Capitolo 192

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Buonasera gente!
Nonostante sia ormai,quasi, passata questa bella giornata, non mi resta che augurarvi ancora una buona Pasqua! ♡

Erano passati ventuno giorni da quando Zayn aveva litigato con suo padre e aveva scoperto della battuta di caccia. Ventuno giorni, e quel mattino l'alba si infranse con uno strano colore rosso a est, dove i boschi formavano una cornice a zig zag tutto intorno ai confini del cielo, là dove c'erano anche le nuvole.

Louis si alzò perché aveva freddo fin dentro le ossa, anche se Harry lo teneva ancorato al suo corpo come se da quel gesto dipendesse la sua intera esistenza. Si portò immediatamente una mano sullo stomaco sentendo il vago sentore di bruciore che precedeva tutto quanto e-

Dio, poi arrivava sempre il dolore. Quello netto e lancinante che afferrava le ossa e le sbriciolava in mille pezzettini e poi toglieva il respiro, toglieva ogni piccola cosa. Louis sgusciò via dalla braccia di Harry, tolse le coperte come poteva, stringendo gli occhi per cercare di non sentire il dolore crescente, ma era impossibile. Lo stava divorando.

A un certo punto, dal comodino il suo cellulare cominciò a vibrare insistentemente. Louis lo prese tra le mani senza molti preamboli e rispose, un rantolo tremolante che usciva dalla sua bocca. Tremava come una foglia lasciata al vento, e francamente non aveva la ben che minima idea di come stesse facendo a camminare lungo le scale che portavano al piano di sotto.

<<P-pronto?>> ansimò, aggrappandosi con una mano al muro una volta arrivato a metà scala per una fitta di dolore più forte delle altre. Dall'altra parte, forte e chiara, arrivò la voce di Zayn
<<Dio! Lou, per fortuna hai risposto. Devi ascoltarmi attentamente, okay? Non uscire per nulla al mondo. Io sto venendo lì in macchina, c'è un freddo pazzesco e Liam...>>
Louis sentì chiaramente il piccolo singhiozzo che fuoriuscì dalle labbra di Zayn, e il suo cuore perse un battito.
<<Si è...>> cominciò Louis, non trovando le forze per continuare a parlare.
<<Si è trasformato.>> concluse per lui Zayb, la voce flebile che sembrava sul punto di spezzarsi da un momento all'altro. Louis realizzò che doveva essere davvero molto concentrato per non scoppiare a piangere lì, mentre era al telefono con lui. <<Stamattina...presto. Era troppo tardi quando mi sono svegliato.>>

Louis arrivò in cucina, le ginocchia che traballavano e la vista ormai annebbiata. Gli rimaneva poco tempo. Fece per prendere una penna dal primo cassetto che trovò alla sua destra, voleva così disperatamente lasciare un messaggio a Harry, anche breve, ma doveva; però improvvisamente una nuova fitta gli portò via il respiro e gli fece perdere l'equilibrio. Si ritrovò sul pavimento ghiacciato, le lacrime che cominciavano a scorrere inesorabili al pensiero che non era nemmeno riuscito a dire addio al suo amore.

<<Lou, che...che sta succedendo?>> chiese Zayn allarmato. Louis a quel punto grugnì perché un osso della sua gamba destra aveva pensato bene di spezzarsi in quel momento.
<<N-no. No- non può succedere adesso. Lou cazzo- fermala! Non ti azzardare. Non ti azzardare a trasformarti- non puoi lasciare Harry proprio adesso>>

Ma Louis sentiva pochissime parole, ormai. Ascoltare stava diventato un concetto troppo grande. Riuscì a trascinare le sue membra fino a fuori dalla casa, e quando il suo corpo fu a contatto con l'aria fredda il respiro gli si mozzò in gola e il cuore prese a palpitare più veloce. Perdonami se non sono abbastanza forte da combatterla, amore mio.

<<Lou ascoltarmi, devi resistere. Sto arrivando proprio in questo momento, tu solo->>
<<Zay.>> soffiò, ormai allo stremo delle forze. <<Dì a Harry...dì a Harry che mi dispiace, va bene?>> sussurrò, per poi farsi scivolare via dalle mani il telefonino.

Wherever You Will GoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora