Louis mosse leggermente una mano per trovare il fianco di Harry, mentre con l'altra raggiunse i suoi capelli per poter giocare con un riccio. Sapere che nonostante in tutto quel tempo non si fossero mai parlati, l'altro in qualche modo già lo conosceva, già gli era vicino, lo fece sentire meno solo. Tutte le volte che gli aveva pianto accanto o che che gli aveva raccontato com'erano andate le sue giornate gli sembrarono meno stupide, lui si sentiva meno stupido. Perché per anni e anni non aveva parlato semplicemente al suo lupo, ma aveva parlato a Harry. Al suo bellissimo Harry.
<<Vorrei esserci sempre, Harry.>> ammise, appoggiando la fronte a quella del riccio e chiudendo gli occhi. Voleva che l'altro sapesse che in futuro non avrebbe mai smesso di esserci dopo le trasformazioni, semmai ce ne sarebbero state ancora. Sempre era un concetto molto lungo e Louis prima di allora non aveva mai voluto averci niente a che fare, ma in quel contesto gli sembrò un concetto anche troppo piccolo per definire alla perfezione quello che sentiva.
Voleva gridare a Harry che era la prima volta che non si sentiva solo. Voleva dire a Harry che per la prima volta non c'era niente che lo spaventasse. Voleva dirgli che la vita non sembrava poi così pesante se era disposto a viverla insieme a lui. Voleva dirgli che le sue braccia erano belle e lo facevano sentire dannatamente al sicuro, e che le sue labbra sembravano prendere ancora più forma e assumere perfezione quando le sentiva su di sé. Ma si rese conto che era anche tanto, tanto presto per dire tutte quelle cose, per cui alla fine decise di dirne una che non li destabilizzasse troppo, ma che era comunque importante. Perchè, a differenza delle favole in cui i protagonisti avevano tutto il tempo del mondo per conoscersi, la loro non era una favola, e avevano davvero troppo poco tempo a disposizione.
<<Mi togli il fiato, Harry.>> soffiò Louis, gli occhi chiusi mentre praticamente respirava Harry. <<Io...è così intenso, non mi sono mai sentito così prima. E fa paura. Però, Harry, io- io sento che ne vale la pena. Tutta la paura che sto provando, per il fatto che sta succedendo troppo in fretta ma è così reale...ne vale la pena.>> ripetè, sorridendo e riaprendo gli occhi.
<<Anch'io spero che ci sarai.>> disse Harry dopo un po', concedendo a Louis un sorriso enorme, un sorriso che abbagliava.Rimasero a guardarsi a lungo, concentrandosi sulle emozioni che stavano provando in quel momento e pregando con ogni piccola cellula del loro corpo di non dimenticarsi in futuro nemmeno del più piccolo dettaglio. In quel momento Louis e Harry erano insieme ed erano felici. Non c'erano problemi o ventate gelide che rischiavano di cancellare in un soffio la loro felicità. Solo i loro corpi, vicini, caldi e intrecciati.
Harry a un certo punto ridacchiò. <<Oh. Guarda qui.>> mormorò, osservando la punta del naso di Louis. <<Sei sporco di farina.>> gli spiegò, vedendo i suoi occhi interrogativi. Farina che rubò con un bacio.
<<Ehi!>> si lamentò Louis, scivolando via dalle sue braccia e arrossendo. Si portò le mani al naso e lo tastò. Non smise di ridere nemmeno per un istante.
<<Era proprio lì sul naso, Louis. Non potevo lasciarti andare in giro così.>> ammise, mordendosi il labbro subito dopo. Incrociò le braccia al petto, guardando ovunque tranne dove c'era Louis, che notò con stupore che anche Harry qualche volta sembrava imbarazzato. <<Era la prima volta che baciavo qualcuno sul naso.>> continuò poi, un vago rossore che gli invadeva le guance. <<E'...stato bello.>>Louis rise, prima di prendere tra le mani la teglia in cui aveva preparato la miscela per i muffin. La prese tra le mani insieme al cucchiaio di legno, poi con questo raccolse buona parte del cioccolato che era rimasto nella pentola e lo allungò verso Harry, che non sembrò capire subito cosa avesse intenzione di fare Louis.
<<Avanti, Harry.>> lo esortò. <<Assaggia.>>Hatry non seppe capire se fu per gli occhi con cui Louis glielo chiese o per la voce che usò, ma nel giro di un istante si ritrovò a spalancare la bocca e avvolgerla attorno al cucchiaio di legno.
Oh. Era decisamente il cioccolato più buono che avesse mai mangiato in vita sua.
<<Allora, com'è?>> chiese il castano speranzoso, il cucchiaio in una mano e la ciotola nell'altra. Il riccio pensò che in quel momento fosse bellissimo.
<<Fantastico.>> ammise, sbattendo le palpebre. Senza molte cerimonie, allungò un dito e lo immerse nel cioccolato che era rimasto infondo alla ciotola e lo mangiò, ancora, sotto gli occhi sbalorditi di Louis.
<<E'...oh mio dio, Louis. Il cioccolato più buono di sempre.>> continuò quei semplici gesti, finchè a un certo punto, invece di portarsi il dito alla bocca, lo portò distrattamente sulla guancia dell'altro per sporcarlo. Il castano spalancò poco elegantemente gli occhi, poi le labbra.
Harry ridacchiò.<<Vuoi la guerra, eh?>> chiese Louis, affondando un dito nel cioccolato e usandolo per sporcare il naso del riccio. Cominciò una piccola lotta, in cui ci furono risate e gridolini, anche se fu molto breve perché il cioccolato nella pentola finì troppo in fretta. Louis e Harry erano un miscuglio di miscela per preparare i muffin, pelle sporca e capelli arruffati, ma non smettevano di guardarsi l'un l'altro e ridere come due bambini. E non era forse quella, la felicità?
Improvvisamente, Louis notò qualcosa sulla faccia di Hary. Senza dire una parola, afferrò il suo volto tra le mani e si avvicinò a lui.
<<Lou>>Louis ora lo stava baciando sul naso. Un tocco impercettibile e dolce, proprio come il sapore del cioccolato che potevano già pregustare dopo quella piccola battaglia.
Si staccò da Harry e lo guardò con una strana luce negli occhi. <<Era proprio lì sul naso, Harry. Non potevo lasciarti andare in giro così.>>
Il riccio sorrise fino a che sentì il suo cuore diventare più leggero.Voleva dire a Louis che per la prima volta nella sua vita non si sentiva sbagliato. Voleva dire a Louis che quando teneva il suo viso tra le mani, proprio come in quel momento, lo faceva sentire giusto, al suo posto.
Voleva dirgli che per la prima volta dopo tanto tempo, si sentiva meno solo.
Ma non disse nulla per paura di rovinare tutto. Distolse lo sguardo, così poi poterono andare a lavarsi il viso e le mani, senza mai smettere di sorridere, senza mai smettere di credere che finalmente la loro vita stesse prendendo l'inclinazione giusta.
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Wherever You Will Go
FanfictionLouis è un ragazzo che dentro di sé porta un segreto: da piccolo la sua vita è stata salvata da un lupo. Lo stesso lupo che ogni inverno lo viene a trovare e che Louis stringe di nascosto per sentirsi meno solo, in un mondo che ha deciso che lui è t...