Capitolo 129

534 66 10
                                    

A pausa finita, Louis lasciò andare Harry con un ultimo lungo bacio sulle labbra - il riccio che aveva messo le mani sul suo collo e piagnucolava di non voler tornare a lavorare. Louis ridacchiò quando lo vide avvicinarsi alla cassa e scambiare qualche parola con una ragazza che probabilmente gli aveva chiesto delle informazioni su qualche libro - il suo viso che piano piano si distendeva in un sorriso beato.

Rimase per un po' nell'angolo di lettura - quello stesso posto in cui tempo prima Harry gli aveva dedicato la canzone e poi gli aveva fatto la promessa di seguirlo ovunque, accompagnata dal piccolo ciondolo che non riusciva mai a togliersi. Come di riflesso, lo prese tra le mani e ci giocherellò un po', arrossendo leggermente mentre pensava a quello che era successo subito dopo.
Osservare Harry parlare con i clienti e mordicchiarsi di tanto in tanto le labbra non era un bene. Non era un bene per niente. Harry era così dannatamente bello, lo era quasi in modo ridicolo e la cosa che faceva riempire il petto di Louis di tenerezza era che il riccio nemmeno ci faceva caso. Era semplicemente sé stesso, quel ragazzo spensierato e pieno di vita che andava in giro con  gli occhioni spalancati - e che quando li posava su di te ti faceva battere forte il cuore.

Louis inspirò a fondo e decise di alzarsi dal divano, visto che ormai aveva terminato la lettura dei pezzi che gli importavano di più del libro che aveva preso in prestito poco prima. Si avventurò tra gli scaffali per rimetterlo a posto e per cercare qualcos'altro da leggere mentre Harry lavorava.
Gli piacevano quei pomeriggi. Se non aveva troppi compiti e se la proprietaria della libreria era d'accordo, lui poteva venire a stare lì con Harry. A volte lo aiutava, a volte semplicemente se ne stava in disparte ad osservarlo e a sorridergli di tanto in tanto perdendo un battito di cuore ogni volta che l'altro gli sorrideva di rimando. A volte rimanevano soli, spesso vicino all'orario di chiusura, e a quel punto Harry prendeva la chitarra e insegnava a Louis qualche canzone o - la maggior parte del tempo, Louis doveva ammetterlo - si limitavano a baciarsi finchè non avevano quasi più fiato.

A un certo punto arrivò di fronte all'espositore di spartiti, la parte del negozio che gli piaceva di più, e rimase lì ad osservare quei fogli che tanto gli ricordavano i suoi compiti scolastici - che per quella settimana, fortunatamente aveva già svolto. All'improvviso la sua attenzione venne catturata dallo spartito di una canzone, così si sporse per raccoglierlo, ma nel farlo la sua mano incontrò quella di un'altra persona.
<<Oh, scusami, non...mi dispiace.>> cercò di dire Louis, alzando lo sguardo.
<<Oh per l'amore del cielo, in questa città c'è un'altra persona che come me ama Ed Sheeran? Non posso crederci!>> esclamò il ragazzo che era esattamente di fronte a lui, quello a cui apparteneva la mano che aveva sfiorato. Aveva due enormi occhiali buffi che gli coprivano buona parte della faccia, i capelli biondi, un nasino piccolo e due occhioni castani perennemente all'erta. Forse era un'impressione di Louis, ma sembrava che quel ragazzo non riuscisse a stare fermo, quasi come se si trovasse in una giostra perennemente in movimento. Agitava le braccia, sbatteva le lunghe ciglia e a volte spostava il peso da un piede all'altro, incapace di rimanere immobile. Louis non potè fare a meno di concedergli un sorriso spontaneo - perché tutto quell'entusiasmo era praticamente impossibile da ignorare.
<<Oh, beh...>> borbottò, giocherellando un po' con la stoffa dei suoi jeans <<in effetti è uno dei miei cantanti preferiti.>> ammise. Il ragazzo quasi saltò dalla gioia.
<<Ma dove sei stato per tutto questo tempo?>> chiese, portandosi le mani alla bocca. <<Voglio dire, sono per lo più circondato da uomini di Neanderthal che non fanno altro che grugnire e lamentarsi di simili artisti alla mia scuola.>>
<<Credimi, ti capisco.>> disse Louis, non riuscendo a spegnere il sorriso che gli increspava il volto. Quel tipo era davvero buffo. Molto più di qualsiasi altra persona avesse incontrato fino ad ora.
<<Stai cercando gli spartiti per qualche provino?>> chiese a quel punto il ragazzo biondo, sbattendo più volte i suoi occhi castani.
<<Oh no.>> si affrettò a rispondere Louis.  <<Stavo solo...dando un'occhiata in giro, sai. Anche per il gruppo creato a scuola. Tu piuttosto?>>
<<Oh, santissima Gaga! Anche tu fai parte di queeti "gruppetti"? Anche io! Cioè voglio dire, quello della mia scuola, naturalmente. Sto cercando una canzone da portare alla mia prossima audizione e beh, lo sanno tutti che qui si trovano gli spartiti migliori!>> esclamò il ragazzo entusiasta, battendo anche un po' le mani.
<<Già, lo penso anche io.>> mormorò Louis, pensando naturalmente a Harry e a quante volte gli avesse detto quelle esatte parole.
<<Ma che razza di maleducato che sono! Lascia che mi presenti. Il mio nome è Brian.>> cominciò il ragazzo, facendosi più vicino per dargli la mano. Louis la strinse forte, trovando quella dell'altro piccola e un po' più fredda rispetto a quella a cui era abituato.
<<Io mi chiamo Louis.>> disse a quel punto, cercando di regalargli un sorriso sincero. Certo, Brian era simpatico, ma a volte i suoi sorrisi enormi lo inquietavano un po'.
<<Louis.>> ripetè il ragazzo. <<E' bello incontrarti. E' così difficile trovare qualcuno che ti capisca da queste parti! Dunque vediamo, stavi per prendere lo spartito di "Shape of you", prima...ti piace quella canzone?>>

Louis alzò un sopracciglio, perché in realtà anche Brian poco prima stava per prendere lo stesso spartito, quando le loro mani si erano toccate. Quella cosa gli fece pensare che il gesto non fosse stato del tutto casuale: forse il ragazzo voleva solo trovare una scusa per parlargli.
<<Sì.>> rispose, in tono piuttosto ovvio.
<<Anche io la amo! Dici che dovrei svolgere quella per l'audizione? Sai, si tratta di una cosa importante. Potrei diventare il protagonista di un musical?!?>>
Louis ridacchiò, perché il ragazzo aveva alzato la voce di un'ottava verso la parte finale della frase. <<Io...io credo che andrai bene con qualsiasi canzone sceglierai.>> disse. La canzone non era certo la canzone più facile del mondo, ma non aveva nessuna voglia di apparire maleducato.

Brian spalancò gli occhi e gli prese una mano in modo del tutto inaspettato. <<Tu...oddio, tu davvero pensi questo? Ma sei adorabile! Se avessi saputo che tu venivi qui, avrei cominciato a frequentare questo posto molto, molto prima.>>
Louiz forse si accorse solo in quel momento che effettivamente, Brian stava...stava cercando di fare colpo su di lui, non aveva alcun dubbio su quello. Lo trovò divertente, ma immediatamente dopo sperò che non si comportasse in modo inappropriato visto che a pochi metri di loro c'era Harry. Lui non voleva che il ricciolino li vedesse e ci rimanesse male, ma al contempo continuava a ripetersi che non avrebbe avuto nulla di cui preoccuparsi, perché non avrebbe mai, mai potuto anche solo pensare di ricambiare Brian. Non era quello che voleva, nel modo più assoluto....

Wherever You Will GoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora