Capitolo 57

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Harry guardò fuori dal finestrino dell'auto di Louis e si morse nervosamente il labbro inferiore.
<>E' da un bel po' di tempo che non guido.>> ammise sorridendo con fare colpevole. Louis allungò una mano per prendere quella più vicina del riccio nella sua.
<<Cerca semplicemente di concentrarti. La mia scuola non è difficile da raggiungere.>>

Erano arrivati alla concessionaria dove Harry avrebbe ritirato la macchina nuova che aveva ordinato giorni prima, finalmente pronta. Il ragazzo però non accennava a muoversi, probabilmente spaventato da ciò che lo stava aspettando.
<<Harry, tra cinque minuti dovrei farmi trovare a casa perché Niall mi passa a prendere. Non per essere scortese, ma dovresti davvero scendere. La tua macchina nuova non ti mangia mica.>> disse Louis, cercando in tutti i modi di non ridere. Harry era adorabile con quell'espressione perplessa, e per quella giornata si era preparato con una buona quantità di gel fra i capelli e i suoi vestiti – della sua taglia, si era reso conto Louis quella mattina appena sveglio, quando lo aveva ammirato. Per la prima volta poteva vedere il vero Harry, vedere i suoi gusti riguardo l'abbigliamento, i colori che preferiva indossare.
<<Ok, vado.>> disse deciso il riccio a un certo punto, slacciandosi la cintura. Concesse a Louis un sorriso radioso, e il castano si rese conto che sull'angolino della bocca gli era rimasto un piccolo residuo della torta al cioccolato che gli aveva offerto quella mattina come colazione. Si sporse per baciarlo via, indugiando con la lingua sul quel punto sporco, e Harry rimase piacevolmente sorpreso da quel gesto.
<<Avevi un po' di cioccolato proprio qui.>> soffiò Louis sulle sue labbra, dolce e sexy allo stesso tempo. Harry gli sorrise, un sorriso ampio e beato.
<<Beh, grazie per essertene occupato.>> mormorò, prima di prendere il volto di Louis tra le mani e trascinarlo in un nuovo bacio, più completo e avido rispetto a quello di prima. Il riccio pensava che non si sarebbe mai saziato dei suoi baci, non sarebbero mai stati abbastanza. Del modo timido con cui Louis rispondeva all'inizio che piano piano si trasformava lasciandosi andare a movimenti più audaci, spogliandosi di ogni tipo di imbarazzo.

E Harry adorava crogiolarsi negli occhi di Liuis subito dopo i baci che si scambiavano, che lo guardavano come se fosse la cosa più preziosa dell'intero mondo, come in quel momento. Si perdeva in quelle due gocce d'oceano, temendo per un puro attimo di non riuscire più a smettere di guardarle.
<<Sarà meglio che vada.>> sussurrò poi. <<Devo anche andare alla mia vecchia casa a riprendere la chitarra e il borsone coi vestiti.>>

Harry, per il giorno in cui si era allontanato da Louis, era tornato ad abitare alla sua vecchia casa. Quando il castano aveva sentito quella cosa aveva tremato, perché non aveva un gran bel ricordo di quella piccola tenuta, visto ciò che era – quasi - successo. Aveva detto a Harry che non gli avrebbe permesso di tornare in quella casa mai più. Che l'avrebbe tenuto con sé, al caldo, tra le mura di casa sua a rassicurarli e permettere loro di vivere senza preoccupazioni. Almeno finchè Mark non li avrebbe scoperti – cosa improbabile, perché erano davvero molto attenti – o quando il corpo di Harry si sarebbe trasformato inesorabilmente.

<<Va bene.>>rispose Louis, staccandosi da lui e giocherellando con la radio. <<Alle due e mezza davanti a scuola. Intesi?>>
<<Alle due e mezza davanti a scuola. Buona giornata, piccolo.>> mormorò Harry prima di lasciargli un bacio sulla guancia. Il cuore di Louis perse un battito per quelle semplici parole. Voleva dire a Harry che adorava che lo chiamasse così, ma il ragazzo era già sceso e lo stava salutando con la mano.

Era agitato, si notava persino da lontano.

E Louis non lo aveva mai trovato così bello.

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