<<Papà?>>
Louis bussò alla porta del garage già leggermente aperta ed entrò senza aspettare alcuna risposta. Improvvisamente un intenso odore di benzina, olio e gomma lo investirono e gli fecero arricciare il naso, ma nel giro di qualche secondo si abituò agli odori forti e si concentrò sulla testa del padre, che sbucava fuori dal cofano della sua auto.
Mark aveva da sempre una grande passione per i motori: qualche volta, quando aveva tempo e non doveva lavorare, si rifugiava nel loro garage e gli piaceva mettere le mani nel motore, modificare qualcosa stando attento a non distruggere niente. Louis era davvero convinto che in un'altra sua vita, il suo papà fosse stato un meccanico. Purtroppo doveva dedicarsi a quel suo hobby sempre con meno costanza – aveva a malapena il tempo di venire a casa a cenare e poi dormire, quegli ultimi tempi. Pensò che fosse bello rivederlo così, sporco di nero sul naso e con un enorme tuta di colore blu.
<<Papà, ti disturbo?>> chiese in un sussurro di nuovo, finalmente attirando l'attenzione di suo padre. Questo alzò il volto dal lavoro che stava facendo – smanettava con una sorta di chiave inglese un pezzo della macchina, anche se sinceramente le conoscenze del ragazzo si fermavano lì – e gli concesse un sorriso sbrigativo.
<<No, ragazzo. Parla pure.>> borbottò, distogliendo lo sguardo e tornando a dedicarsi alla sua cara automobile.Dunque, era arrivato il momento. Louis lo aspettava con ansia da un po', a dire la verità. Quel mattino, svegliandosi accanto a Harry, aveva semplicemente deciso che non c'era alcun motivo di aspettare oltre: doveva trovare il coraggio di parlare a Mark di quello che aveva intenzione di fare. Rimandare avrebbe peggiorato le cose, e ormai non gli era rimasto molto tempo.
Aveva paura, però. Una strana ansia che gli attanagliava il petto e gli faceva battere forte il cuore, perché temeva davvero di far arrabbiare suo padre. Temeva che gli avrebbe sbattuto semplicemente la porta in faccia chiudendosi a riccio, senza nemmeno fare lo sforzo di ascoltare quello che aveva da dire fino in fondo.Louis si morse il labbro e poi prese un bel respiro con il naso.
<<Papà, io- io voglio chiederti il permesso di portare Harry a New York per Natale.>> disse tutto d'un fiato guardandosi i piedi. Solitamente lo trovava il coraggio di alzare gli occhi e cercare quelli azzurri di suo padre, così cari e sinceri, ma quella volta temeva davvero che un solo sguardo di Marj avrebbe fatto crollare ogni sua piccola speranza. Aveva paura di trovare delusione e rabbia. E francamente, Louis non voleva che suo padre si arrabbiasse, non adesso che le cose tra loro stavano andando così bene e Mark stava conoscendo Harry e si stava affezionando a lui ogni giorno più intensamente.Il padre aggrottò la fronte senza dire nulla. Riemerse dal cofano con calma e prese da un mobiletto vicino un piccolo panno con il quale iniziò a pulirsi le mani e parte delle braccia scoperte.
<<Tu vuoi cosa?>> chiese con estrema calma. Sembrava più sul punto di cominciare una conversazione che di dare di matto, per cui Louis pensò di poter spiegargli quello che aveva in mente.
<<Io...volevo portare Harry a New York, papà. A Natale. Speravo mi- mi dicessi di sì.>>
Mark sospirò e si portò una mano alla fronte, grattandosela. <<Avevo capito bene, allora. Louis, spero che tu ti renda conto della domanda che mi stai facendo>>Il castano incrociò le braccia al petto, un improvviso bisogno di sentirsi più al caldo. <<Sì, io...ecco, so che è tanto chiederti questo, però>>
<<Figliolo, New York è una delle città più pericolose al mondo. Tu e Harry da soli...non sto dicendo che vi considero ragazzini, solo che...e poi- poi insomma, rimanere insieme per la notte, Louis non mi sembra- non mi sembra il caso...>> cominciò a borbottare il padre, e a quel punto Louis si sentì in dovere di chiarire delle cose.
<<Papà, prima di dire di no, lascia che ti spieghi che cosa ho in mente, okay?>> chiese gentilmente, cercando di nascondere il rossore che era nato sulle sue guance. Mark era seriamente convinto che lui e Harry andassero a New York per passare una notte da soli. Se solo avesse saputo che il riccio dormiva nel suo letto praticamente ogni notte da mesi...Mark si appoggiò alla macchina incrociando le braccia nello stesso modo in cui poco prima lo aveva fatto il figlio.
<<Staremo via solo un giorno, papà. La viglia di Natale. Partiremo all'alba e torneremo con il volo dopo la mezzanotte. Non dormiremo fuori, quindi non devi preoccuparti di questo. Saremo di ritorno a tarda notte ma prenderemo comunque un taxi per tornare a casa.>>
Il padre sembrò pensarci per diversi attimi seriamente. Il ragazzo notava quanto fosse difficile per lui lasciargli il permesso per fare quella cosa, anche perché sapeva perfettamente che il periodo di Natale era uno dei pochi momenti in cui potevano stare insieme, proprio come una vera famiglia.<<Papà, io- io lo so che di solito la vigilia la passiamo insieme, solo noi due. E mi dispiace, so che è tanto chiederti questo, ma...Harry non ha mai visto New York. Mai, in tutta la sua vita, ed è il suo sogno. L'anno prossimo non avremo l'opportunità di rifarlo, per cui- abbiamo solo questa possibilità, e- e...>>
<<Lui sa che sei qui a chiedermi il permesso?>> domandò il padre inaspettatamente.
<<No.>> rispose Louis, agitando il capo. <<Sarebbe una sorpresa. E poi non volevo illuderlo, visto che comunque non potevo essere sicuro che tu mi dicessi di sì.>>Mark si grattò il naso distrattamente.
<<Louis...>>~○~●~○~●
Mi amate lo so! u.u
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Wherever You Will Go
FanfictionLouis è un ragazzo che dentro di sé porta un segreto: da piccolo la sua vita è stata salvata da un lupo. Lo stesso lupo che ogni inverno lo viene a trovare e che Louis stringe di nascosto per sentirsi meno solo, in un mondo che ha deciso che lui è t...