Capitolo 121

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<<Va tutto bene.>> disse Harry con dolcezza. I singhiozzi di Louis muovevano entrambi. Il riccio lo baciò sul naso, poi sulla guancia, poi sulla tempia e raccolse con le labbra una nuova lacrima. <<Ehi, è tutto a posto, Lou. E' andato tutto bene. E' finita, adesso, tu sei stato- dio, così coraggioso e forte, amore mio. Hai lottato così tanto per me e adesso guardaci, siamo qui. Siamo qui e siamo insieme.>>
Louis cominciò a calmarsi, le lacrime che si affievolivano e i singhiozzi che si facevano più rari. Harry gli baciò la fronte e poi tenne le labbra lì, mentre continuava a calmarlo.
<<Sai, mi- mi capita spesso di pensare al giorno in cui ti ho salvato la vita. Non posso ricordarlo con certezza- però mi ricordo il tuo viso, le tue mani paffute da bambino, i tuoi occhi che mi ringraziavano in modo tacito dopo che avevo allontanato gli altri lupi da te. E' il più bel ricordo che conservo quando mi trasformo – quando mi trasformavo - e non posso fare a meno di pensare che già allora sapessi chi eri, Lou. Io e te eravamo...destinati a questo. Sì, forse c'è tanto dolore, e rimarrà, sono sicuro che lo farà; forse non andrà mai via, ma alla fine io credo che- credo che ne valga la pena, Lou. Perchè poi ti stringo tra le braccia e tu dici di amarmi, e improvvisamente sento che non c'è più bisogno di aver paura.>>
Il castano tirò su con il naso, sorridendo debolmente e tornando a guardare Harry.
<<E' vero, c'è stato tanto dolore. Ma adesso è tutto al suo posto, Lou. Ci siamo ritrovati, questo è ciò che conta. Ha fatto male, ci ha spezzati, ma- ma guariremo. Insieme, Louis.>>

Il ragazzo allungò una mano per poter accarezzare le labbra di Harry. Piano e delicatamente, quasi come se fossero di vetro, e il riccio rabbrividì sotto quel tocco.
<<Non ho niente se non ho te.>> mormorò Louis sbattendo le palpebre. <<Quando ho pensato di averti perso, Harry- okay, so che forse non lo vuoi sentire, ma mi sono sentito perso. Come- come se non potessi più respirare. Ti voglio, Harry. Ti voglio accanto per tutta la vita. Ti appartengo. Piango perché pensavo di non rivederti mai più e invece sei qui e io- io sono felice. Così felice che vorrei fermare il tempo, così tanto da voler chiudere gli occhi e sperare che niente cambi per nulla al mondo.>>

Harry a quel punto sorrise ampiamente, un sorriso straziante e bellissimo.
<<Quindi è così. Ci apparteniamo.>> mormorò a un certo punto.
<<Ci apparteniamo.>> sussurrò in risposta Louis. Si avvicinò alle sue labbra. <<Haz?>>
<<Mmmh?>>
<<Ti amo. Così tanto che mi fa male.>> gli disse Louis, gli occhi d'oceano che traboccavano di un sentimento puro e bellissimo. Harry raccolse quelle parole e le impresse nel cuore.
<<Ti amo anche io.>> soffiò in risposta. <<E continuerò a farlo per sempre, se tu lo vorrai.>>
<<Certo che lo voglio.>>
<<E magari anche dopo.>>
<<Anche dopo?>>
<<Anche dopo il per sempre. Potrei farlo, sai.>> ammise Harry sorridendo. <<Una vita sola non basta per amarti, sono- sono abbastanza sicuro di questo.>>
Louis sorrise e portò le mani ai capelli dell'altro, accarezzandoli dolcemente.

<<Haz?>>
<<Sì?>> soffiò piano lui.
<<Baciami.>> chiese Louis, strofinando il naso contro quello di Harry. <<Voglio che mi baci. Puoi farlo?>
Il riccio avvolse i fianchi di Louis, un leggero sorriso che lo rendeva assolutamente giovane e bellissimo. E poi, finalmente, annullò la distanza dal volto di Louis e lasciò che le sue labbra indugiassero sulle sue. Fu lento, lento e passionale. Il castano aprì la bocca per far entrare Harry completamente, le loro lingue che cominciarono a lottare ed assaggiarsi, e oh, quello era il primo bacio dopo tutto quello che era successo. Era la prima volta che si riscoprivano a vicenda, ma questa volta erano certi di non doversi dire addio.

Questa volta si appartenevano ed era per sempre.

Harry strofinò dolcemente la lingua contro quella di Louis per poi succhiargli piano il labbro inferiore, facendolo piagnucolare dalla gioia. Poi sorrise nel bacio, e Louis pensò che non c'era sensazione più bella di sentire qualcuno sorridere nella propria bocca.
Quando si staccarono, entrambi erano ansimanti e con il fiato corto – gli occhi luminosi e consapevoli che tutto quello rappresentava un nuovo inizio. Era così bello da far male. E faceva anche molta paura.

Harry riavvolse Louis, la testa di quest'ultimo infilata nel suo petto.
<<Dio, mi sei mancato.>> ammise il castano, la voce ovattata per via dei vestiti. Harry ridacchiò, pensando che non erano rimasti separati per molto ma che comunque quei giorni erano sembrati una vita eterna.
<<Mi sei mancato tanto anche tu. Più di quanto immagini.>>
<<Adesso stiamo bene?>>
<<Stiamo bene.>> confermò Harry. Poi solo- sbadigliò, in modo assolutamente ridicolo e liberatorio. Lasciò un bacio sulla nuca di Louis e continuò ad accarezzargli i capelli finchè a un certo punto semplicemente non si addormentò.

Louis sorrise quando vide che il suo ragazzo stava già dormendo. Si sporse un pochino per lasciargli un piccolo bacio sulle labbra, e qui disse: <<Grazie di non avermi lasciato. Ti amo.>>
E solo dopo si addormentò tra le sue braccia.
Non dormì molto, in verità. Aveva passato dei giorni terribili ed era stanco, lo era tremendamente, ma aveva sonnecchiato parecchie volte a casa di Stan, quindi mentre il suo corpo era distrutto la mente lo tradiva, rendendolo attento e vigile. Rimase a fissare Harry che dormiva beato tenendolo fra le braccia, limitandosi a respirare il suo profumo e sentendo la consistenza del suo corpo caldo e presente.
Non avrebbe mai, mai voluto piangere prima, eppure si rendeva conto che ogni volta che stringeva Harry di più quella era l'unica cosa che riusciva a fare. Il suo riccio era guarito davvero, e questo andava contro ogni previsione.
E lui aveva pianto perché era terribilmente felice. Felice che l'agonia fosse finita, felice perché Harry era vivo e reale e umano; felice perché ora avevano un futuro da costruire davanti. Tutto quel sentimento aveva la capacità di spaventarlo – c'era uno strano sentore di ansia lì, nel petto, che ogni tanto gli faceva contorcere lo stomaco, ma era perché semplicemente Kurt sapeva che da adesso in poi le Louis non sarebbero state solo semplici. C'erano ancora così tante cose che voleva scoprire su Harry, e da adesso la loro relazione avrebbe compiuto un bel passo avanti. Non si sarebbero più limitati a vivere ogni cosa come se fosse l'ultima – ora erano liberi, erano semplicemente loro, Louis e Harry. Umani. Innamorati. Reali.

Harry borbottò a un certo punto qualcosa nel sonno e strofinò la punta del naso contro la sua tempia. Si mosse lentamente, probabilmente ancora stanco – dio, si era trasformato diverse volte in pochi giorni e aveva subito tutte quelle torture da parte di Stan – avvolgendo completamente il corpo di Louis e stringendolo a sé ancora di più. Anche se non riusciva a vederlo, il castano poteva sentire il suo sorriso.
<<Vorrei poterti stringere per sempre.>> confessò Louis, la voce ovattata perché le sue labbra sfioravano i vestiti di Harry all'altezza del petto. La mano del riccio cominciò a vagare tra i suoi capelli, rassicurante e protettiva, e Louis di fronte alla semplicità di quel gesto perse un battito di cuore.
<<Davvero vorresti farlo?>>
<<Sì.>> ammise senza pensarci. <<Solo- stringerti e tenerti al sicuro, in modo che quello che sento adesso non finisca mai. Sei...così vicino a me in questo momento, Haz.>>
<<Troppo vicino?>
<<No. In realtà non credo sia mai abbastanza.>> borbottò Louis, immergendo completamente la testa nel petto di Harry. Era vero. Per quanto le loro pelli aderissero e il corpo del riccio lo avvolgesse, Louis desiderava sempre un po' di più. Voleva quasi entrare nel suo corpo, solo per fargli capire quanto lo amasse e quanta paura avesse avuto in quei giorni quando aveva creduto che tutto non avesse più alcun senso.....

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