Capitolo 132

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Louis cercò le parole giuste da dire, ma non veniva fuori niente. Sentiva solo il bisogno quasi bruciante di annullare la loro distanza e prendere Harry tra le braccia e magari accarezzargli i capelli, solo per fargli capire che le cose sarebbero andate meglio. Che tutto si sarebbe risolto. Ma non riusciva a muoversi, non riusciva a fare nulla. Alla fine distolse lo sguardo anche lui, e fu allora che il riccio iniziò a parlare.

<<Io...uhm- ho preso questi per te.>> borbottò Harry, la voce bassa, così docile da sembrare miele. Louis alzò lo sguardo per vedere che l'altro gli stava porgendo il pacchetto bianco, così sollevò le braccia per poterlo prendere. Harry stava arrossendo, e lui sapeva di non dover sentire un brivido nel notarlo, ma non poteva farci niente. Perchè dio, Harry era così dannatamente bello. In quel momento più di sempre.

<<Lo so che- che è stupido, è solo che...li ho visti, e ho pensato a te. Sono i tuoi preferiti.>> mormorò il riccio, e Louis finalmente capì cosa intendeva quando riuscì ad aprire la scatola. Dentro c'erano cinque piccoli cupcakes, tutti colorati e pieni di gingilli meravigliosi. Alcuni con dei cuori, altri con dei fori e note musicali.
Il suo cuore precipitò mille volte, togliendogli il respiro. Perchè per quanto si sforzasse, o per quanto a volte l'altro sbagliasse, Louis non ce la faceva ad avercela con lui. E per quante volte si fosse spezzato, poi in realtà il suo cuore avrebbe scelto solo ed inesorabilmente lui, Harry. Sempre. Non aveva scelta. Non l'aveva mai davvero avuta.

<<Oh, Haz.>> disse semplicemente, un piccolo singhiozzo che premeva per uscire lì in gola. Louis lasciò scivolare di lato la scatola e si avvicinò a Harry premendo il corpo contro il suo, e incastrando il volto nell'incavo del suo collo. Qui lasciò andare il fiato – non si era nemmeno accorto che lo stava trattenendo – e finalmente, finalmente, si sentì giusto.
Le braccia di Harry lo avvolsero in un istante, una che piano piano cercava la sua schiena e l'altra che si immergeva tra i suoi capelli di seta. Il riccio per un attimo temette di perdere il cuore esattamente in quel momento, per quanto forte batteva,esattamente nel punto in cui dall'altra parte della stoffa poteva trovare quello di Louis. Strinse forte gli occhi e ispirò forte il profumo dolcissimo dell'altro – un sentore di vaniglia e qualcosa di più maschile, la tipica fragranza di Louis – percependo che tutto finalmente stava tornando al suo posto.

<<Sono qui. Mi dispiace, Lou. Mi dispiace. Mi dispiace così tanto.>> sussurrò Harry sulla pelle della sua spalla, stringendolo se possibile ancora più forte. Che razza di stupido che era stato. Aveva davvero rischiato di perderlo per la gelosia. Di perdere Louis - Louis che gli aveva dato tutto, Louis che era l'essere più perfetto e giusto e onesto e puro che avesse mai incontrato. Louis che era l'amore della sua vita – non aveva davvero più dubbi a riguardo.

Restarono a stringersi per molto tempo, i respiri di entrambi un po' affannosi e i loro cuori che battevano così forte da fare quasi male. Si resero conto che non avrebbero mai, mai voluto muoversi. Sarebbero rimasti a stringersi per un'eternità intera, lasciando che il mondo andasse avanti là fuori senza di loro perché loro quello che volevano lo avevano trovato, e non avevano alcuna intenzione di lasciarlo andare.

Fu Harry a staccarsi per primo, ma solo per cominciare ad asciugare le lacrime del castano. Lo fece con estrema delicatezza, e lo stomaco di Louis si contorse quando vide quanto il riccio era estremamente concentrato in quel piccolo gesto. Quando non ci fu più niente da cancellare sul suo volto, Harry sorrise appena.
<<Non avrei mai voluto ferirti.>> soffiò piano. Un sussurro quasi impercettibile.
<<Lo so.>>
<<No, invece non lo sai. Mi sto odiando per quello che ho fatto..>>
<<Haz, non...non devi, va bene?>>
Harry si morse il labbro, e Louis si rese conto che non aveva mai avuto così tanta voglia di baciarlo come in quel momento. Fece un respiro profondo cercando di destarsi, poi gli accarezzò piano una guancia.
<<Posso cominciare io?>> chiese, sapendo che comunque non avrebbero potuto evitare l'argomento per sempre. Harry si bagnò le labbra e si grattò piano la fronte.
<<Okay.>> disse infine, gli occhi chiusi.
<<Ecco...>> Louis cercò di calmarsi per trovare le parole giuste. <<Io adesso voglio farti una domanda, Harry, e voglio avere la certezza che tu sarai completamente onesto con me. Puoi farlo?>>
Il ragazzo riaprì gli occhi, inghiottendo quelli di Louis con il suo color smeraldo. <<Certamente, Louis. Sempre. Lo sai.>>
<<Okay.>> borbottò il castano. Poi si morse il labbro. <<Ti...ti ho mai dato motivo di essere geloso, Haz?>>

Harry sentì il cuore precipitare nel petto e spalancò gli occhi. <<Cos- no! Lou, davvero, no. E' un mio problema, okay? Sono io quello che ha sbagliato. Ma tu...dio, Lou, tu non hai fatto altro che essere incredibilmente perfetto e ti sei sempre preso cura di me. Dico sul serio, è un mio problema.>> sottolineò Harry, portandosi una mano aperta sul petto per indicarsi ed enfatizzare così quelle parole.
Il ragazzo sembrò rilassarsi un pochino. <<O-okay. Quindi...perchè ti sei arrabbiato così tanto?>>
Harry si passò una mano tra i capelli. <<Io...è- è complicato, Lou>>
<<Mettimi alla prova.>> ribatté semplicemente il ragazzo.

Harry inspirò a fondo e lo guardò. Lo guardò mettendoci dentro tutto quello che stava provando in quel momento e Louis lo sentì– c'era amore, tanto di quell'amore, ma anche paura di sbagliare, così forte da spaventarlo. Harry in quello sguardo gli chiedeva di aiutarlo, e gli chiedeva anche di capirlo.
E lu semplicemente lo guardò di rimando, fece un piccolo cenno per intendere all'altro che sì, lo avrebbe capito e sì, che sarebbe andato tutto bene. Solo allora Harry parlò.

<<Quel- quel ragazzo, Brian. Lui...lui mi ha ricordato tutto quello che non sono, Lou. Tutto quello che non potrò mai essere.>> spiegò, la voce leggermente incrinata dall'emozione. <<Ho visto il modo in cui ti sorrideva, la sua spensieratezza, e ho cominciato a pensare che...dio, che lui fosse praticamente perfetto per te, no? Normale. Umano. Io...>> Harry aveva cominciato a piangere a quel punto.  <<io so quanto dolore ho portato nella tua vita, va bene Lou? Io lo so. So di non aver mai reso le cose semplici e so quante volte ti si è spezzato il cuore per me. E...vederti lì, con una persona che avrebbe potuto darti una vita più semplice, più giusta, se solo tu lo avessi voluto...mi ha fatto incazzare così tanto. Così tanto, Lou. Perchè...io ti voglio accanto a me, ti voglio così tanto, ma so anche quanto questo sia egoistico. Però allo stesso tempo ti amo, ti amo così tanto che non riesco nemmeno a controllarlo e- e mi fa paura, Lou. Mi- mi spaventa a morte l'idea di perderti.>>
Louis sentì il cuore fargli davvero male, in quel momento. Così tanto che si ritrovò a tremare un pochino. Perché Harry pensava davvero quelle cose e non era giusto. Non era giusto per niente, perché lui lo amava. Quella cosa non sarebbe mai cambiata. Ed era compito suo farglielo capire....

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