Capitolo 55

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E forse lo fece perché si sentiva finalmente bene, bene davvero dopo quelle ore orribili nelle quali erano stati separati. Forse perché l'altro lo stava guardando con gli occhi più luminosi e pieni che Louis avesse mai visto in tutta la sua vita, occhi che gli stavano gridando di fare qualcosa perché il suo riccio aveva paura, troppa paura di farsi e di fare del male per muoversi. Forse perché Louis aveva bisogno di Harry per respirare, per vivere, per stare meglio, e niente poteva cambiare quella cosa.

Il castano cancellò la distanza tra di loro e prese Harry tra le braccia. Lo strinse forte a sé, immergendo la testa nella sua spalla e sentendo il suo profumo che si mischiava inesorabilmente con quello dei boschi.
E solo quando le sue braccia cinsero il corpo di Louis a sua volta, quello fu il momento in cui il riccio ricominciò a respirare. Il momento in cui l'aria invase i suoi polmoni e gli permise di dire che tutto era ancora al suo posto, con la giusta angolatura, come un pezzo di un puzzle. Louis era caldo e sapeva di casa e di cioccolato e promesse, un profumo che lo invase tutto e che gli fece crescere un'onda di piacevole calore al livello del petto.
<<Mi manchi da morire, Haz.>> mormorò Louis sulla sua spalla, le parole che uscirono pasticciate per via del contatto delle labbra con la stoffa. Harry fece una smorfia nel tentativo di non scoppiare a piangere, perché la verità era che anche a lui Louis mancava da morire. Senza di lui tutto era vuoto e spento e inutile e non valeva la pena continuare ad andare avanti, non in mondo in cui il suo castano non ci fosse, ma se lo aveva lasciato era perché voleva la sua felicità, un futuro migliore. Non poteva dargli ciò che desiderava donargli con tutta l'anima: sé stesso, umano e senza preoccupazioni. Si staccò da lui e lo guardò negli occhi, notando che si erano fatti più chiari perché erano lucidi.

<<Lou, ascolta...>> iniziò, ma l'altro lo interruppe subito.
<<No, Harry, ascoltami tu. Io lo so che mi hai lasciato andare perché pensavi di fare la cosa giusta, di farmi stare meglio. Ma se vuoi davvero la mia felicità, Harry, allora...rimani con me.>> Il vento scompigliava i capelli di Harry e quelli di Louis in onde disordinate. Tutto taceva intorno a loro, come se la natura si fosse zittita per permettere al castano di dire al meglio quello che pensava.

<<Non lasciarmi, Haz.>> disse, una mano ancora intorno al fianco del ragazzo, a tenere il suo corpo saldamente. <<Non lasciarmi, perché così mi distruggeresti e basta. Ho bisogno di te per essere felice. Tu...tu mi completi, Harry.>> continuò Louis, sentendo una pura emozione invadergli il petto. Non aveva più paura. Si chiese perché prima in cucina e quella mattina a scuola ne avesse avuta: non aveva più alcun senso provarla. <<Mi fai sentire come se potessi ancora avere una vita meravigliosa. Mi- mi dai il coraggio di viverla.>> ammise, cercando la curva del suo collo con una mano per cominciare ad accarezzargliela con le dita attraverso la stoffa dei guanti.

Harry provò un brivido dopo quel tocco e chiuse gli occhi. Le parole non bastavano per esprimere quanto gli fosse mancato il suo tocco, quei suoi occhi stupendi, e il suo corpo, e i suoi capelli morbidi, e la sua voce. Il suo tutto. Ma non poteva. Era così ovvio che non potesse.
<<Lou...>> cominciò, mordendosi appena il labbro inferiore <<Prima o poi dovrei lasciarti. E io non voglio che tu soffra. Non più. Non per me.>>

Louis guardò Harry intensamente, chiedendosi come facesse a non capire, a non sentire sulla propria pelle quanto avessero bisogno l'uno dell'altro.
<<E se ti promettessi di fare tutto ciò che è in mio potere per tenerti con me?>> gli domandò abbassando la voce, come se fosse un loro piccolo segreto. <<Se ti promettessi di cercare un modo...per farti restare umano?>>
<<Non esiste una cura, Lou, se è questo che intendi.>> rispose subito, con un misto di tristezza e amarezza nella voce. Louis gli si fece ancora più vicino.
<<Non lo puoi sapere, Haz.>> mormorò, vedendo la paura negli occhi di Harry e cercando di raccoglierla come poteva con i propri. Sentì un tonfo al cuore nel realizzare che per via dei colori del cielo, gli occhi del riccio avevano cambiato colore, diventando più chiari, meno umani, in un certo senso. In quel momento gli ricordava tanto, tanto il suo lupo.
<<E se ti sbagliassi, e se esistesse? Se esiste un modo di passare più tempo con te, Harry, io lo troverò. Te lo prometto.>>

Louis annullò la distanza che c'era fra di loro sfiorando con le proprie labbra quelle di Harry. Non fu un vero e proprio bacio, più un gesto intimo che sembrava quasi suggellare la promessa che il castano gli aveva appena fatto. A quel punto, il riccio alzò una mano e sfiorò con le dita un pezzetto del sopracciglio di Louis. Lo accarezzò lievemente, quasi come se si potesse spezzare, perdendosi a contemplare quella minuscola porzione di pelle in ogni suo dettaglio. Poi scese con lo sguardo, piano piano, e suoi occhi si soffermarono sulle sue labbra. Sbattè le palpebre per impedirsi di cedere e baciarlo con tutto l'impeto che conosceva.
<<Sono così sbagliato per te.>> sussurrò, continuando a toccare Louis al livello della fronte delicatamente. <<Ho portato solo dolore nella tua vita.>>
<<Ti sbagli.>> disse immediatamente il ragazzo. <<Harry, tu...tu mi hai fatto credere di avere ancora un motivo per sorridere. Sei così...luminoso, Haz, così genuino. Grazie a te io non mi sento più...solo.>> ammise, guardandolo negli occhi e scavando in profondità nella sua anima, toccando corde che nessuno aveva mai sfiorato prima. <<Sento che c'è più bisogno che abbia paura di esserlo.>>

Harry si lasciò andare ad un piccolo sorriso. Prese il volto di Louis tra le mani, poi lo baciò sull'angolo della bocca, sulla guancia, sulla tempia, sulla fronte. Afferrò una sua mano e la portò lentamente sul punto del petto dal quale si poteva sentire il cuore battere.
<<Mi emozioni così tanto, Lou.>> soffiò Harry a pochi centimetri dal suo viso. <<Io...Dio, mi fa così paura quello che mi fai provare.>>
<<Ho così tanta paura anche io.>> ammise il castano. <<Ma quando mi stringi, quando sei con me, quando siamo insieme, la paura svanisce.>>

Louis si avvicinò a Harry per poter lasciargli un bacio sulle labbra. Un bacio casto, in cui chiuse gli occhi e si perse nelle emozioni che stava provando, il riccio che rispose con un accenno di movimento.
<<Non so se dirtelo cambierebbe qualcosa.>> mormorò Louis, riaprendo gli occhi. <<Ma credo che meriti di saperlo.>> E nel profondo del cuore, il ragazzo sapeva che non c'era motivo di aspettare di dirlo, anche se adesso aveva paura, non ne aveva mai avuta così tanta. Anche se probabilmente era sbagliato, completamente sbagliato, e avrebbe fatto male-

<<Mi sto innamorando di te, Harry.>>

Wherever You Will GoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora