Capitolo 48

994 110 29
                                    

Non amatemi, sono l'ansia io!



Harry adorava quando Louis arrossiva nei momenti in cui lui lo osservava e gli cantava che era perfetto. Perché quello era ciò che vedeva: Louis era perfetto. Sperò che le parole della canzone gli entrassero sotto la pelle, nel sangue, che le portasse con sé ovunque andasse.

La parte dopo la cantarono a eco: Louis faceva sempre le prime frasi e Harry le ripeteva, in un botta e risposta incredibilmente dolce. Era da quando aveva visto il castano per la prima volta che voleva cantare una canzone insieme a lui, o dedicargliela, scrivere note su note riguardo quel ragazzo che aveva cambiato ogni sfumatura della sua vita. Ed ora erano lì, uno di fronte all'altro, dopo essersi trovati, che cantavano insieme di perfezione ed errori che potevano sempre avere rimedio.

You are perfect, to me...

Una volta conclusa la canzone, Harry terminò di suonare dopo essersi concesso qualche ultima nota pizzicata con le dita. Quando alzò lo sguardo per incontrare quello di Louis, notò con stupore che l'altro lo guardava con gli occhi più limpidi del mondo.
<<E' stato bellissimo.>> sussurrò il castano. E Harry non aveva molto altro da aggiungere, perché quella era la pura e semplice verità.
<<Hai la voce più bella che abbia mai sentito.>> gli confessò il riccio, picchiettando con le dita il bordo della sua chitarra. Capiva perché il suo sogno fosse sempre stato il canto: Louis avrebbe sfondato di sicuro. Il suo nome sarebbe stato conosciuto in tutto il mondo e nessuno lo avrebbe mai, mai più preso in giro.

<<Anche tu hai una voce meravigliosa, Harry.>>
Louis in realtà lo sminuì di molto. Voleva dire che la sua voce era talmente bella da togliergli il respiro, che lo emozionava come nessun altro era mai riuscito a fare. Ma forse dire tutto quello avrebbe rovinato la magia del momento, perché a volte le parole non servivano. Valevano molto di più gli occhi color smeraldo di Harry, in quel momento, che lo guardavano come se fosse la cosa più preziosa dell'intero mondo.

Il riccio spinse la chitarra di lato, si mise in ginocchio e allungò le mani per raccogliere il volto di Louis. Lo baciò, perché voleva farlo con tutto sè stesso, perché quando lo baciava si sentiva giusto, sentiva di aver trovato il suo vero posto nel mondo. Louis avvolse il suo corpo con le braccia, sospirando beato nella sua bocca.
Rimasero così per un po', nessuno che aveva davvero voglia di staccarsi. La giornata non era cominciata nel migliore dei modi, ma avevano trovato comunque una soluzione per farla finire meglio. Avevano cantato insieme, quella sera. Era stato importante, aveva cambiato tutto. C'era un'altra cosa che adesso conoscevano l'uno dell'altro. E la musica li aveva messi a nudo di fronte ai loro sentimenti, perché quando si cantava non ci si poteva nascondere da nessuna parte. Si apriva il cuore e si permetteva alle altre persone di vederci dentro le paure, gli errori e tutte le insicurezze.

Dopo un po', Louis propose a Harry di andare a dormire. Erano davvero distrutti dopo una giornata come quella, non avevano le forze nemmeno di andare al piano di sotto e guardare un po' di tv, visto che a conti fatti non era così tardi. Si sdraiarono proprio come la sera precedente, Harry che avvolgeva Louis da dietro.

Gli lasciò un bacio tra i capelli.
<<Grazie per aver combattuto per me, oggi, Lou.>>

Louis schiacciò di più il suo corpo contro quello di Harry e cercò di impedire a una piccola lacrima di uscire. Non aveva ancora pianto per quello che era successo quel pomeriggio, nonostante sapesse di averne bisogno. Ma non voleva farlo di fronte a lui, avrebbe resistito.
<<Grazie a te per essere rimasto.>> mormorò. Chiuse gli occhi, e nel giro di poco tempo, cullato dal respiro di Harry, si addormentò.

Harry invece non ci riuscì. Continuava a pensare a quello che era successo quel giorno, il dolore della trasformazione e le urla dell'altro che disperato tentava di tenerlo con sé. Non riusciva a capire cosa avesse fatto nella vita per meritare di trovare una persona come lui.

Più ci pensava, più credeva fermamente di essere un...ostacolo, per lui. Per la sua vita. Louis meritava di avere un ragazzo normale, un ragazzo che potesse baciarlo fuori in inverno sui grandi ponti di New York e che lo stringesse tra le braccia per riscaldarlo. Meritava una storia d'amore pura e incontaminata, e harry non poteva dargli niente di tutto questo.
Lui gli avrebbe dato preoccupazioni, rabbia e lacrime. Forse troppe lacrime. Ne aveva già viste abbastanza quel pomeriggio, e aveva visto anche la paura attraversare il volto di Louis. E quell'angelo era...così bello e perfetto, dio, lui non meritava quello che Harry gli stava facendo.

Harry si rese conto di essere stato egoista, nel volerlo conoscere a tutti i costi, nel volere entrare nella sua vita e di pretendere che Louis facesse parte della sua. Cosa poteva offrirgli in più di qualche mese insieme? Qualche mese in cui al minimo cambiamento di temperatura
Louis sarebbe praticamente impazzito nel tentativo di tenerlo con sé?

Il castano a un certo punto si rigirò tra le sue braccia e Harry glielo lasciò fare. Si era voltato completamente ed ora erano petto contro petto. Lui notò che vicino all'occhio destro di Louis c'era una piccola lacrima perlacea, che seguiva un'altra scia. Gli si strinse il cuore quando realizzò che si era addormentato piangendo. Harry allungò le dita e cancellò le lacrime con delicatezza, poi strinse Louis più forte a sé, stando attento a non svegliarlo.

E no.

Non poteva fargli questo. Non poteva distruggerlo, Louis era già così fragile. Non poteva permettere che si legassero l'uno all'altro indelebilmente e poi lasciarlo solo. Gli avrebbe fatto troppo male.

Harry doveva lasciarlo andare. Doveva lasciarlo andare perché Louis meritava di vivere una vita perfetta, proprio come perfetto era lui, esattamente come gli aveva cantato prima. Meritava di addormentarsi con un sorriso sulle labbra, non con le lacrime che piano e inesorabilmente abbandonavano i suoi occhi. Doveva lasciarlo andare perché Louis aveva tutto il diritto di vivere la vita che aveva sempre sognato.

Harry doveva lasciarlo andare perché si stava innamorando di lui....

Quando Louis si svegliò il mattino dopo, notò che Harry.......

Wherever You Will GoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora