Capitolo 51

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If we never learn, we been here before
Why are we always stuck and running from
The bullets?
The bullets
We never learn, we been here before
Why are we always stuck and running from
The bullets?
The bullets

Fu dopo quelle parole che Harry si voltò, e i suoi occhi naturalmente incontrarono quelli di Louis. Erano entrambi devastati, tremavano leggermente. Il castano cominciava a capire dove volesse arrivare l'altro, ma non era sicuro di poterlo affrontare. Non era sicuro più di niente.

Just stop your crying
It's a sign of the times
We gotta get away from here
We gotta get away from here
Just stop your crying
It will be alright
They told me that the end is near
We gotta get away from here

Harry terminò la canzone di colpo, rimanendo a fissare Louis con gli occhi lucidi e sbarrati, come se si aspettasse da un momento all'altro che l'altro gli urlasse contro o gli facesse del male per quello che aveva appena fatto. Non sapeva dove stava trovando le forze per andare avanti. Aveva usato tutto il tempo in cui Louis era rimasto a scuola per comporre la canzone e, mentre lo faceva, aveva pensato ingenuamente che lasciarlo avrebbe fatto meno male di quanto pensava. Infondo lo conosceva da così poco.

Ma Harry aveva sbagliato. Fare quello che stava facendo era di gran lunga la cosa più difficile che avesse mai fatto in tutta la sua giovane vita. Si ripetè che era per il bene di Louis, per il bene di Louis...ma allora perché faceva così male?

<<La canzone è bellissima.>> sussurrò il castano a canzone finita, anche lui con gli occhi lucidi, il fiato sospeso, come se fosse in attesa che qualcosa di orribile arrivasse. <<Ma non credo di amare molto le parole che dice.>> ammise, senza smettere di guardare Harry.
Harry si morse il labbro. Ogni piccola parte del suo corpo tremò prima che ricominciasse a parlare.
<<Louis, io...io non posso più continuare.>> mormorò, la voce flebile.
<<Continuare a fare cosa?>> chiese, muovendo a malapena le labbra.
<<Continuare a illuderti, Lou. Facendoti credere che potremo essere felici. Non posso farlo.>>

Il castano si bagnò le labbra, cercando di mantenere il controllo e non scoppiare a piangere, anche era l'unica cosa che aveva voglia di fare in quel momento. <<E'...perchè non sono come te, vero? Perché non mi sono trasformato.>>
<<Louis, smettila.>> lo interruppe Harry. Tu sei perfetto. Sei perfetto.>> disse, non riuscendo a contenere l'emozione nella voce.
<<E allora perché, Harry?>> domandò, una lacrima che nasceva e disegnava una scia sulla sua guancia.
<<Perchè meriti più di me, Lou. Meriti una vita meravigliosa, meriti un ragazzo che possa amarti a pieno, che ti faccia sentire al sicuro, non che ti dia continue preoccupazioni. Louis, io...ti ho visto, ieri. Ho visto la paura nei tuoi occhi, io...non voglio più vederla. Voglio che tu sia felice.>>>
<<Non posso esserlo senza di te, Harry.>> disse Louis senza pensarci. Quando rifletté su ciò che era meglio dire quelle parole erano già uscite da sole. <<Haz, ti prego, non dire così. Troveremo un modo, va bene? Lo troveremo insieme. Io posso sopportare il dolore, posso farlo. Ne ho sopportato così tanto nella mia vita, Harry>>
<<Ma io no, Lou.>> lo interruppe il riccio, scuotendo il capo. <<Io non posso sopportarlo.>> ripetè alzandosi, e Louis sentì il cuore precipitargli nello stomaco.
<<Harry, aspetta!>> quasi gridò, aggrappandosi ai lembi della sua giacca. <<Harry...>> lo chiamò di nuovo, le lacrime che inesorabili scendevano una dopo l'altra. <<Guardami.>> gli sussurrò, ma l'altro guardava un punto lontano, gli occhi vuoti e spenti. Lo stesso punto da cui spesso era spuntato tutto quegli anni in forma di lupo.
<<Non puoi farlo, Haz. Ci abbiamo messo così tanto per trovarci...non puoi lasciarmi come se non valessi niente!>>
<<Ti sto lasciando proprio perché invece vali tutto, Louis!>> sbottò, tornando a guardarlo negli occhi. <<Tu vali tutto, Lou, sei così importante, è per questo che devo lasciarti andare. Vederti distrutto a causa mia mi ucciderebbe. Non posso permetterlo, non- non posso, Louis.>>

Il castano lasciò andare la giacca di Harry e si staccò da lui, gli occhi spalancati e pieni di lacrime. Lo vide abbassarsi per sistemare la chitarra e prendere con sé il borsone con dentro tutte le sue cose, che fino ad allora era rimasto lì, gettato ai loro piedi.
Quando parlò di nuovo, la sua voce non era molto di più di un lieve sussurro. Una voce che si spezzava come vetro.
<<Mi avevi promesso che non sarei più stato solo.>> disse, un sussurro lieve e freddo come il ghiaccio. Harry temette per un attimo che il castano potesse sentire il sonoro crack del suo stesso cuore.

Lasciò cadere la chitarra e il borsone e avvolse Louis in un abbraccio, avvolgendolo completamente in modo che le sue braccia lo isolassero dal mondo intero che li circondava.
<<Lo so.>> sussurrò tra i suoi capelli. <<Lo so.>> ripetè, stringendo gli occhi e facendo una smorfia nell'incavo del collo di Lous per impedirsi di cominciare a piangere.
<<Non lasciarmi, Harry. Ti prego, non- non lasciarmi.>> supplicò l'altro aggrappandosi a lui con più forza, quasi conficcando le unghie nella sua schiena. Rimasero fermi per un tempo che non riuscirono a quantificare. A un certo punto, Harry percorse il profilo del volto di Louis con le labbra, solo sfiorando la sua pelle, dalla tempia destra fino al mento.
<<Mi dispiace.>> soffiò. <<Lou, mi dispiace così tanto.>> poi si mise in punta di piedi per potergli lasciare un lungo, destabilizzante bacio sulla fronte, un tocco in cui il castano si perse e dovette chiudere gli occhi e concentrarsi per non perdere l'equilibrio per l'intensità di quel gesto.

Quando li riaprì, vide Harry camminare verso il bosco, allontanandosi nella foresta che a poco a poco lo inghiottì del tutto.

Non si era mai voltato, neanche una volta..

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Mi amate vero? u.u

Wherever You Will GoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora