis sulle labbra e le guance bagnate per aver pianto. Riprese fiato portandosi le mani tra i capelli, rannicchiandosi vicino alla testata del letto mettendosi seduto, e notando con un certo ritardo che in realtà era solo.

Oh mio dio-

Non aveva tempo di riprendere fiato. Non aveva tempo di asciugarsi le lacrime e nemmeno di pensare a quello che aveva appena sognato – solo, aveva bisogno di trovare Louis, perché in qualche modo sentiva che c'era qualcosa che non andava. Si precipitò giù dal letto e uscì dalla loro camera, facendo il meno rumore possibile mentre si spostava in bagno. Aprì la porta e accese la luce, ma non c'era nessuno.
Scese con forse troppa foga gli scale che portavano al piano di sotto e cercò in cucina passando dal salotto, ma Louis non era nemmeno lì. Oh mio dio fa che stia bene ti prego ti prego ti prego.

E poi lo trovò, nel piccolo bagno che c'era al piano terra. Lo trovò, e nel momento in cui lo fece il suo stomaco si contorse per la gioia e per la paura insieme.
Louis era piegato sul water e si aggrappava ad esso con ogni piccola forza che gli era rimasta, il corpo scosso da mille spasmi e le nocche delle dita bianche.
<<Louis!>>  lo chiamò Harry ad alta voce, precipitandosi vicino a lui e inginocchiandosi per terra per poter afferrare il suo corpo. <<Merda, Louis. Lou.....>>

Wherever You Will GoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora